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https://www.pupia.tv - Roma - ​Il Mediterraneo nello scacchiere internazionale - Conferenza stampa di Pasqualino Penza (27.03.25)

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Trascrizione
00:00e benvenuti. Sta arrivando il moderatore ufficiale, stavo un po' in ritardo, quindi introduco
00:07io, sebbene non sia io che devo moderare questo evento. Il Mediterraneo nel nuovo scacchiere
00:15internazionale, questo è l'appuntamento, l'evento organizzato dall'intergruppo parlamentare
00:21Sviluppo Sud, Aree Fragili e Isole Minore in collaborazione con Centrosud24 ed una
00:27importante rappresentanza accademica cui cederemo la parola tra poco. Passo subito
00:34la parola al presidente dell'intergruppo, l'onorevole Alessandro Caramiello. Buonasera
00:45a tutti, ringrazio gli astanti, gli illustri relatori, il dottor Sansoni che ha voluto
00:52fortemente questo incontro, il Mediterraneo nel nuovo scacchiere internazionale. Io sono
01:00il presidente di un intergruppo parlamentare composto da circa 50 parlamentari di tutte
01:06le forze politiche che al di là di ogni steccato ideologico e partitico stanno cercando di
01:12lavorare insieme su delle tematiche comuni. Ci siamo separati sull'autonomia differenziata
01:20ma non avevamo dubbi, ma sul resto, sul Mediterraneo, sul Sud, stiamo cercando di lavorare insieme.
01:28Il mio obiettivo in questa legislatura è quello di cercare di lavorare sinergicamente
01:34sia con la parte politica e sia con un comitato tecnico scientifico che è composto da circa
01:40200 professionalità, Federal Construction, Confindustria, una serie di ordini professionali
01:46che stanno mettendo a disposizione la loro competenza, la loro professionalità a disposizione
01:52della politica e viceversa la politica stessa che finalmente ascolta la società civile
01:59e da questo ascolto nascono poi atti parlamentari che portiamo in aula e cerchiamo di votare
02:08all'unanimità così come è stato fatto per una mozione sulle aree interne, visto
02:13lo spopolamento, visto i problemi che vivono quelle aree, abbiamo messo da parte il simbolo
02:21di partito per lavorare insieme e ci siamo riusciti, come ci siamo riusciti su altre
02:26tematiche. Il Mediterraneo, cosa possiamo fare? Un problema atavico, un problema storico,
02:35un problema che nasce secondo me dall'unità d'Italia, da quando l'Inghilterra ha deciso
02:41di voler conquistare il Regno delle due Sicilie perché nel 1869 si sarebbe aperto il canale
02:47di Suez e mettere quindi una bandiera su tutto il meridione. Che cosa possiamo fare noi per
02:54rilanciare il Sud? Cosa può fare la politica nazionale, ma soprattutto la politica meridionale,
03:02io dico sempre ai miei colleghi siamo prima meridionali e poi parlamentari della Repubblica
03:07per rilanciare il nostro meridione. Perché si investe nei porti di Genova o Trieste e
03:14non si investe nel porto di Gioia Tauro che potrebbe essere una porta di accesso per tutto
03:21il Mediterraneo partendo dalla Turchia fino al Marocco. Quindi l'idea dell'intergruppo
03:30è quella di ascoltarvi oggi, cercare di raccogliere le vostre esigenze, istanze,
03:35proposte e fare in modo come vi dicevo di farli diventare atti parlamentari. Non ci possiamo
03:43dividere sul Sud perché, e vado a concludere per dare spazio agli altri e per ascoltarvi,
03:50perché se non esiste il Sud non esiste il Nord, non esiste l'Italia ma sicuramente non esiste
03:56nemmeno l'Europa. Grazie. Grazie onorevole e iniziamo proprio dall'ultimo banco dei relatori,
04:08Alessandro Sansoni, giornalista che tra l'altro da poco ha avuto un importante incarico anche
04:14in seno all'ordine dei giornalisti nazionali. Alessandro Sansoni, tutti noi lo conosciamo
04:20spesso, lo vediamo in televisione dove proprio si distingue per la sua inconfondibile dialettica
04:27le tematiche affrontate proprio in materia geopolitica che è poi il tema della giornata.
04:31Prego Sansoni. Innanzitutto grazie dell'invito, grazie all'onorevole per aver organizzato e
04:41aver ospitato questo incontro attraverso l'intergruppo, grazie a Luca per la presentazione e
04:46a tutti gli ospiti voi che siete presenti. Sarò insomma succinto in modo tale che andiamo
04:53subito al sodo e diamo tempo a tutti quanti di esprimere il proprio pensiero. La tematica è
05:00molto affascinante, il Mediterraneo nello scacchiere geopolitico attuale, naturalmente
05:05ci sarebbero tante cose da dire, però io partirei da una considerazione. Il 24 febbraio del 2022
05:13c'è stata una catastrofe per l'Europa, ovvero è cominciato il conflitto russo-ucraino. Questo
05:20ha comportato inevitabilmente la rottura di tutta una serie di paradigmi che avevano consentito
05:32all'Europa di fondare il proprio sviluppo sociale ed economico, soprattutto sulle esportazioni,
05:39sul consumo di energia a basso costo che arrivava dalla Russia e quindi aveva cementato tutta una
05:48serie di interessi e di opportunità. Ma quella che è stata una catastrofe per l'Europa,
05:54la viviamo quotidianamente, l'inflazione, la desertificazione industriale soprattutto in
06:01Germania ma anche nel nord Italia e questo anche avviene poi al sud, è naturalmente una guerra che
06:08per definizione è un momento particolarmente drammatico e negativo, porta anche paradossalmente,
06:18soprattutto per il Mezzogiorno e per il Mediterraneo come sistema geopolitico ed economico,
06:23delle opportunità. Nel senso, mi spiego meglio, se negli ultimi trent'anni l'asse dello sviluppo del
06:35flusso di ricchezza e in qualche modo anche dell'integrazione infrastrutturale è passato
06:42appunto per l'asse Est-Ovest che ha messo la Germania al centro, al cuore di tutto quello
06:49che poteva essere le politiche industriali, lo sviluppo economico, i commerci, la politica,
06:55cosa di cui in larga misura beneficiavano insomma tutte quelle regioni che con termini geopolitici
07:03vengono definiti la Kern Europa, cioè la Mitte dell'Europa, tutto quello che sta attorno al
07:09cuore tedesco, a cominciare per esempio al nord Italia che in larga misura deve il suo benessere
07:16negli ultimi trent'anni, anche e soprattutto al fatto che le sue industrie, le sue manifatture
07:21erano collegate alla Germania, ecco questo asse Est-Ovest si sposta perché si rompe, perché non è
07:29più il luogo dove si fortificano relazioni, ricchezze e interessi politici e si sposta per,
07:40ormai rotto da una nuova cortina di ferro che è quella che parte dalla Finlandia che dalla
07:47neutralità è passata viceversa alla scelta di campo della Nato e scende lungo il confine
07:53russo, la Bielorussia, poi l'Ucraina dove c'è la guerra, il Mar Nero dove adesso si discute di
07:59un possibile cessato il fuoco, ammesso che sia possibile e arriva giù giù giù fino praticamente
08:06al Medio Oriente con quello che è accaduto e sta accadendo in Israele e Palestina fino
08:12al Mar Rosso oggi bloccato addirittura a causa insomma del blocco imposto d'aiuti a una parte
08:22dei commerci che passavano appunto per il canale di Suez, quindi una nuova cortina di ferro che
08:26si è venuta a creare, che rompe quello che era appunto l'asse est ovest, rompe di fatto
08:31la globalizzazione ma riporta al centro il Mediterraneo, anche perché se voi ci riflettete
08:40pensando a come era il mondo e l'Europa naturalmente negli anni della guerra fredda dove c'era
08:48la prima cortina di ferro che conoscevamo, questo ruolo strategico del Mediterraneo ritorna
08:56di attualità. Nell'impoverimento generale che questa catastrofe accaduta il 24 febbraio
09:04del 2022 ha portato al nostro continente, per il Sud che in parte è stato penalizzato
09:11sia dalla globalizzazione sia dallo sviluppo economico e politico che ha avuto il continente
09:19dopo Maastricht e dopo la fine della guerra fredda, il Sud può ritornare centrale, perché
09:27può ritornare centrale? Perché l'asse adesso è Nord-Sud, perché torna di nuovo importante
09:36come piattaforma strategica il Mezzogiorno d'Italia, non è un caso che il PNRR sia orientato
09:43in particolar modo verso il Mezzogiorno, c'è stata una fase politica in cui l'interesse
09:49verso il Sud, verso Napoli, verso le regioni meridionali è stato amplificato anche dalla
09:54presenza continua di politici che andavano proprio lì a far sentire la vicinanza e la
10:00voglia di investimento, perché per il Nord Italia il Nord Italia diventa meno attrattivo
10:07rispetto a tutta una serie di potenzialità e di investimenti e quindi anche per la povertà
10:14che evidentemente aveva colpito il Sud rispetto ad altre regioni d'Europa, ci sono delle
10:19possibilità di crescita straordinarie, di crescita economica, di crescita sociale, di
10:24crescita politica, amplificate anche per esempio da altri fattori, si parla tanto per
10:32esempio, voi lo sentite quotidianamente, della voglia di Trump di prendersi la Groenlandia,
10:39che a volte può lasciare scappare un sottile sorriso di ironia rispetto a velleità quasi
10:50ottocentesche di espansione territoriale, in realtà è una cosa seria, Trump sarà anche
10:55folcloristico quando dice determinate cose, ma tocca un punto nodale, cioè con i cambiamenti
11:02climatici, con l'apertura del famoso antico passaggio al Nord Ovest, con la messa a disposizione
11:09delle terre e dei mari dell'Artico, quella zona è diventata strategica, ma su quella zona i pezzi
11:20di area marina oltre che di area terrestre sotto il controllo americano sono molto piccoli rispetto
11:28ad altre potenze che pure giocano un ruolo, il Canada, infatti bisogna prendersi il Canada,
11:33e la Russia che di fatto ha la sovranità territoriale su circa la metà del mondo
11:41Artico, oltre alle ricchezze specifiche dell'Artico c'è la nuova rotta commerciale che si sta aprendo
11:50lì e che già viene sperimentata soprattutto dai russi, ci sono stati degli investimenti forti di
11:55russi e cinesi, in Cina addirittura si parla di una nuova via della seta che non è più soltanto
12:00quella che varca l'oceano indiano e poi risale per il Mar Rosso e arriva fino all'Europa partendo
12:07dall'Asia ma di una via della seta più breve paradossalmente e che passa appunto per il
12:13passaggio al nord-ovest, questo passaggio al nord-ovest che arriva poi alla Norvegia scende
12:19per un asse viario che è l'E45, un asse infrastrutturale viario commerciale ferroviario e che unisce il nord
12:26Europa alla Sicilia, questo che cosa significa? Che possiamo vedere plasticamente come lo sviluppo
12:34può tornare quando poi determinate situazioni si saranno tranquillizzate di nuovo a scorrere
12:42appunto non più da est verso ovest, da ovest verso est ma nord-sud come dicevamo prima e lo stesso
12:50vale quando potranno essere riaperte le vie commerciali del Mar Rosso. Ora se il Mediterraneo
12:59ritorna centrale è il mezzogiorno che ritorna centrale, se le classi dirigenti da una situazione
13:05di grande difficoltà e di dramma collettivo geopolitico, quella che stiamo vivendo al 24
13:10febbraio 2022, sapranno cogliere le opportunità, sapranno mettersi in gioco la società civile,
13:17le classi dirigenti meridionali, politiche e non politiche, il paese avrà il coraggio anche in
13:23qualche modo di fare delle scelte che prima non faceva, puntare di più che ne so sulla fincantieri
13:29di Castellammare invece che su quella di Genova, allora questa tragedia geopolitica che abbiamo
13:37vissuto potrebbe diventare per qualcun altro per il Mezzogiorno d'Italia, la dico proprio in termini
13:42brutali quasi cinici ma da analista, una straordinaria opportunità per chi negli ultimi 30-40
13:50anni viceversa ha vissuto una fase di impoverimento e di sottrazione di ricchezza che è stata in
13:57qualche modo ridistribuita in particolar modo nelle aree del nord, su questo va maturata
14:05quindi una riflessione da parte di tutti. Grazie dottor Sansoni, cederei la parola a Gianluigi
14:19Biagioni-Gazzoli, esperto in materia geopolitica, a cui tra l'altro ci tengo a sottolineare che mi
14:28lega una lunga amicizia, spesso discorriamo di Mediterraneo, abbiamo organizzato già in
14:34passato diversi eventi sul tema, è un Mediterraneo che lui ben conosce perché è stato anche
14:42segretario generale dell'unione islamica in occidente per diversi motivi, libico di nascita,
14:49sulca quasi costantemente questi territori. Prego dottor Gazzoli. Ti ringrazio, innanzitutto
14:58ringrazio voi tutti che siete qui e soprattutto ho un'annotazione a proposito dell'onorevole
15:07rappresento. Attenzione, l'argomento Mediterraneo è un argomento estremamente delicato, si tratta
15:18quasi di un vaso di cristallo e trattarlo è alquanto difficile perché ci si fa naturalmente
15:30un sacco di nemici. Non è un argomento facile, è un argomento coraggioso che mostra da parte di
15:39Caramello una particolare sensibilità di guardare al futuro, cioè il futuro è il punto centrale che
15:49ci spinge oggi, io immagino, su questo banco. Il buon Platone, il filosofo dei nostri licei,
16:00diceva che quella porzioncina dell'orbite terracqueo, farà dire della terra, lui lo
16:14chiamava Mediterraneo. Era al pari e lo paragonava ad uno stagno in cui, contornato da tante rane,
16:29discordi e tra loro chiacchierone. Ora, io credo che dal tempo di Platone ad oggi non sia cambiato
16:41molto. L'unico fatto che è cambiato sostanzialmente è che oggi non possiamo parlare solamente delle
16:51rane che contornano lo stagno platonico, ma anche dovutamente dei rospi che stanno dietro le rane.
17:02Oggi il Mediterraneo è nell'ambito, si trova sulla scena, di un grande conflitto in otto.
17:15E' inutile che diciamo che siamo in pace, ma in pace con chi? Forse con le nostre coscienze,
17:22come immaginano siate tutti voi, ma in realtà qui non c'è nessuna pace. Qui si sta scannando.
17:32L'avvento del multipolarismo, accennato dall'amico Sansone, la cui relazione perfetta,
17:42con nulla da aggiungere, naturalmente ci ha portato a confrontarci su diverse posizioni.
17:49Non c'è più. Prima era tutto molto semplice. Da una parte c'era il rosso, dall'altra parte c'era
17:58il blu. Stati Uniti e Russia. Oggi non è più così. Oggi ci sono tante realtà emergenti o già
18:09emerse. E' finito l'era del padrone. Il buon Vance, Vance buono si fa per dire, ma comunque è un
18:23uomo che sa il fatto suo, e da americano, io se fossi americano probabilmente applaudirei a Vance,
18:31dice che noi siamo dei parassiti. E lo siamo, è vero. Siamo ampiamente dei parassiti.
18:39Non abbiamo assolutamente pensato all'Europa essendo europei. Ci siamo pasciuti di parole,
18:50parole, parole, come diceva la canzone della Nina che adesso ha compiuto 85 anni. Io sono
19:01là, anzi la sto superando. Ora, il problema è questo. Parole, ma noi non abbiamo nulla di
19:10concreto. Se noi diamo uno sguardo al Mediterraneo, noi vediamo che c'è una sponda sud e una sponda
19:20nord. Questo è ovvio, ma le emergenze sono sulla sponda sud, non su quella nord.
19:30Questo mio brevissimo intervento, che adesso dovrò congruire tra poco, si basa anche sulla
19:39richiesta che, in ontro alla parte politica, di affrontare certe situazioni che riguardano
19:49il Mediterraneo e soprattutto le genti del Mediterraneo, sponda sud e sponda nord,
19:55in una maniera propositiva per la costruzione di un futuro. Noi, se guardiamo il Mediterraneo,
20:08ci accorgeremo che abbiamo non solo una Turchia che scalpita, e come scalpita,
20:19ma abbiamo altre potenze che si stanno facendo. Penso all'Algeria,
20:31penso al Marocco. Purtuttavia, questi paesi, che sembrerebbero naturalmente destinati a confluire
20:49in un'unica unità, litigano tra loro. Ecco che cos'è la grande capacità, la grande carta e unica
21:01carta che noi possiamo invocare. Noi, come italiani, intendo. Quella di far sì che si crei,
21:12non matrimoni d'amore, ma matrimoni di interesse tra i diversi Stati, sì, cioè su queste nuove
21:22potenze emergenti. Ma noi abbiamo una capacità minima di intervento, tenendo conto che noi
21:33siamo ancora uno di quei paesi che non va per conto suo, come il caso invece di queste potenze
21:43emergenti, perché la Turchia va per i fatti suoi. L'Algeria, a manca dirlo, e il Marocco forse
21:51stia più simile a noi. Cioè, siamo tutti quanti, questi residui paesi, di un'antica epoca politica,
21:59quella del Guenzaglio con gli Stati Uniti, per parte nostra, del Guenzaglio con Mosca, altri
22:08paesi. Cioè, possiamo dire, il revival di Romania ce ne parla un po'. Cioè, quelli di sinistra li
22:18exano. Noi nel Mediterraneo abbiamo una grande chance, che è una chance politica, innanzitutto,
22:30ma è anche economica, chance economica, che riguarda soprattutto il settore energetico. Il
22:44settore energetico si basa sulle energie rinnovabili, come tutti noi sappiamo. E'
22:56destinato, nel giro di pochi anni, 25-30 anni, a divenire, a vedere divenire in Nord Africa,
23:07l'hub energetico principale, capace non solo di sostenere l'intera Africa, ma anche di un forte
23:22input energetico nell'Europa. Una cosa intelligente, però, vorrei segnalarla, è l'accordo
23:31tra Algeria, Italia e Germania, a proposito dell'idrogeno verde. Sapete che cos'è l'idrogeno
23:41verde? No, è quell'idrogeno che viene ricavato dall'elettrolisi dell'acqua. Bene, questa è una
23:49grande chance. Quello di settorealizzare verso forme di energia rinnovabile, sì, ma di alto
24:01profilo tecnologico. Questa è la sfida. Quello che sarà tra, alla fine, metà secolo, noi assisteremo,
24:13ad esempio, ad una, secondo le stime, che vanno dai 700, 600, 700, fino a 2 miliardi di nuovi
24:22abitanti nell'area mediterranea. E l'area mediterranea è costituita da due sponde. Sapete
24:31sulla sponda nord? Più o meno arriveremo sui 200. Queste sono stime attendibili.
24:39Rendetevi conto che noi siamo destinati, soprattutto noi, considerando il meridione
24:51d'Italia, destinati a essere fatti fuori, ad essere marginali, quando marginali non eravamo.
25:01Non mi riferisco all'Italia in toto, perché l'Italia del nord ha altre vocazioni. Ha delle
25:11vocazioni centroeuropee e, al limite, esteuropee. Quindi la cosa incide poco. Ma chi rimane orfano
25:23è proprio il sud d'Italia. E con queste popolazioni come la Grecia e, in parte, anche l'Andalusia,
25:34la parte spagnola. Allora, tanto per riassumere brevemente, qual è il mio invito? Che è frutto
25:44di conversare con amici dell'altra sponda, della sponda sud, ma anche mio personale e di altri
25:55amici italiani. Noi dobbiamo giocare una carta coraggiosa che, attenzione, è nello stile della
26:05creatività latina. Dobbiamo ripensare le attese di un ordine nuovo, siccome si sta profilando
26:17questo ordine nuovo. Il primo passo è appunto la multilateralità, la multipolarità. Ma andiamo
26:26oltre. Oggi non possiamo considerare il Mediterraneo un soggetto capace di andare per conto proprio,
26:39cioè di avere una presenza, non dico al pari dell'Unione Europea, che non esiste,
26:50ma che abbia la consistenza di un blocco. E quindi è necessario però difendersi, soprattutto dalle
26:59mire che ormai sono diverse, che vanno dalla Cina, innanzitutto, la Russia, e quel residuo che può
27:09interessare gli Stati Uniti. Noi dovremmo avere il coraggio di lanciare un appello d'offro e di dire,
27:21cari signori mediterranei, a tutte le nazioni mediterranee, noi così separati non contiamo
27:29niente. Perché non tentiamo un'associazione di tipo confederale, vale a dire dove ognuno
27:42mantiene la propria identità e si gestisce le cose a casa sua come le pare, e creiamo qualche
27:52cosa che avevano già tentato di fare, ma che è naufragata. Cioè l'UPM, no? I famosi patti
28:05euro-mediterranei, che avevano il vizio di un paternalismo non taciuto, tant'è vero che sono
28:16miseramente falliti. Qualche cosa ha fatto, ma ben poco. E lanciare questo discorso, partendo con
28:29il coinvolgere la gioventù mediterranea. Il mare nostro ha qualcosa di bellissimo. Basta andare,
28:43che ti posso dire, a capelli, già te ne accorgi. E sono i delfini, animali intelligentissimi del
28:52nostro mare. Chiamiamoli delfini e creiamo un movimento di gioventù a cui andiamo delegando
29:01i compiti di una armonia e di una reciproca comprensione tra i popoli del Mediterraneo.
29:10Beh, io mi rendo conto di aver ammorbato quanto basta. Purtuttavia, credo che un pensiero vada
29:20fatto. Una riflessione. Questa riflessione vi porterà anche a considerare paesi emergenti,
29:31come l'India, che demograficamente ha già superato tutti gli altri, è il numero uno,
29:42ma anche economicamente che fa sentire il proprio fiato. Addirittura, non solo facendo
29:53ottimi business con l'Etiopia, che è stata intercettata dall'India. Io parlo di questi
30:03paesi che possono apparire periferici, ma in cui noi abbiamo ancora un po' di spazio,
30:09di ingresso. Perché è inutile che non ci mettiamo a parlare di Burkina Faso o di Mali. Se pensate
30:18che Atomprom, la società russa nucleare, già sta progettando e sta iniziando due stabilimenti
30:33per l'utilizzo dell'atomo. Dottor Gazzoli, dobbiamo avviarci verso la conclusione. Ok,
30:43finito. Grazie mille. Ascoltare Gazzoli e Sanzoni è sempre stimolante, abbiamo proprio
30:53tempi contingentati. Intanto è venuto il moderatore ufficiale, che causa treno e ritardo
30:58ha fatto tardi, Carmine Reccia. Mentre viene io saluto anche l'onorevole Susanna Chierchi,
31:04presente in sala, lo scrittore Pino Aprile, l'altro direttore di Centrosud24 Daniele Nadei,
31:11Valeria Avrone, Claudio Saraceni, Carmine Reccia, Giorgio Pire, Massimo Valore e tanti altri.
31:15Cedo la parola a Reccia e grazie. Buonasera, mi scuso per il ritardo ma vorrei complimentarmi
31:31con il dottor Gazzoli, con il dottor Sanzoni e comunque con l'onorevole Caramiello per aver
31:36portato avanti il convegno fino ad adesso e vorrei continuare parlando appunto del Mediterraneo.
31:43Solitamente quando ai nostri occhi, alle nostre orecchie si parla di Mediterraneo i media ci
31:49propinano l'idea che esso è patria di migrazioni, ci sono solo migrazioni nel Mediterraneo e sembra
31:56che questo sia un fenomeno recente. La storia o comunque l'antropologia ci dicono che non è così,
32:02è da millenni che il Mediterraneo è fonte di numerose migrazioni in cui appunto i popoli
32:10si spostano dall'Africa, dall'Oriente, dall'Europa e credo che nessuno possa esprimere meglio il
32:19parere su questo argomento più del dottor Fabretti, antropologo e giornalista.
32:31Farò, seguendo i temi che mi ha dato Miccia, parlerò di geopolitica, migrazioni e formazione
32:40perché io ho fatto per 40 anni il professore quindi amo moltissimo i giovani studenti e
32:47farò un discorso dedicato a loro perché fortunatamente ne vedo parecchi anche perché
32:53le importanti analisi, per non ripetermi, le stanno facendo anche altri. Io sono Giorgio
33:01Fabretti un docente di antropologia e filosofia post darwiniana su artificial intelligence e
33:09genetic modification e mi sono formato alla Sapienza a Cambridge, Regno Unito,
33:16Berkeley, Stati Uniti. Quindi parlerò di geopolitica e migrazioni tra passato e
33:22presente, vissuto e pratico, cosa che interessa ai giovani. Come può essere più utile ai giovani?
33:30Appunto se qualcuno mi ha definito un geopolitico di professione e voglio spiegare ai giovani come
33:38succede, perché siccome i giovani sono sempre in cerca di lavoro si domandano ma come si fa a
33:43diventare o a fare queste cose? Allora per un po' una nota umoristica io sono riuscito a leggere
33:52la mia scheda di servizi segreti italiani di cui non faccio parte, con cui non ho mai avuto a che
34:02fare perché io ho fatto sempre il consigliere politico per i politici e quindi non per i
34:07servizi. Però loro mi definiscono come una sorta di esperto del grid game ottocentesco che dura
34:16sino ad oggi perché ha studiato, sarei io, ha studiato in loco 172 culture dall'età della
34:25pietra alle tecnoligarchie dei Big Data e Big Pharma, consulente del governo italiano di Andreotti
34:35con Business International, di Craxi con ICPEC, nonché del Vaticano, della Casa Bianca, con una
34:44medaglia russa come eroe del lavoro e un rapporto con la Cina dai tempi di Mao fino ad oggi. Sono
34:53cresciuto con mio zio Pietro Grifone, eletto parlamentare a Salerno, quindi un meridionalista,
35:05compagno di cella di Spinelli a Ventotene e che ha salvato Spinelli dalla vendetta comunista,
35:13questo Lameloni non lo sapeva perché ha estrapolato tre frasi ma non ha approfondito,
35:21nel 1941 ancora i comunisti dopo la guerra di Spagna facevano fuori gli anarchici, quindi mio
35:28zio in cella gli consigliò di mettere quelle fatidiche frasi un po' comuniste che ha citato
35:35Lameloni per salvare la pelle, questo non l'ha detto nessuno, ve lo dico io in esclusiva perché
35:42sono cresciuto a casa di Pietro Grifone, quindi diventò capo di gabinetto di Togliatti, lo salvò
35:52perché era la corrente migliorista, quindi non in grau, era compagno di Banco di Amendola e quindi
35:58un comunista moderato, fondatore dell'alleanza Contadini del Sud, avendo per assistente un
36:07giovane Giorgio Napolitano che insomma è un uomo importante, all'università La Sapienza io ho
36:17studiato il sud con due docenti baroni calabresi illustri Luigi Lombardi Satriani che ha fatto
36:25la legge sui beni materiali e Armando Catemario facendo una tesi che smentiva il familismo amorale
36:35con cui Banfield, un sociologo americano, ci aveva inquadrato erroneamente in America.
36:43Dopo l'usis dell'ambasciata USA ho frequentato Mike Stern, ex capo della CIA a Roma, che aveva
36:53diretto la geopolitica dell'indipendentismo siciliano, contrastando sempre sotto traccia
37:01il bandito Giuliano e le velleità britanniche di una Sicilia grande e malta separata dall'Italia,
37:09come succede in questi casi le persone dei servizi hanno sempre una copertura, in questo caso
37:16giornalistica, quindi lui diventò famoso perché fece il reporter del Portella della Ginestra e
37:23tutte le altre questioni. Mio padre Marsilio, dirigente IRI del settore delle borse di studio,
37:31per Africa ed Oriente, insieme ad un altro zio Giovanni Romualdi, direttore della YMCA,
37:44quella che anche Trump cita spesso, entrambi ovviamente filoamericani e sostenitori del loro
37:54collega Aurelio Peccei, fondatore del Club di Roma, che nel 1968 ha lanciato l'ecologia nel
38:04mondo con i limiti della crescita e la questione del clima, 1968, e mi hanno fatto capire il ruolo
38:14geostrategico e formativo dell'Italia e di Roma come Global Gate, questo è un concetto importante
38:22per voi, come la chiama anche l'Università USA di Notre Dame a Roma, che ho frequentato per
38:32inviti e relazioni, quale riferimento culturale per Africa e Asia in via di sviluppo, cioè noi
38:39siamo importanti per loro, siamo il loro nord, siamo il loro occidente. Questi spunti biografici
38:47servono solo a inquadrare una proposta concreta che adesso io vengo a fare, che è di costituire
38:56ed edificare una grande università internazionale in lingua inglese, io ormai da circa tre anni
39:05faccio convegni a tutto spiano a Roma e in Vaticano in lingua inglese, quindi ormai è tempo che tutti
39:15gli italiani parlino almeno l'inglese come bilingui, quindi si tengono la loro lingua e parlano una
39:22lingua che dà libertà, perché consente di connettersi anche sul cellulare con tutto il mondo.
39:29Quindi su questo spazio che sta in via Santa Sabina, Santa Balbina, in adiacenza della FAO,
39:40Nazioni Unite, dove c'è un ettare e mezzo di terreno senza reperti storici, edificabile in
39:52adiacenza e quindi anche simbolico con le Nazioni Unite, dedicato alla formazione avanzata e
40:03ipertecnologica delle classi dirigenti africane ed orientali, da Città del Capo all'indonesiana
40:12Irianjaya, che vedono nell'Italia un approdo al nord e all'occidente sviluppato. Questa
40:20Università Global Gate è urgente anche per incontrare il fenomeno inarrestabile,
40:28non c'è da spendere altre parole, problematico ma anche rigenerativo delle migrazioni da sud
40:38e da oriente e si devono quindi creare ponti di amicizia e geostrategici, naturali e planetarie,
40:46che valorizzino questa Italia portaerei nel Mediterraneo, come la definì Churchill a
40:54Casablanca nel 1942 quando impose agli USA di Marshall, capo di Stato maggiore dell'esercito
41:04statunitense, di invadere l'Italia anziché la Francia, come si stavano accordando Stalin e
41:12Roosevelt. Per Churchill fu una vittoria di pirro, perché a guerra finita l'Italia passò dall'influenza
41:21britannica a quella americana e nelle mani di Truman e Marshall, massoni che si erano scontrati
41:30con Churchill, fu il famoso piano Marshall per cui l'Italia rinacque e seguì un nuovo concordato,
41:39che io ho seguito come assistente di Craxi, concordato con la Chiesa Cattolica. Concludendo,
41:49l'Italia e Roma restano ancora oggi un polo centrale nel mondo. Caput mundi, dicevano i
41:58latini, lo è ancora, geograficamente e culturalmente, perché è al centro di compasso di cinque continenti,
42:07con un mix antropologico di scienze ed umanesimo unico, che ha un potenziale formativo globale
42:19senza pari. È un'occasione che i governi italiani non possono perdere per valorizzare l'Italia nel
42:28e mediterraneo e per incontrare tempestivamente, in modo ottimale, selettivo e formativo, lo tsunami
42:39storico delle migrazioni e dello sviluppo antropologico e tecnologico planetario. Purtroppo
42:47i pensieri di geopolitica militari dell'Italia sono stati smentiti in maniera definitiva infinite
42:55volte, a partire da Mattei, da Moro, da Craxi. Quindi è inutile credere chissà che cosa accadrà
43:04con il piano Mattei. Noi restiamo sempre comunque militarmente marginali, come hanno già detto i miei
43:13precedenti relatori, e quindi dobbiamo concentrarci sulla formazione dei immigrati
43:22di qualità. Immigrati che devono essere selezionati, accolti e pagati, mantenuti,
43:29affinché diventino classi dirigenti nei loro paesi. Perché questo è il vero investimento
43:37geopolitico dell'Italia. Grazie. Grazie dottor Fabretti,
43:46adesso se è possibile vorrei chiamare il professor Savastano e il dottor Bruno.
44:07Il dottor Fabretti ha comunque sollevato un'importante questione che è quella appunto
44:11delle emigrazioni e degli immigrati. Però comunque c'è una differenza da fare rispetto
44:17al passato. I migranti non vengono più soltanto magari per trovare una vita migliore,
44:22ma per avere accesso a tutta quella gamma di diritti che garantisce la cittadinanza italiana
44:28e di conseguenza anche la cittadinanza europea. Vorrei quindi invitare il professor Savastano
44:34dell'Università La Sapienza a parlarci proprio di questo campo. Grazie. Grazie, grazie mille sia
44:40per la possibilità di essere qui, per l'invito, sia per la possibilità di ascoltare gli illustri
44:46regatori che mi hanno preceduto e di confrontarmi con voi su questo tema. Io avrei una serie di
44:53osservazioni sulle quali credo che noi dobbiamo confrontarci seriamente. La prima delle quali
45:04è che la risposta non possiamo non averla nell'Europa su questo tema. Ciò che si affaccia
45:12sul Mediterraneo non è soltanto l'Italia, non è soltanto il Mezzogiorno d'Italia. Io accolgo
45:18con favore e ovviamente con solidarietà la provocazione iniziale dell'onorevole quando dice
45:25siamo prima milionari e poi parlamentari della Repubblica. Ovviamente sappiamo tutti che siete
45:29prima parlamentari della Repubblica e poi qualsiasi altra cosa, ma anche noi dobbiamo
45:33prendere consapevolezza del fatto che forse, e la cronaca ce lo sta spiegando oggi più che mai,
45:40o ci ricordiamo o decidiamo di essere prima europei e poi altro o credo che il nostro ruolo
45:48in quanto accadrà nel futuro prossimo sarà marginale ed sarà inutile stare qui tra di noi
45:56a discutere su come agire perché semplicemente non avremo possibilità di agire, di farlo.
46:03La risposta è nell'Europa perché? La risposta è nell'Europa perché è l'Europa ciò che interessa
46:11al Mediterraneo, è l'Europa ciò che interessa ai flussi, partiamo dai flussi migratori, ma è
46:21l'Europa che interessa ai flussi di migranti che vengono in Italia, ma non è certo rimanere
46:30nei campi di Lampedusa o essere sfruttati nel Mezzogiorno Italiano e nel resto d'Italia per
46:37carità, ma non è certo rimanere qui. Prima di questo scenario geopolitico che sta cambiando
46:45radicalmente, a proposito di provocazioni dicevo che la vera mossa che l'Italia avrebbe potuto fare
46:53in campo europeo per convincere i nostri partner europei a prendere seriamente in considerazione il
46:59problema della gestione dei migranti da parte dei paesi del Mediterraneo, quindi Italia, Grecia e
47:03Spagna, sarebbe stato quello di concedere la cittadinanza italiana a tutti, a chiunque metteva
47:08piede sul territorio italiano. Secondo voi se concediamo la cittadinanza italiana a tutti,
47:13poi restano tutti in Italia? No, hanno tutti il diritto, acquisendo così la cittadinanza europea
47:19di secondo livello, di circolare liberamente per tutta l'Unione. Questo per dire cosa? Per dire
47:26che adesso che lo scenario sta cambiando, ancora di più questo resta un problema di tipo europeo che
47:32non possiamo pensare di gestire da soli, nell'Europa può pensare di lasciare gestire solo
47:38agli stati che si affacciano sul Mediterraneo. Questo come punto uno dal punto di vista sia
47:43politico, geostrategico, ma anche banalmente giuridico. Il sistema di Dublino ha fallito e è
47:51forse il migliore dei mondi possibili in questo momento, ma di sicuro è perfettibile e deve essere
47:56presa in considerazione da parte di tutti gli Stati dell'Unione Europea. Punto numero due,
47:59su cui poi ovviamente mi taccio e chiudo, è la direttrice geostrategica Nord-Sud che
48:06prende il posto di quella Ovest-Est, ma quella non è una direttrice geostrategica soltanto
48:10italiana, è una direttrice geostrategica che obiettivamente il governo italiano porta avanti
48:17e su cui sta investendo anche concretamente, nel senso che le delegazioni di diplomatici
48:22italiani che sono oggi in Africa cominciano a essere affiancate da delegati del Ministero
48:26degli Esteri e della cooperazione internazionale che cooperano con le diplomazie, ma è una
48:34direttrice che deve essere una direttrice europea, quindi il vero ruolo, il vero obiettivo politico
48:41dell'Italia per riuscire a completare questa operazione del Mediterraneo che tanto bene
48:47porterebbe a tutto il Paese e in particolare a Mezzogiorno per tutte le ragioni che sono
48:52state brillantemente esposte, è quello di lavorare su Bruxelles per riuscire a orientare
48:58la politica europea su una direttrice Nord-Sud, per spiegare che l'obiettivo geopolitico e
49:07strategico dell'Europa deve essere dialogare con i Paesi e dell'Africa e il nostro compito
49:14in questa fase, intendo nostro come studiosi, è quello di iniziare a studiare quelle che sono
49:21le istituzioni africane, il modo in cui funzionano gli stati africani, il modo in cui noi possiamo
49:26relazionarci con queste nuove potenze che stanno emergendo e che dobbiamo chiamare potenze come
49:32l'Algeria, come il Marocco e quindi questo lo dico perché c'è un pubblico di studenti, oggi più
49:39di ieri studiare gli ordinamenti costituzionali africani può essere importante dal punto di vista
49:49strategico europeo ma può essere importante banalmente anche per il vostro futuro perché
49:54probabilmente domani queste competenze potranno essere molto utili, grazie mille. Grazie mille
50:03Professore, parlando sempre dell'ambito giuridico vorrei fare una domanda al Dottor Bruno, l'articolo
50:1011 della Costituzione impedisce all'Italia di usare la guerra come strumento di offesa
50:15alla libertà degli altri popoli, noi abbiamo avuto comunque sempre una storia dall'impero romano in
50:21cui effettivamente abbiamo usato il Mediterraneo per far prevalere la nostra hegemonia, come
50:27nell'ambito attuale si può non superare però convivere con l'articolo 11 permettendo quindi
50:34all'Italia di riscoprire un ruolo egemone nel Mediterraneo senza chiaramente andare nell'ambito
50:39bellicoso? Grazie. Bene, grazie per la parola e grazie per avermi concesso l'opportunità di
50:47partecipare a questa iniziativa, rispondo anche alla luce di alcune prime risultate delle ricerche
50:52che stiamo studiando, stiamo approfondendo all'Università di Napoli nell'ambito di un
50:57progetto PRIN di cui è Piaia Nazionale il professor Umberto Runga proprio sui temi del
51:01Parlamento. Il Mediterraneo è un laboratorio forse unico di dialogo e confronto tra sistemi
51:09costituzionali diversi, abbiamo le democrazie pluraliste come Francia, Italia, Spagna,
51:15abbiamo ordinamenti costituzionali di matrice islamica, abbiamo ordinamenti che sono peculiari,
51:22penso a democrazie almeno peculiari come quella turca e in questo sistema ci sono ordinamenti che
51:28vivono delle fasi diverse, fasi costituzionali diverse, ci sono degli ordinamenti come quello
51:33italiano in cui l'assetto costituzionale definito a livello appunto, l'assetto definito alla
51:38Costituzione è ormai radicato, altri come quello tunisino in cui invece c'è una fase di transizione
51:43costituzionale dopo i moti del 2011 e altri in cui si è appena chiusa una fase costituente,
51:48penso alla Siria in cui è stata approvata il 13 marzo scorso la carta costituzionale,
51:53in questo sistema così eterogeneo si collocano le principali sfide del XXI secolo, la lotta
51:59alla crisi migratoria, la lotta al terrorismo, le crisi energetiche e quindi occorre trovare
52:06dei principi guida che permettano a questi ordinamenti così eterogeni di dialogare e
52:11il modello offerto all'articolo 11 può fornire una sorta di bussola perché l'articolo 11 prevede
52:17tre capisaldi principali, il ripudio della guerra come strumento di offesa ad altri popoli e
52:22il mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, concede di limitare la propria
52:27sovranità per un ordinamento che garantisca la pace tra le nazioni e poi va a promuovere
52:33le organizzazioni internazionali per assicurare un ordine giusto e per assicurare la pace e in
52:38questo senso quindi assume un ruolo chiave l'articolo 11 che è una disposizione che non
52:45conosce proiezioni in altri ordinamenti, ci sono ordinamenti che richiamano
52:51disposizioni simili come per esempio l'articolo 2 della costituzione greca che prevede che la
52:57Grecia conformandosi alle regole universalmente riconosciute del diritto internazionale persegue
53:02il consolidamento della pace e della giustizia nonché lo sviluppo delle relazioni amichevoli
53:06tra i popoli e gli stati. Oltre ad avere una valenza ideale questo principio assume anche
53:12quello fissato all'articolo 11 una valenza sistematica perché alla luce dell'articolo 11
53:16devono essere interpretate altre disposizioni costituzionali come ad esempio l'articolo 78
53:21che disciplina la dichiarazione, disciplina lo stato di massima allerta costituzionale per la
53:25guerra. Ora alla luce di questa disposizione l'Italia ha forse un ruolo chiave nel gioco
53:35del Mediterraneo, nella partita del Mediterraneo ed esportare questi principi e riproporli nell'ambito
53:40di questo dialogo che si viene a creare tra gli ordinamenti potrebbe servire per garantire un
53:49dialogo improntato alla cooperazione internazionale, alla promozione della pace e all'imitazione dell'uso
53:54della forza. Ovviamente quello che sul piano formale sembra facile da realizzare sul piano
54:00applicativo poi incontra delle difficoltà principali e vorrei però segnalare il fatto che
54:05forse i parlamenti giocano un ruolo che sono la sede principale di espressione della solidarietà
54:10popolare, giocano un ruolo chiave e questo sono nell'ambito di alcune ricerche del già citato
54:15progetto PRIN e nell'ambito di quella che è la scuola di alti studi sul parlamento i processi
54:20di governo che diretta sempre la professione Bertolonga a Napoli stiamo cercando di approfondire.
54:25Occorre creare delle sedi di decisione politica che permettano un confronto effettivo tra gli
54:32attori in campo, tra gli attori che giocano la partita del Mediterraneo e che permettano di
54:37incidere sul processo sul processo di decisione. Io mi limito a queste considerazioni anche in
54:44ragione dei tempi contingentati quindi e in estrema sintesi richiamo l'articolo 11 può essere
54:50una bussola per le partite che si stanno giocando per quelle che sono a oggi aperte per quelle che
54:57si apriranno nel prossimo futuro. Tuttavia il grande tema è trovare delle sedi per realizzare
55:04questi principi di ripudio della guerra, promozione delle organizzazioni internazionali e per promuovere
55:10una cooperazione effettiva e non solo su un piano formale o meramente simbolico. Quindi veniva
55:16richiamato il tema del mare nostrum del Mediterraneo in realtà il Mediterraneo forse potrebbe tornare
55:22ad essere un mare nostro non inteso in senso di dominio ma in senso proprio di confronto e
55:26dialogo per una promozione, uno sviluppo sostenibile e anche in chiave intergenerazionale.
55:33Grazie mille dottor Bruno. Prima di concludere desidero rivolgere alcuni ringraziamenti sentiti
55:41innanzitutto al pubblico presente in sala per l'ascolto attento, per l'interesse dimostrato
55:46e per la speranza di continuare questo argomento anche al di là di queste mura. Desidero poi
55:54ringraziare l'intergruppo parlamentare su sviluppo sud aria fragile e isole minori rappresentato dal
55:58deputato Alessandro Caramiello per il sostegno e l'attenzione dedicata alle tematiche affrontate
56:05oggi. Un sincero grazie anche ai nostri stimati relatori Giorgio Fabretti, Enrico Salastano,
56:11Domenico Bruno, Alessandro Sansoni e Gianluigi Biagioni Cazzoli, ciascuno con il proprio punto
56:16di vista, la propria competenza e la capacità di inserirsi in un dialogo comune. Un ringraziamento
56:20poi al professor Umberto Ronga il quale pur non avendo potuto partecipare a causa di un
56:24impedimento ha comunque offerto il suo contributo nella costruzione di questo percorso.
56:29E infine un ringraziamento speciale alla testata Centrosud24, in particolare nella figura dei
56:34presidenti Massimo Valore e Achille Broccio e dei direttori Luca Antonio Pepe e Daniele Nadei,
56:41senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile. Grazie ancora a tutti,
56:44vorrei concludere lasciandovi con una visione suggerita dai profondi interventi e dalle
56:48conversazioni che ho avuto con i relatori in questi giorni. Più di duemila anni fa
56:52gli abitanti di questo paese guardavano al Mediterraneo e in esso vedevano possibilità,
56:57scambi e crescita. Era un orizzonte aperto, non un confine. E proprio attraverso quel mare,
57:01così vicino, così vasto, siamo riusciti più di una volta a stupire il mondo. La mia speranza è che
57:07un giorno, non troppo lontano, gli abitanti di questo stesso paese tornino a guardare al
57:11Mediterraneo con quello stesso sguardo, capace di immaginare, di costruire e di osare. E che
57:16proprio da lì, da questo mare nostrum, possa nascere ancora una volta qualcosa in grado di
57:21stupire il mondo. Grazie.

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