https://www.pupia.tv - Roma - Le giuste domande - Quale pensiero nuovo nel mondo? - Interviene Ascani
Alle ore 17, presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto si svolge il convegno "Le giuste domande - Quale pensiero nuovo nel mondo?". Introduce e modera la vicepresidente della Camera, Anna Ascani. Intervengono Gianfranco Ravasi, presidente emerito Pontificio Consiglio della Cultura, Fondatore Cortile dei Gentili, Alec Ross, autore e distinguished adjunct professor presso la Bologna Business School. (10.04.25)
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Alle ore 17, presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto si svolge il convegno "Le giuste domande - Quale pensiero nuovo nel mondo?". Introduce e modera la vicepresidente della Camera, Anna Ascani. Intervengono Gianfranco Ravasi, presidente emerito Pontificio Consiglio della Cultura, Fondatore Cortile dei Gentili, Alec Ross, autore e distinguished adjunct professor presso la Bologna Business School. (10.04.25)
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NovitàTrascrizione
00:00:00Buon pomeriggio a tutte e a tutti, vedo molti volti di amici, colleghi e istituzioni che
00:00:23ringrazio davvero di essere qui e di aver accolto il nostro invito a partecipare a questo incontro
00:00:29inizio però con il ringraziamento più importante, quello rivolto ai nostri ospiti che in questo caso
00:00:36posso dire davvero ci onorano della loro presenza e della loro parola qui oggi, su eminenza il
00:00:43Cardinal Gianfranco Ravasi, Presidente Merito del Pontificio Consiglio della Cultura e fondatore
00:00:49del Cortile dei Gentili che tutti conosciamo molto bene e il Professore Alec Cross, autore
00:00:55distinguisci da John Professor presso la Bologna Business School. Questo è il secondo appuntamento
00:01:01di una serie che abbiamo voluto chiamare, vedo qui il senatore Meloni che con me ha coorganizzato
00:01:08queste iniziative, le giuste domande e in realtà questo titolo ci è venuto in mente a causa
00:01:15dell'avvento dell'intelligenza artificiale generativa e della sua abilità straordinaria
00:01:22nel darci risposte, forse la cosa che sta a fare meglio e allora lo spazio dell'umano
00:01:30pare invece sia tornato ad essere quello che forse c'è anche più naturale, più giusto,
00:01:37quello del fare le domande e allora fare le giuste domande diventa in questo tempo fondamentale
00:01:44anche per far sì che quell'intelligenza più che intelligenza artificiale senza cambiare
00:01:49gli acronimi, così non creiamo problemi burocratici, sia un'intelligenza aumentata,
00:01:55cioè un supporto all'intelligenza umana. Però c'è un'altra ragione per cui abbiamo
00:02:00fatto questa scelta, cioè chiamare questo ciclo di iniziative la giusta domanda, perché
00:02:06la qualità e la quantità ma anche la rapidità dei fenomeni che investono il mondo che abitiamo
00:02:13sono tali da trasformarci tutti in affaticati e anche un po' storditi in seguitori della
00:02:20realtà. E allora come superare questo stordimento, come recuperare il distacco? Andando alla ricerca
00:02:27del senso delle cose, quindi provando a porre le giuste domande. Quella di oggi è semplicissima,
00:02:34quale pensiero nuovo nel mondo nuovo? E per rispondere a una domanda così enorme abbiamo
00:02:42chiesto l'aiuto di due personalità che hanno una consuetudine operosa con l'officina delle
00:02:48idee. Io proporrei di procedere così, io mi prendo qualche minuto per introdurre questa
00:02:54discussione, poi magari emergeranno alcune domande e spero che siano giuste e chiederò ai nostri
00:03:01ospiti di darci un'opinione su questo. Dunque, è sicuramente giusto ancorare la convinzione
00:03:09che occorre aprirsi a un pensiero nuovo di fronte ai rivolgimenti che ci hanno investito,
00:03:14diciamocelo trovandoci impreparati e spaesati nell'ultimo tempo e in questi giorni. Le notizie
00:03:21ci dicono che è ancora più vero. È giusto, però è incompleto. Certo, siamo alle prese
00:03:27con lo sconquasso del canone occidentale originato da Donald Trump nelle ultime ore ancora
00:03:33di più. Certo, Putin ha riportato dopo 80 anni la guerra nel cortile di casa nostra. Certo,
00:03:41la pandemia ha messo a nudo la permeabilità dei nostri sistemi sociali al rischio di morte
00:03:46improvvisa e simultanea per centinaia di migliaia di persone ad ogni latitudine del pianeta. Certo,
00:03:54infine l'eccezionale sviluppo dell'innovazione tecnologica ha condotto il calcolo computazionale
00:03:59alle porte dell'umano e l'algoritmo, per dirla così, non somiglia a quel visitatore paziente
00:04:06disposto ad attendere il permesso per varcare quella soglia. Certo, tutto questo, ma c'è
00:04:12di più. Non ne sto sottovalutando il peso né tantomeno la pressione sul nostro modo di andare
00:04:19per il mondo indossando ancora per lo più gli abiti cuciti nel secolo scorso. La guerra
00:04:25di Putin, per esempio. A parte il conflitto dei Balcani, che tra l'altro aveva caratteristiche
00:04:31di tutt'altro tipo, era dal 1945 che sul suolo europeo non si scavavano trincee, non si aggiravano
00:04:39carri armati, non piovevano bombe, non si vedevano le fiamme e il fumo delle macerie urbane,
00:04:44non si contavano a centinaia di migliaia i morti, non si ascoltavano bollettini di guerra
00:04:51sfacciatamente bugiardi, come sono sempre stati, perché in guerra notava già Eschilo
00:04:56la prima vittima e la verità. Non si assisteva a massacri di civili, stupri, rapimenti anche
00:05:04di bambini e violenze di ogni tipo. O la pandemia. Bisogna tornare agli inizi del Novecento, con
00:05:10l'influenza spagnola, per rintracciare un dramma sanitario altrettanto globale, ma
00:05:15dettaglio non secondario, la medicina ha corso come uno scattista in questo secolo.
00:05:21Eppure ci siamo ritrovati più o meno al punto di partenza, come in un atroce gioco dell'oca.
00:05:28Secondo l'OMS, i morti accertati a fine dicembre 2023 assommerebbero a 7 milioni, ma è sempre
00:05:36l'OMS ad aggiungere che un bilancio più verosimile dovrebbe moltiplicare per tre questa
00:05:41cifra, 21 milioni. E i vaccini hanno fatto da barriera, altrimenti l'angosciante contabilità
00:05:47sarebbe stata ancora più tragica. Senza contare le città deserte, le case divenute prigioni,
00:05:54le fabbriche, le scuole, gli uffici abbandonati come capannoni in disuso. Ricordiamo tutti l'iconica
00:06:02immagine di Papa Francesco che in una piazza San Pietro vuota durante la quaresima del 2020
00:06:08prega per l'umanità impaurita e smarrita perché da settimane, disse, sono scese fitte
00:06:15tenebre su di essa. Sul ciclone Trump non c'è molto da dire perché da settimane siamo sommersi
00:06:23non solo da atti e parole, espressione per dirla con Hillary Clinton, che Alec conosce
00:06:29molto bene, di un dumb power, di un potere stupido, ma anche da analisi e tentativi di
00:06:35spiegare e dagli immancabili conflitti ideologici e mediatici. A me pare che oggi si possa dire
00:06:42che il 47esimo Presidente degli Stati Uniti si appresti a passare alla storia per essere
00:06:47riuscito a spaccare l'Occidente come una mela. Operazione in cui tanti dall'esterno si erano
00:06:53dedicati in passato, fallendo. C'entra la dottrina Morrori visitata sui campi da golf
00:07:00di Mar-a-Lago? Non so dirlo. Diciamo però che un Vice Presidente degli Stati Uniti d'America
00:07:06che spera nella vittoria in Germania di un partito neonazista non mi aspettavo proprio
00:07:11di vederlo al di fuori di una serie televisiva distopica. Con Trump non finisce la storia,
00:07:17ma una storia sta vedendo i titoli di coda. E questo non può non sfidarci a ricercare
00:07:24categorie di pensiero capaci di dare cornice e senso al nuovo mondo. L'evocazione di fine
00:07:31della storia mi consente l'aggancio all'altra parte del ragionamento che vorrei offrire come
00:07:36spunto ai nostri ospiti. Se, come credo, condividiamo la convinzione che serve un nuovo pensiero,
00:07:44allora cosa e perché ha reso inattuale, usurato, quello con cui abbiamo guardato il mondo fino
00:07:51ad oggi? Prova a mettere insieme certamente in maniera disorganica alcuni eventi che almeno
00:07:57a me paiono decisivi. Nel 1989, io ero nata da due anni, cade il muro di Berlino. È la fine
00:08:05della storia, scrive Francis Fukuyama. Una parte del potere mondiale, un modo di concepire cultura,
00:08:11economia, istituzioni e relazioni internazionali ha vinto sull'altra. Non si dimostrerà del tutto
00:08:18vero, però il rumore del crollo resta nelle orecchie di tutti noi a lungo. E quel rumore
00:08:23sicuramente non ha pesato sui destini di noi tutti come un ordinario cambio di colore ai
00:08:29vertici di una qualunque nazione. Cambiando decisamente angolo visuale, nel 1969 fa la sua
00:08:37apparizione ARPANET, progenitore di Internet. Due anni dopo sono 23 i computer connessi.
00:08:44Nel 1996, al sistema ideato per gli scopi della difesa USA, subentra Internet e le connessioni
00:08:51salgono a 10 milioni. Nel 2024, l'anno scorso, gli utenti che viaggiano sulla rete sono 5,5 miliardi,
00:09:00oltre il 60% della popolazione mondiale. E di questi 5 miliardi usano i social, grazie
00:09:07anche alla diffusione prima dei cellulari messi sul mercato nell'83 e poi dell'iPhone, entrato
00:09:13nel mercato nel 2007, progettato e costruito da quel signore, Steve Jobs, che raccomandava
00:09:19agli studenti di Stanford, stay angry, stay foolish. L'altro elemento di questa lista ha a che vedere
00:09:26con un fenomeno decisamente globale, ed è la demografia, che però vorrei prendere
00:09:32soprattutto dalla parte nostra, per intenderci dell'Occidente. E qui credo, o quello che ne
00:09:38rimane, diciamo, e qui credo siano sufficienti un paio di dati. Il primo riguarda la popolazione
00:09:44dell'area che, Trump permettendo, identifichiamo come Occidente, è divenuta nel giro di qualche
00:09:49decennio poco più del 10% di quella mondiale. Siamo circa un miliardo su 8 miliardi di abitanti
00:09:56del pianeta. Il secondo è l'età media. Se in Italia siamo tra i primi al mondo per
00:10:02vecchiaia media, con 48 anni, Europa e Stati Uniti non sono tanto lontani, rispettivamente
00:10:08con 44,7 e 39. E il resto del mondo? Beh, per dire il Messico ha un'età media di 29 anni.
00:10:17Forse questo spiega anche qualche preoccupazione da parte di Trump. Mentre nel continente africano,
00:10:22che guarda l'Europa quasi senza necessità di un binocolo, l'età media è di 19 anni.
00:10:29Certo, c'entra la mentalità, ma c'entrano anche tanto le nascite. Cosa tutto ciò significhi
00:10:35in termini di relazione con il futuro e soprattutto con gli altri, penso sia evidente.
00:10:41Poi l'aspetto economico, inteso come impoverimento progressivo e pare inarrestabile delle classi
00:10:48medie dei paesi cosiddetti industrializzati, che va avanti dagli anni Ottanta del secolo
00:10:53scorso con la sparizione marciante della classe operaia. Per fare un esempio, a Mirafiori
00:11:00lavoravano all'inizio degli anni Settanta 60.000 addetti, scesi a poco più di 10.000
00:11:06l'anno scorso incorporando anche quelli della Maserati. Ma va molto peggio per il siderurgico,
00:11:11per esempio. E poi c'è l'esplosione delle ineguaglianze di reddito. Per restare in Italia,
00:11:17mentre sfiora il 10% della popolazione, il numero di coloro che vivevano in condizioni
00:11:23di povertà nel 2024, la ricchezza dei miliardari italiani è aumentata di 61,1 miliardi di euro,
00:11:31al ritmo di 166 milioni di euro al giorno, aggiungendo un valore complessivo di 272,5 miliardi
00:11:40detenuto da 71 individui. L'ammontare permetterebbe di coprire l'intera superficie di Milano con
00:11:48banconote da 10 euro. Infine, ma non ultimo, lo stato di salute dei sistemi democratici. Il
00:11:56combinato di alcuni fattori, l'immenso potere acquisito da società sovranazionale, la sensazione
00:12:02di insicurezza e rabbia per tanta parte della popolazione, la narrazione populista contro le
00:12:09lentezze delle istituzioni come scelta voluta delle élite contro il popolo, ne ha eroso il
00:12:15consenso anche all'interno dei Paesi a consolidata tradizione, come dimostra la crescita dei voti per
00:12:22le formazioni più estreme e il rilancio del mito dell'uomo o della donna forte. L'indebolimento
00:12:29dell'idea della democrazia non è un'invenzione da barra e occorre farci i conti. Qualche anno fa,
00:12:36Papa Francesco, parlando ad Atene dove, possiamo dire, è nata la democrazia, lanciò l'allarme
00:12:43sull'arretramento della democrazia, chiarendo che non si trattava solo di un fenomeno del
00:12:49vecchio continente, parole verrebbe da dire profetiche, osservando gli avvenimenti in corso
00:12:54sull'altra sponda dell'Atlantico. Le democrazie sono in affanno, strette tra il diffuso malessere
00:13:01sociale che alimenta la sfiducia, l'irruzione di movimenti populisti che cavalcano quel malessere
00:13:07per minare i fondamenti del modello liberal democratico e non da ultimo gli epocali cambiamenti
00:13:13degli ultimi decenni. La risposta alla difficoltà da noi come altrove non può arrivare da soluzioni
00:13:20più o meno pasticciate che puntano a diminuire gli spazi di partecipazione, ma dall'esatto
00:13:25contrario non è inseguendo il paradigma dell'uomo o della donna forte che si dà soluzione
00:13:31alla necessità di superare le fragilità emerse nel funzionamento delle democrazie. Per chi
00:13:37ha a cuore tutela e promozione dei diritti, delle libertà, dell'uguaglianza, delle regole
00:13:43che mettono a riparo i molti dal rischio dello strapotere dei pochi, la strada l'ha tracciata
00:13:49il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricordando che la democrazia ha bisogno
00:13:55di un attento e costante inveramento. Tornando alla metafora causata all'inizio, credo si
00:14:01possa dire che l'accelerazione degli avvenimenti, lo scatto della corsa ci era chiaro da un bel
00:14:06po', eppure non si può dire che ci siamo dati da fare, almeno non in maniera sufficiente,
00:14:12per recuperare il terreno perduto. Il perché è una delle domande per i nostri ospiti.
00:14:18A me, concludendo, piace provocare tutti, e mi ci metto anch'io con altre parole di
00:14:25Papa Francesco usate nell'udienza generale di un anno fa. Cito, nel nostro confortevole
00:14:31Occidente, diceva, che ha un po' anacquato tutto, che ha trasformato il cammino di perfezione
00:14:37in un semplice sviluppo organico, che non ha bisogno di lotte perché tutto gli appare
00:14:42uguale, avvertiamo talvolta una sana nostalgia di profeti. Ma sono molto rare le persone scomode
00:14:51e visionarie. C'è bisogno di qualcuno che ci scalzi dal nostro soffice posto in cui siamo
00:14:58adagiati. Speriamo che si riesca a fare anche questo oggi. Questa non è una domanda, ma è
00:15:04sicuramente giusta. Grazie.
00:15:15Allora, adesso cominciamo e vediamo se qualcuna di queste provocazioni, domande, troverà risposta
00:15:23o troverà altre domande. Chissà, lascio per primo la parola al Professor Alec Ross, l'ho
00:15:29già presentato. Grazie ancora per essere qui con noi. Prego Alec, a te.
00:15:36Grazie Vicepresidente. Buonasera a tutti e tutte. Devo chiedere scusa per due cose dall'inizio.
00:15:46Numero uno, come ho sentito da questo accento americano-italiano, non è la mia madrelingua,
00:15:52quindi chiedo scusa per eventuali, anzi inevitabili errori con la lingua italiana, ma
00:15:59penso che sia meglio se tento di parlare nella vostra bellissima lingua invece di inglese.
00:16:05Numero due, devo chiedere scusa per un po' il directness. Tra i sei anni che ho lavorato
00:16:16per Barack Obama per quattro di questi sei anni ero un diplomat, non sono più un diplomat
00:16:22e quindi con il mio tempo con voi, anche se ormai siete abituati agli americani che non
00:16:28sono sempre diplomatici, penso che sia un bene se posso parlare in un modo forse senza finezza
00:16:37di tanto in tanto, dato che abbiamo bisogno di un po' di straight talk in questo momento.
00:16:51Sarebbe molto facile per questo incontro essere totalmente dominato da Donald Trump e invece
00:17:00di parlare, io vorrei cominciare di parlare di Donald Trump per pochi minuti per poi non
00:17:07dover parlare più di Donald Trump. Spero che possiamo elevare un po' il dialogo un po',
00:17:15ma come diciamo, lui è l'elefante nella sala, come diciamo in inglese, the elephant in the room.
00:17:24E quindi, numero uno, io come forse sapete, io non vengo dal quartiere politico di Donald
00:17:32Trump, ma vengo dal mondo del suo zoccolo duro. Sono di West Virginia, per voi che non
00:17:46conoscete West Virginia, altro del canzone, è la Calabria degli Stati Uniti, ok? West Virginia
00:17:54è la Calabria degli Stati Uniti, dove il sostegno per Donald Trump è al 80%, e lo dico con amore
00:18:02per West Virginia, c'è ancora mia mamma e mio padre in West Virginia. Vengo anche della
00:18:07classe degli operai, che è il livello di sostegno più alto per Trump, per pagare per l'università
00:18:15un anno dovevo lavorare, ho pulito i pavimenti, l'anno dopo ho fatto i consegni, ho lavorato
00:18:23su un camion per consegnare la birra. Quindi io vengo proprio dal mondo di Trump. E quando
00:18:31gli italiani o altri mi chiedono, ma come mai, cosa hanno fatto questi elettori americani
00:18:40che hanno votato per Trump che dovranno soffrire di più dalla sua politica? Devo dire, questa
00:18:49è la prima cosa che dirò che non è politico, e gli elettori hanno votato come chi si impica
00:18:55scegliendo la corda più robusta. E so che queste sono brutte parole, ma è vero. Se guardiamo
00:19:03in questi ultimi tre, quattro, cinque giorni, vediamo che questa è veramente una politica
00:19:08per una piccola comunità di billionaires, di miliardari, è per la sua bola sociale e
00:19:19economica e non per il popolo. Lui ha un atteggiamento quasi violente quando guarda il resto del mondo.
00:19:31Quando lui dice America first, lui crede che in un mondo di 196 paesi sovrani nel mondo ci
00:19:41sono gli Stati Uniti e poi c'è tutto il resto, gli altri 195. E quindi questa è la mia prospettiva
00:19:53su Trump, ma per affrontare questa minaccia di Trump dobbiamo smettere di parlare troppo
00:20:00di Trump. E poi avere un focus su cosa c'è dentro e dove in tutto questo, dove l'Europa
00:20:08e dove l'Italia. Dove l'Italia. E vorrei cominciare con un concetto economico. Io credo che
00:20:18siamo in una nuova pausa di Engels. La prima pausa di Engels era dal 1790 a più o meno
00:20:281840 e questo era un periodo di transazione da un'economia bassata sull'agricoltura a un'economia
00:20:40bassata sull'industrializzazione. Ma fu una transizione confusa, in particolare negli anni
00:20:49iniziali dell'industrializzazione, prima che il contratto sociale fosse riuscito ad adeguarsi.
00:20:56Questo periodo portò industrializzazione, disuguaglianze e lo squalore che si può leggere
00:21:04nei romanzi di Charles Dickens. Fu un periodo in cui il livello di vita rimasse al palo, nonostante
00:21:13il rapido avanzamento tecnologico. Tra i suoi effetti collaterali ci furono anche la nascita
00:21:21di movimenti come il marxismo. Il manifesto comunista fu scritto in 1848. È la più grande
00:21:31ondata di rivoluzione nella storia di Europa. L'unica cosa che fece funzionare l'industrializzazione
00:21:40fu che le società, nell'arco di alcuni decenni, riscrissero completamente il proprio patto sociale,
00:21:50il contratto sociale. Chiedete al primo venuto di dirvi quali sono state le grandi innovazioni
00:21:57nella storia umana. Le risposte sarebbero probabilmente una tecnologia come la ruota,
00:22:06l'orologio, il motore a vapore o il microprocessore. Ma altre tante significative sono state le innovazioni
00:22:16che hanno ristrutturato l'umanità quanto la tecnologia ristrutturava l'economia. Parlo
00:22:25di pensione di lavoro, istruzione pubblica gratuito, salario minimo che non esiste in Italia
00:22:34ma in altri paesi. Tutto spuntato dal turbinio dell'industrializzazione ottocentesca. Gli operai e i cittadini
00:22:45si mobilitiranno affinché i governi e le imprese in grande espansione riscrivessero il contratto
00:22:53sociale in modo che l'industrializzazione non avvantaggiasse soltanto i padroni. Con il passaggio
00:23:02al ventesimo secolo continueranno a emergere nuovi pesi e contropesi, le leggi antitrust,
00:23:10la tassazione dei redditi, la proibizione del lavoro minorile, una rete di protezione e previdenza
00:23:16sociale, parametri ambientali. Queste revisioni del contratto sociale permissero alle società
00:23:25di sfruttare il rapido ritmo delle innovazioni industriali in modo che facesse crescere anche
00:23:33il livello di vita dei cittadini. Oggi penso che viviamo in una sorta di pause di angles dell'era
00:23:43dell'informatica. Il contratto sociale che era rivisto è riequilibrato con una misura
00:23:51di successo è di nuovo disassato. E adesso il futuro del mondo ruota attorno al modo in
00:24:00cui questo contratto fra imprese, governo e cittadini sarà riscritto nei attuali anni
00:24:10venti. Questo è per me il contesto di questo momento. Trump sta accelerando il disagio, la
00:24:24violenza nella società, ma è la base. Lui è un sottoprodotto di questa nuova pausa
00:24:31di angles. E voglio anche avere un piccolo focus sull'intelligenza artificiale. Questo
00:24:42è l'altro elefante nella sala. Penso che esista un po' pigrizia intellettuale quando parliamo
00:24:53dell'intelligenza artificiale in Italia. C'è troppo neoludismo e l'intelligenza artificiale
00:25:05significa tutto e niente. Quindi, se mi permette, vorrei definire, se posso, i quattro tipi di
00:25:14dell'intelligenza artificiale. Ho fatto questo quindici anni fa per Obama e Hillary e gli altri
00:25:21per spiegarlo il mondo dell'internet. Adesso è il momento di spiegare bene ai politici
00:25:27l'intelligenza artificiale. Ci sono quattro tipi. Numero uno è l'intelligenza artificiale
00:25:34percettiva. Questo è come il facial recognition dai vostri telefonini. Quando c'è un'intelligenza
00:25:45artificiale che riconosce i patterns, le figure. Numero due è l'intelligenza artificiale generativa.
00:25:59Noi tutti abbiamo la nostra attenzione adesso sull'intelligenza artificiale generativa. L'intelligenza
00:26:08artificiale generativa è definita dalla capacità di produrre nuovi contenuti. Quindi, se io
00:26:16chiedo a CCPT, oggi devo condividere il palco con il cardinale Ravassi, può darmi una spiegazione
00:26:33del suo pensiero in dieci pagine? CCPT mi darà dieci pagine, tre mille parole di spiegazione, di analisi
00:26:44delle parole del cardinale Ravassi. E devo dire che non è perfetto, ma è molto, molto, molto,
00:26:55molto, molto buono. E sta migliorando. Questa è l'intelligenza artificiale generativa dominata
00:27:02dagli americani e dai cinesi. Perché per creare questi large language models richiede un oceano
00:27:10di soldi. Parliamo di decine di miliardi di dollari per arrivare all'inizio, per entrare
00:27:18nella gara. Ma, cioè ma, ci sono un terzo e un quarto tipo dell'intelligenza artificiale
00:27:25che secondo me sono più importanti per l'Italia. Il terzo è l'intelligenza artificiale agentica.
00:27:34Quindi, oggi tutti parlano dell'intelligenza artificiale generativa. In 365 giorni noi tutti
00:27:44parleremo dell'intelligenza artificiale agentica. E l'intelligenza artificiale agentica ha autonomia
00:27:52di fare impegni. Quindi, invece di solo chiedere a CACPT, per esempio, dammi dieci pagine
00:28:03di saggio sul lavoro del cardinale Ravassi, io posso dire, ok, il mio intelligenza artificiale,
00:28:15io ho questo evento con il cardinale in un mese. Io voglio che tu mi scegli quattro
00:28:24dei suoi libri. Dopo di identificarli, voglio che li ordinate, voglio che sono consegnati
00:28:35alla mia cassa, voglio avere un dialogo con te. Quindi, ha la capacità di agire, di fare
00:28:45dei impegni. E questo avrà un effetto economico molto più pesante che l'intelligenza artificiale
00:28:52generativa. E poi c'è un quarto tipo di intelligenza artificiale. Questa è l'intelligenza artificiale
00:28:58fisica. Robo, droni. Quindi, questo è dove l'intelligenza artificiale arriva al hardware.
00:29:10E non è ben conosciuto, ma in realtà Italia ha delle grandi capacità in questo mondo.
00:29:17Per esempio, se entrate in una fabbrica di Walmart o di Amazon, nessuno lo sa, ma i robots
00:29:27sono costruiti in Abruzzo, in un'impresa americana. Nessuno lo sa perché ci sono firmati
00:29:36i non-disclosure agreements. Ma io posso dirlo perché non ho firmato niente. Ci sono anche
00:29:44a livello accademico in Italia, nell'ambito dell'intelligenza artificiale, abbiamo dei grandissimi
00:29:51esperti. Non parlo solo di serie A, ma parlo di persone top, proprio al top. E nel caso
00:30:03dell'intelligenza artificiale percettiva e generativa, sono tutti scappati dal Paese
00:30:11e lavorano a Londra, in California, in Texas. Ma con l'intelligenza artificiale agentica
00:30:19e fisica abbiamo ancora l'opportunità di sviluppare queste tecnologie con esperti italiani
00:30:27in Italia. E per dare un esempio concretissimo dell'intelligenza artificiale in un contesto
00:30:38italiano, io sono sul consiglio di amministrazione di varie imprese italiane, tra cui uno che
00:30:44si chiama Peliconi. E a Peliconi noi produciamo tappi, tappi di alluminio, una tecnologia dall'Ottocento,
00:30:55ma produciamo 40 miliardi di tappi all'anno. Sede in Emilia, e noi abbiamo fatto qualcosa
00:31:06tre anni fa, durante Covid, abbiamo deciso di fare investimenti importanti nell'intelligenza
00:31:13artificiale per essere i protagonisti nell'uso. E cosa è successo? L'abbiamo fatto per fare
00:31:20tre cose. La manutenzione preditiva, la gestione dei scarti e la gestione delle linee di produzione
00:31:28da remoto. Quindi niente violazione di privacy, di diritti umani. No, questa è la vera intelligenza
00:31:37artificiale. La manutenzione preditiva, la gestione dei scarti, la gestione delle linee
00:31:43di produzione. Questa è la realtà dell'intelligenza artificiale. Cosa è successo? I nostri margini
00:31:49sono cresciuti. Cosa abbiamo fatto? Abbiamo comprato i nostri concorrenti nei Stati Uniti,
00:31:58abbiamo comprato un'impresa in Canada e abbiamo doppiato la nostra presenza in Cina. Quindi,
00:32:07adesso siamo il numero uno nel mondo. E se si beve una birra in Brasile, in Stati Uniti,
00:32:13in Europa, in Cina, è un nostro tappo. Quindi, invece di essere colonizzato dagli americani
00:32:22cinesi, con la volontà di investire e l'esperienza nella nicchia. Sapete che ne abbiamo tantissimi
00:32:36nella manifattura, nella logistica, nell'espedizione, nel mondo americano. Abbiamo nella moda, alimentare,
00:32:45agricola. Abbiamo tanti settori verticali di eccellenza. C'è ancora l'opportunità di
00:32:53non essere colonizzati dagli americani o dai cinesi. Possiamo fare come peliconi.
00:33:02Ma richiede una cosa. Richiede una cosa. Richiede un cambiamento di atteggiamento e di cultura.
00:33:12La vostra Presidente del Consiglio ha cominciato a citarmi una mia frase. Io dico
00:33:22America innova, Cina replica, Europa regola. America innovates, China replicates, Europe regulates.
00:33:33Mi spiace, ma è vero. Scusate, ma dobbiamo cambiare la mentalità.
00:33:40E come per me, quando parliamo dell'innovazione e la tecnologia negli ultimi 25 anni, per me
00:33:47è come una partita di calcio. E ci sono due squadre in campo. Uno americano e uno cinese.
00:33:55E invece di mettere una squadra sul campo, gli europei hanno deciso di fare il ruolo dell'arbitro.
00:34:01Fischiano i fali, mostrano le cartelline gialle. Ma l'arbitro non vince mai.
00:34:09Non c'è un trofeo per l'arbitro.
00:34:12Ok?
00:34:12Ma i talenti ci sono. I talenti ci sono. E devo tornare per un momento all'intelligenza
00:34:21artificiale.
00:34:23L'EUAI Act, questa legge, è una delle leggi più stupidi mai scritte.
00:34:30Io non ho parole. Questo è totalmente congelato investimento in Europa, per motivi che sono
00:34:41stati scritti da persone che sono analfabete nella materia tecnologica. Adesso sappiamo che
00:34:49abbiamo tanti ricercatori di eccellenza nell'ambito del cancro in Italia, persone che hanno 75
00:34:56anni. Adesso dovevano trasferire, parlano solo italiano, dovevano trasferire a Lugano, perché
00:35:06nell'Unione Europea c'è un livello di regolamentazione basato sui parametri dei dati. Per fare ricerca
00:35:16sul cancro si deve avere un mare di dati. Non si può anonimizzarlo. Dobbiamo capire gli
00:35:24aspetti demografici delle persone. E se c'è intenzione di commercializzarlo, eh sì,
00:35:31assolutamente, se scopriamo qualcosa per combattere il cancro, vogliamo commercializzarlo, c'è
00:35:41una pesantissima regolamentazione. Quindi, proprio nel momento che gli americani e i cinesi
00:35:48stanno investendo un sacco, gli europei hanno deciso di fare l'arbitro e non mettere una squadra
00:35:55sul campo. Negli ultimi 30 anni, tra i 196 paesi sovrani nel mondo, il livello della
00:36:05crescita del PIL italiano è il 182esimo posto. 182esimo posto tra 196 paesi. Quindi, parliamo
00:36:19e quello che sono dietro di noi, se posso dire noi, dato che è un anima italiano, Siria,
00:36:27Ucraina, Libia. Quindi abbiamo tutti questi talenti, ma devono partire dal paese per fare
00:36:38il loro lavoro. E quando si pensa per un attimo di invenzione di questa penisola, che adesso
00:36:46chiamiamo Italia, il primo motore di combustione interno al mondo, la banca, il barometro, il
00:36:53calcolatrice programmabile, l'epidemiologia, la macchina da scrivere, il microscopio, il
00:36:59motociclo, la nitroglicerina, gli occhiali, i paracoduti, il personal computer, i protesi,
00:37:05il semiconduttore, il reattore nucleare, la radio, uno dopo l'altro. Uno dopo l'altro.
00:37:12Non c'è uno di voi che potete darmi un esempio di un altro paese di questa dimensione, che
00:37:19ha un elenco di invenzione di questa importanza. Ma negli ultimi trent'anni siamo stati un
00:37:27po' bloccati. E dobbiamo liberare questi talenti italiani. Voi sapete che sono americano.
00:37:36e quando io vado a Silicon Valley, alla mensa di Apple, ci sono tavole dove parlano solo
00:37:44in italiano. Di dove sei? Sono di Verona, sono di Foggia. Ma perché siete qui? Cupertino,
00:37:52California è noiosissimo e dicono sempre le stesse cose. E voi sapete cosa dicono. E
00:37:58quindi è il nostro lavoro di liberare questi talenti. È meglio fare errori di iniziativa
00:38:08che errori di inerzia in questo momento. Se tutto questo con Trump non ci sveglia, se questo
00:38:21con Trump non ci sveglia, niente ci sveglierà. E quindi i talenti ci sono, le possibilità
00:38:32ci sono. Io credo che la deficienza naturale rappresenta più una minaccia che l'intelligenza
00:38:41artificiale. E se vogliamo avere strumenti che riflettono valori europei ed italiani, dobbiamo
00:38:52costruirli qui. Perché se sono costruiti in Cina, riflettono valori e interessi cinese.
00:39:03Se sono costruiti negli Stati Uniti, rappresenteranno interessi e valori americani. E io che lavorare
00:39:11per Barack e per Hillary, noi abbiamo interagito con gli europei, io penso, in un modo molto
00:39:19produttivo e positivo, per arrivare a certe norme insieme. Questi giorni non ci sono più.
00:39:29Non ci sarà un bel accordo transatlantico con gli americani sull'intelligenza artificiale.
00:39:36quindi sulle nuove tecnologie, sulla genomica, su quantum, su tutto questo. Quindi è un
00:39:45momento per investire e liberare i nostri talenti. Grazie mille.
00:39:51Grazie al professor Ross. Direi che ha tenuto fede a quello che ci aveva detto, perché è
00:40:06arrivato e ha citato Gramsci, giusto cardinale, dicendoci che avrebbe cercato di tenere fermi
00:40:12sia il pessimismo della ragione che l'ottimismo della volontà. Penso ci sia riuscito, aprendoci
00:40:19anche tante domande nuove. Adesso lascio la parola su Eminenza, il cardinal Gianfranco
00:40:25Ravasi, per il suo intervento, ringraziandolo ancora una volta per aver voluto essere qui
00:40:30con noi oggi. Prego, Eminenza.
00:40:32Io testimonio innanzitutto il mio imbarazzo per il mio intervento dopo aver ascoltato due
00:40:40relazioni così incisive e decisive rispetto all'orizzonte nel quale anch'io sono immerso
00:40:49come siete tutti voi. Sono state veramente due relazioni dense, essenziali, che mi hanno
00:40:57lasciato veramente anche molto interessato, anche se io mi dovrò muovere invece su un
00:41:04orizzonte molto diverso e per certi versi anche provocatorio, perché è apparentemente
00:41:12remoto rispetto a quello che finora è stato delineato. E vorrei allora iniziare con una
00:41:20sorta di contrapunto, se è possibile, con il titolo, con i due titoli anzi. Il primo
00:41:29è appunto quale pensiero nuovo nel mondo nuovo. E quando ho ricevuto proprio questo titolo
00:41:37e l'invito a intervenire, a me è venuto in mente spontaneamente un testo di Goethe, che
00:41:44conosco molto bene, letto perché mi interessava per altre ragioni, le massime riflessioni.
00:41:50E in una di queste scrive, tutti i pensieri sono stati ormai pensati, occorre solo tentare
00:42:00di ripensarli. E penso che quindi abbia significato questo incontro proprio non tanto per escogitare
00:42:08nuovi, ma per ripensare in profondità il mio compito, così riesco anche apologeticamente
00:42:16a giustificarmi. Io non faccio che ripensare. E l'altro riguarda invece le giuste domande,
00:42:23la questione della domanda. Un po' di tempo fa c'era stato un ministro italiano, una donna
00:42:29tra l'altro ministra, a proposito della scuola, aveva detto che deve essere retta, si cominciava
00:42:36da tre, i, internet, intelligenza artificiale, impresa. Si diceva anche inglese allora. Ecco, io invece
00:42:48vorrei proporre, e qui giustifico quindi proprio il titolo generale, vorrei ricordare invece le tre
00:42:55grandi I della cultura classica che voi tutti conoscete e che danno un prodotto che io sono
00:43:04fermamente convinto che l'intelligenza artificiale non riuscirà o non riesce per ora a generare
00:43:10per ora. Quali sono queste tre I? Interrogare, intelligere, invenire. È un percorso questo che
00:43:24ha guidato, io credo, tutta la nostra grande cultura e che è partita proprio dalle giuste
00:43:31domande, dall'interrogazione. E allora a questo punto che cosa devo proporre io come riflessione?
00:43:41Che sia ripensare ma con qualche colore di incidenza nell'interno della cultura e della società
00:43:50contemporanea. E allora appunto io, il mio intervento è umanistico, è anche la mia unica competenza devo dire.
00:43:59Devo dire peraltro, è stato citato Steve Jobs e io spesso ricordo una sua frase che è stata pronunciata
00:44:08nel discorso famoso agli studenti che è in finale, io dico sempre che gli studenti erano adoranti in quel momento
00:44:18perché sa cosa voleva dire Apple. E lui disse, guardate ragazzi, la tecnologia da sola non basta.
00:44:30È il connubio tra tecnologia e arti liberali, è il matrimonio tra scienza e discipline umanistiche
00:44:40a darci quel risultato, qui un po' è lo stile americano questo finale, che fa sorgere un canto dal cuore.
00:44:51Cioè faceva capire come le tre i della cultura classica che ci vuole la sapienza, alla fine ci vuole qualcosa
00:44:59che è diverso, compreso l'innamoramento per esempio. Ed è per questo motivo che lui suggeriva a loro come grande modello,
00:45:08è curioso questo, Leonardo da Vinci, il quale era il massimo, io ho ragione di parlarne di Leonardo da Vinci
00:45:17perché per 18 anni ho custodito il codice atlantico alla Biblioteca Ambrosiana di Milano,
00:45:221119 fogli di straordinaria genialità dal punto di vista tecnico-scientifico e dal punto di vista filosofico,
00:45:32etico-religioso. E dico anche, sottolineo dal punto di vista tecnico-scientifico
00:45:38perché pensate che Leonardo da Vinci, se fosse stato oggi, si sarebbe trovato veramente in un problema.
00:45:46Lei ha esaltato anche questa presenza dell'italiano, dell'italianità. Lui non sapeva il latino,
00:45:54sapeva pochissimo il latino, che era la lingua, l'inglese di allora, era la lingua scientifica.
00:46:01E questo che era la persa, sarebbe stata la distruzione per uno studioso, è diventato invece lui nel genio,
00:46:08ecco perché qui entra qualcosa di più, è diventato invece la molla.
00:46:12Lui quasi tentava di scoprire da capo un percorso che era stato magari sviluppato, ma non in maniera così piena.
00:46:22E allora, con tutte queste premesse e divagazioni che ho fatto, però voi tutti avete capito che io dovrei rispondere a questa immensa,
00:46:32ricordato giustamente l'onorevole Ascani, questa sterminata possibilità, potenzialità del titolo,
00:46:40quale pensiero un uomo, scegliendo almeno un itinerario.
00:46:45E io allora ho scelto l'itinerario che mi interessa di più e che considero quello ancora produttivo,
00:46:53soprattutto se si riesce a prendere questa grande eredità che sta alle nostre spalle
00:47:00e in metterla e ritrascriverla, a ripensarla.
00:47:05Ed è l'antropologia.
00:47:08Io mi sto, e questo naturalmente mi porta ininterrottamente ad essere in collisione, in contatto,
00:47:16anche in dialogo, in interlocuzione con la scienza, con la comunicazione, la cultura digitale e così via.
00:47:24L'antropologia. Che cosa devo evocare ora?
00:47:32Voi immaginate che cosa è stato scritto, che cosa è stato detto attorno ai pensieri, attorno all'antropologia.
00:47:39Io vorrei soltanto ricordarvi, allora lì cito soltanto tre elementi dell'antropologia.
00:47:46Primo elemento, userò sempre un'immagine, all'ombra di un albero.
00:47:57Questo albero non è nella tassonomia botanica, è un albero che è in principio, in assoluto.
00:48:05L'albero, tutti lo conoscete, l'albero della conoscenza del bene e del male.
00:48:10Lì c'è lui e lei.
00:48:16Questo è Adamo, che è un nome comune, come si vede, non è il nome proprio.
00:48:19Vuol dire colui che ha il colore della terra, il colore giallastro della terra, rossastro.
00:48:27E quell'altra che si chiama Havà, che vuol dire poi la vivente.
00:48:32Ebbene, lì c'è un elemento che nella cultura contemporanea ancora interpella.
00:48:38Ve lo evoco soltanto perché approfondirlo, pensate, ci sono secoli di filosofia che riguarda.
00:48:44Cioè il tema della libertà soggettiva nei confronti dell'oggettività.
00:48:53Tu devi ricevere, dice quella parabola, tu devi ricevere il frutto del bene e del male,
00:48:59che è la morale, si intende, i due estremi.
00:49:02Li devi ricevere come dati, ti precedono e ti eccedono.
00:49:06Precedono, l'ontologia precede la deontologia.
00:49:10Ed è per questo che allora che cosa fa l'uomo e la donna, cosa fanno nella libertà loro?
00:49:20Beh, potrebbero coglierli e usarli come norma.
00:49:24E invece decidono, strappano, deciderò io ciò che è bene e ciò che è male.
00:49:28E' quello che noi chiamiamo il soggettivismo, la soggettività, che è fondamentale, ma che è diventata però radicale,
00:49:38esclude qualsiasi oggettività.
00:49:40E la cultura contemporanea, pensate al concetto di verità adesso, basti pensare che cos'è, cosa sono tutte le fake news,
00:49:47cosa vuol dire la post-verità.
00:49:49considerata verità, pur essendo chiaramente falsità, oggettivamente, ma soggettivamente viene.
00:49:57Ed è per questo che io penso che su questo tutta la grande cultura classica e la stessa cultura religiosa biblica
00:50:06continua a ripeterci.
00:50:07Non buttate via l'oggettività.
00:50:13E' Platone, Fedro, bellissimo questa immagine.
00:50:18Noi siamo sul cocchio, sul carro.
00:50:23Abbiamo due cavalli che ci guidano, la ragione e i sensi.
00:50:27E che cosa facciamo?
00:50:28Continuiamo a correre nella pianura della verità.
00:50:33Il che vuol dire che la verità è lì, ti precede, appunto.
00:50:41Tu vai in essa e la fai diventare soggettiva.
00:50:45La conquisti.
00:50:47Ancora Platone, apologia di Socrate.
00:50:50Socrate che dice
00:50:52Una vita senza ricerca, soggettività, non merita di essere vissuta.
00:50:58Ecco, questa componente io direi dovrebbe oggi invece, vedete, tutto è fluido, tutto è inconsistente, tutto è nebbioso.
00:51:10Ed ecco allora davanti a noi, per esempio, come ha detto bene una pensatrice americana,
00:51:18dice se dobbiamo parlare della verità potremmo immaginare che è qualcosa simile a ciò che fa il ragno.
00:51:24La ragnatela, la fa, elabora da se stesso, la fa diventare un'armonia, poi passa il vento, la distrugge, ne fai un'altra,
00:51:34quello che è vicino a te ne fa un'altra, basta che non si scontrino tra di loro.
00:51:40Ecco, è questo.
00:51:42Ma io darei ancora, come umanista, l'invito a riconoscere che bene, male, giusto, ingiusto, vero e falso,
00:51:51hanno un principio di oggettività e devono diventare poi soggettivi.
00:51:57Seconda considerazione.
00:51:59La seconda considerazione è molto più complessa, se volete,
00:52:03ed è la categoria, io dico spesso, è stato ricordato, devo ringraziare tra l'altro l'onorevole Ascani,
00:52:11perché è presente, sostiene più di una volta il cortile dei gentili,
00:52:16anche i dialoghi che facciamo tra credenti e non credenti.
00:52:21E uno dei problemi, quando trattiamo il problema dell'antropologia,
00:52:24uno dei problemi principali è questo,
00:52:26che non c'è più un concetto di natura umana condiviso,
00:52:31per la ragione che dicevo prima.
00:52:35Allora, una volta, lo dicevo, era facile pensare, l'essenza.
00:52:40È vero, era eccessivo anche allora, però.
00:52:44Qual è adesso un elemento che però ritrovo sempre,
00:52:47e che tra l'altro è classico,
00:52:49tra l'altro è nella prima pagina della Bibbia stessa,
00:52:53a cui ho fatto riferimento prima, è la seconda, in verità,
00:52:55capitolo 2 della Genesi,
00:52:57ed è la relazione.
00:53:00L'essere con, è bello quello Nancy,
00:53:03quando diceva, beh, Cartesio ci ha dato tanto,
00:53:07cogito ergo sum, ergo sum.
00:53:10Beh, cominciamo un po' di più a dire,
00:53:13ego cum, io sono con.
00:53:17La relazione, noi abbiamo sostanzialmente tre relazioni
00:53:21che ci regolano e che sono eterne.
00:53:24La relazione, la prima relazione, è verso il basso,
00:53:28chiamiamolo basso, la materia.
00:53:31Coltivare, custodire la terra, trasformarla,
00:53:34la materia è fondamentale.
00:53:36Siamo impastati di materia.
00:53:40L'uomo faber, ecco, per ricordare,
00:53:42che anche poi è l'uomo scientifico, si intende.
00:53:46E tra l'altro nella tradizione orientale,
00:53:48lo scienziato è colui che dà il nome alle cose.
00:53:53Il papiro Anastasi, quando io imparavo un po' il geroglifico,
00:53:56il papiro Anastasi è un elenco di nomi di cose,
00:54:01perché, come diceva Walter Benjamin,
00:54:03le cose cominciano ad esistere quando l'uomo dà loro il nome.
00:54:08E quindi è una funzione importante.
00:54:11Secondo, noi abbiamo anche uno sguardo verso l'alto.
00:54:15Per la Bibbia, evidentemente, ricevere la vita,
00:54:19l'autocoscienza, il legame con il divino,
00:54:25la trascendenza, ma anche laicamente,
00:54:28il legame con l'universo,
00:54:31con ciò che ci supera,
00:54:32con questo, io sono reduce ieri,
00:54:35da un dialogo estremamente interessante,
00:54:38in un ambiente veramente impressionante,
00:54:42il centro spaziale,
00:54:44Alenia Space.
00:54:45E lì, pensate che cos'è,
00:54:47da questo punto di vista,
00:54:49l'ingresso nell'interno di questi orizzonti.
00:54:53Ma l'uomo, dice la Bibbia,
00:54:55è ancora incompleto.
00:54:57Non è avvenuta l'uminizzazione.
00:54:59Quando c'è la vera umuminizzazione,
00:55:01e qui è l'ultima relazione,
00:55:04che è quella decisiva.
00:55:06Quella, gli occhi negli occhi,
00:55:09orizzontale, non più verticale.
00:55:13Non aveva trovato un aiuto,
00:55:15di solito si traduce nella Bibbia,
00:55:17un aiuto che gli corrispondesse,
00:55:21un aiuto simile a lui.
00:55:23No, nell'originale ebraico,
00:55:24molto più potente.
00:55:26Non trovò mai un aiuto
00:55:28come davanti a lui,
00:55:33come di fronte a lui.
00:55:35E qui entra tutta la riflessione
00:55:37sull'homo socialis,
00:55:39dopo l'homo faber,
00:55:40l'homo religiosus, se volete,
00:55:42l'homo socialis.
00:55:43E qui, se volete,
00:55:44a questo punto,
00:55:46c'è indubbiamente
00:55:47tutta la riflessione che si fa
00:55:49ai nostri giorni
00:55:50e tutta la drammaticità che ha.
00:55:52Pensate ancora,
00:55:53quanti non riescono assolutamente
00:55:58a vedere nel volto dell'altro
00:56:00la tua stessa identità.
00:56:03Levinas,
00:56:04Emanuele Levinas,
00:56:05la sua riflessione sul volto.
00:56:08In pratica,
00:56:10noi dobbiamo coniugare,
00:56:13usare sempre,
00:56:15tutti i pronomi.
00:56:17Io,
00:56:18tu,
00:56:18noi.
00:56:19E poi c'è anche l'esso.
00:56:22Quello di prima la cosa.
00:56:23Io,
00:56:24tu,
00:56:24noi.
00:56:25E' bellissimo quello che dice Levinas.
00:56:27Io tutte le volte che guardo
00:56:29nel volto di un altro,
00:56:30trovo evidentemente
00:56:31molte componenti
00:56:34che ti spingono
00:56:35a trovare
00:56:36che cosa,
00:56:38però,
00:56:38prima di tutto.
00:56:39Lui dice
00:56:40la nostra,
00:56:41badate bene,
00:56:43la nostra comune indigenza
00:56:46che da soli
00:56:48non siamo in grado.
00:56:49Abbiamo bisogno
00:56:50di un altro.
00:56:51Ed è per questo
00:56:52che io credo
00:56:53che sia importante
00:56:56ritornare ancora
00:56:57a questo
00:56:57ad approfondire,
00:56:59pensiamo,
00:57:00Ricœur,
00:57:01per esempio,
00:57:02introduceva il terzo,
00:57:04non solo io,
00:57:05tu,
00:57:05ma anche quello
00:57:06che tu conosci,
00:57:07che non vedrai mai.
00:57:08Pensiamo al problema
00:57:09adesso
00:57:10di tutti quelli
00:57:11che approdano
00:57:11le nostre coste,
00:57:14la relazione con loro,
00:57:15anche se tu
00:57:16non ne guarderai mai uno,
00:57:17non ne conoscerai mai uno,
00:57:19ma fanno parte
00:57:20di te stesso,
00:57:22della tua
00:57:23adamicità.
00:57:25E da ultimo,
00:57:26l'ultimo tema,
00:57:26che su questo
00:57:27potrei continuare
00:57:28evidentemente a lungo,
00:57:29è parlare,
00:57:30pensate che cos'è
00:57:31per esempio
00:57:31la relazione d'amore,
00:57:33che è così,
00:57:34una parola
00:57:35che dovrebbe essere,
00:57:36che adesso ormai
00:57:38è usata,
00:57:39è usata solo
00:57:40in una maniera
00:57:41assolutamente marginale,
00:57:43è un po' svilita,
00:57:44ma che ha in sé
00:57:46tutta una componente,
00:57:48perché comincia a partire
00:57:49dalla sessualità,
00:57:52che ha un'energia
00:57:54potente in sé,
00:57:56ma che purtroppo
00:57:57nella cultura
00:57:57contemporanea
00:57:58finisce lì,
00:57:59ma noi siamo capaci
00:58:00anche di eros,
00:58:02eros è poesia,
00:58:04fantasia,
00:58:05estetica,
00:58:06tenerezza,
00:58:07passione,
00:58:09però c'è anche di più,
00:58:10quando ti innamori
00:58:12e Cristo su questo
00:58:14permettetemi
00:58:15come ecclesiasta
00:58:16di citarlo come
00:58:17un genio
00:58:18da questo punto di vista,
00:58:19che lui dice
00:58:20quello che ha insegnato
00:58:21insegnano tante culture,
00:58:23ama il prossimo tuo
00:58:24come te stesso,
00:58:25primo comandamento
00:58:26anche quello,
00:58:27secondo ma uguale al primo,
00:58:30però lui
00:58:30l'ultima sera
00:58:31della sua vita
00:58:31termine dice un altro,
00:58:33che è secondo me
00:58:34la vera
00:58:35e che capiscono
00:58:36i genitori
00:58:37forse che sono qui
00:58:38più di tutto,
00:58:39più che un
00:58:39uno come me,
00:58:42quando dice
00:58:43non c'è amore
00:58:45più grande
00:58:46di colui
00:58:47che dà la vita
00:58:48per la persona
00:58:49che ama,
00:58:50qui viola,
00:58:51amo il prossimo
00:58:52come te stesso,
00:58:53vai oltre,
00:58:54e il genitore
00:58:56per esempio,
00:58:57veramente
00:58:57se è tale,
00:58:58la madre,
00:58:59se deve salvare
00:59:00se stesso
00:59:01e il bambino
00:59:02che sta negando,
00:59:03salva prima
00:59:04il bambino,
00:59:05questo è,
00:59:06vedete come
00:59:06il discorso
00:59:07umanamente
00:59:08dobbiamo ancora
00:59:09ritornare
00:59:10a porre
00:59:11io credo
00:59:12queste grandi
00:59:12categorie.
00:59:13L'ultima cosa
00:59:14che propongo
00:59:15è invece
00:59:15il fine
00:59:19nella teologia
00:59:22che si chiama
00:59:23le scatologie,
00:59:24il punto terminale.
00:59:25Io invece
00:59:26userei proprio
00:59:27una,
00:59:29ritorno ancora
00:59:29a una frase
00:59:30di Ricoeur,
00:59:31un filosofo
00:59:32che è molto interessante,
00:59:34è il secolo
00:59:34credente,
00:59:35del secolo scorso
00:59:36francese,
00:59:37che ha cognato
00:59:38quella frase
00:59:39che ho usato
00:59:39tantissime volte
00:59:40e forse avete
00:59:41già sentito,
00:59:43viviamo in un'epoca,
00:59:45e lo diceva
00:59:46vent'anni fa,
00:59:47eh,
00:59:47trent'anni fa,
00:59:49viviamo in un'epoca
00:59:50in cui
00:59:51alla bulimia
00:59:54dei mezzi,
00:59:57se ne abbiamo sentito
00:59:58le quattro
00:59:58intelligenze,
00:59:59veramente
01:00:00formidabile
01:00:01la sua
01:00:01distinzione,
01:00:03alla bulimia
01:00:04dei mezzi
01:00:05corrisponde
01:00:06l'anoressia
01:00:08dei fini.
01:00:10Quanti
01:00:11persone
01:00:12io ho incontrato,
01:00:14giovani,
01:00:14che hanno tutto,
01:00:16tutte e quattro
01:00:17le intelligenze
01:00:19artificiali,
01:00:20ma
01:00:21hanno una vita
01:00:22spenta,
01:00:24insignificante,
01:00:25perché
01:00:25manca
01:00:26questo,
01:00:27se è questo
01:00:28devo dire
01:00:28che
01:00:29la filosofia,
01:00:30la cultura
01:00:32è sempre,
01:00:33abbiamo ancora,
01:00:34ha continuato
01:00:35a ripetere
01:00:35questa cosa,
01:00:36ma pensate,
01:00:37adesso voglio parlare
01:00:39proprio citando altri
01:00:40e introducendo altri
01:00:42per far vedere
01:00:43come la cultura
01:00:43che sta alle spalle
01:00:45non è poi così
01:00:46spenta,
01:00:47smorta,
01:00:47appannata,
01:00:49stinta o estinta.
01:00:51Kierkegaard,
01:00:521800,
01:00:53filosofo,
01:00:54il suo diarisi,
01:00:57scrive il 1800,
01:00:58eh,
01:00:59la nave
01:01:00è ormai
01:01:01in mano
01:01:01al cuoco
01:01:02di bordo
01:01:03e ciò
01:01:04che trasmette
01:01:05il megafono
01:01:06del comandante
01:01:07non è più
01:01:08la rotta,
01:01:09ma ciò
01:01:09che mangeremo
01:01:10domani.
01:01:12Pensate
01:01:12le mie mani
01:01:12alzate davanti
01:01:13alla pubblicità,
01:01:15alla televisione,
01:01:15che è importante,
01:01:16certamente,
01:01:17devi mangiare,
01:01:18devi vestire,
01:01:20però ecco,
01:01:21non sappiamo
01:01:22la rotta.
01:01:24Anche
01:01:24coloro
01:01:25che non sono
01:01:26credenti,
01:01:27ho avuto
01:01:27occasione proprio,
01:01:28sentono
01:01:30il bisogno
01:01:31di una
01:01:31trascendenza,
01:01:33non nel senso
01:01:33religioso,
01:01:35ma proprio
01:01:35nel senso
01:01:36di trovare
01:01:37qualcosa
01:01:37che rompa
01:01:38il perimetro
01:01:40dell'ovvio,
01:01:41del superficiale,
01:01:43del
01:01:43convenzionale,
01:01:45dell'evidente.
01:01:47Io,
01:01:49proprio per dire
01:01:50come le voci
01:01:51sono diverse,
01:01:52mi viene in mente
01:01:53in questo momento
01:01:53una poesia
01:01:54di Brecht,
01:01:54ha scritto
01:01:55anche poesie
01:01:56Brecht,
01:01:56oltre ai
01:01:57grandi drammi,
01:01:59ateo,
01:01:59puro,
01:02:00anzi
01:02:01anticlericale,
01:02:02il quale
01:02:03scrive
01:02:04questa poesia
01:02:05che cito
01:02:05quasi alla
01:02:06lettera,
01:02:07sono seduto
01:02:09ai bordi
01:02:10della strada,
01:02:12l'autista
01:02:13sta cambiando
01:02:14la ruota,
01:02:17io non so
01:02:18da dove
01:02:18vengo,
01:02:20non so
01:02:20dove vado,
01:02:21e allora
01:02:23perché
01:02:25attendo
01:02:25con tanta
01:02:26impazienza
01:02:27il cambio
01:02:28della ruota
01:02:28e del bisogno
01:02:31di trovare
01:02:32qualcosa
01:02:33di oltre
01:02:33e di altro.
01:02:35Io
01:02:35concludo,
01:02:36ho concluso,
01:02:37ho fatto
01:02:37soltanto tre
01:02:38esempi
01:02:39e alla fine
01:02:40allora giustifico
01:02:41il fatto
01:02:42la mia professione
01:02:44di aver fatto
01:02:45questo intervento
01:02:46in un contesto
01:02:47di aver ripensato
01:02:49e riproporto
01:02:50cose
01:02:51e mi faccio
01:02:53sostenere
01:02:53come mi sono
01:02:54fatto sostenere
01:02:55finora
01:02:55da dichiarazioni
01:02:56di altri
01:02:58anch'io
01:02:59dico
01:03:00quello che
01:03:00hanno detto
01:03:01altri
01:03:02molto meglio
01:03:02di me
01:03:03e do la parola
01:03:06idealmente
01:03:07qui
01:03:07a due persone
01:03:09due figure
01:03:09diverse
01:03:10una l'ho già citata
01:03:11e l'altra
01:03:12invece è nuova
01:03:13una è un'americana
01:03:15in omaggio
01:03:17a che è uno scrittore
01:03:18che lei conosce
01:03:18molto bene
01:03:19peraltro
01:03:20credo
01:03:20perché tutti gli americani
01:03:21lo conoscono
01:03:22conosciamo
01:03:22che è tradotto
01:03:24tutto in italiano
01:03:24Truman Capote
01:03:26suo primo romanzo
01:03:29io l'ho letto
01:03:30molti anni fa
01:03:31io credo
01:03:32che sia ancora
01:03:32il più bello
01:03:33insomma
01:03:34tutti colazione
01:03:35da Tiffany
01:03:36lo sanno tutti
01:03:37ma questo
01:03:38credo che pochi
01:03:39l'abbiano letto
01:03:40è il primo suo romanzo
01:03:42è il 1948
01:03:43lui muore
01:03:44se ricordo bene
01:03:45forse
01:03:46il 1904
01:03:47altre voci
01:03:49altre stanze
01:03:51è un romanzo
01:03:53di iniziazione
01:03:54e a un certo momento
01:03:57c'è il personaggio
01:03:59il protagonista
01:04:00che dice
01:04:01hai mai sentito
01:04:03quello che dicono
01:04:05i saggi
01:04:06tutto il futuro
01:04:09esiste già
01:04:11nel passato
01:04:12è un po' esagerato
01:04:15forse
01:04:16però
01:04:16consideriamolo
01:04:18e la seconda voce
01:04:20invece
01:04:21è quella che ho già citato
01:04:22di Kierkegaard
01:04:23che io amo
01:04:23un filosofo
01:04:24dell'Ottocento
01:04:26come dicevo
01:04:27che dice
01:04:28questo
01:04:28fa
01:04:29mostra
01:04:31qui mi vengono in mente
01:04:33cose diverse
01:04:34mentre sto parlando
01:04:35una bella espressione
01:04:37che mi è sempre piaciuta
01:04:38che servirebbe bene
01:04:39anche per il mio discorso
01:04:41tenendo presente
01:04:43proprio questa
01:04:43reinterpretazione
01:04:44che ho fatto
01:04:45Michel Foucault
01:04:47qua un antropologo francese
01:04:49quando diceva
01:04:50quell'espressione
01:04:51noi dobbiamo
01:04:52riannodare
01:04:53è il tempo
01:04:54riannodare
01:04:56perché l'abbiamo diviso
01:04:57passato di qui
01:04:58futuro
01:04:59ebbene
01:05:01Kierkegaard
01:05:02scriveva
01:05:03la vita
01:05:04può essere capita
01:05:07solo all'indietro
01:05:10ma va vissuta
01:05:13solo in avanti
01:05:15grazie
01:05:23grazie
01:05:27io credo che
01:05:29siamo andati
01:05:30ben oltre
01:05:31le mie più rose
01:05:32e previsioni
01:05:33rispetto a queste due
01:05:35magnifiche relazioni
01:05:37che abbiamo ascoltato
01:05:38ci portiamo a casa
01:05:40qualche risposta
01:05:41ma soprattutto
01:05:42tante domande in più
01:05:43e forse era questo
01:05:45lo scopo
01:05:45c'è un pensiero
01:05:47antico
01:05:48ma nuovo
01:05:49da ripensare
01:05:50che può far spazio
01:05:51a quel mondo nuovo
01:05:53di cui
01:05:53facciamo bene
01:05:54ad avere paura
01:05:55ma che è il nostro mondo
01:05:57e che quindi
01:05:57dobbiamo vivere
01:05:58guardando in avanti
01:05:59grazie ancora
01:06:01davvero
01:06:01al professor
01:06:02Alec Ross
01:06:03e a sua eminenza
01:06:04Cardinal Gianfranco Ravasi
01:06:06per essere stati qui
01:06:07e a tutti voi
01:06:07per la pazienza
01:06:08con cui ci avete ascoltato
01:06:09grazie
01:06:10grazie