ROMA (ITALPRESS) - Papa Francesco ha parlato di pace, disarmo, convivenza pacifica dei popoli. Quale significato e quale ricadute ha avuto la missione di Bergoglio sotto il profilo geopolitico? E' questo l'argomento della nuova puntata della rubrica dell'Italpress Realpolitik, condotta dall'ambasciatore Giampiero Massolo alla vigilia del nuovo conclave.
abr/mrv
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NovitàTrascrizione
00:00Quante divisioni ha il Papa? Ci si chiedeva in tempi passati. Direi poche se si guarda
00:12le guardie svizzere piuttosto che ai gendarmi pontifici. Molte se si guarda non solo l'affollamento
00:19dei fedeli in piazza San Pietro durante i funerali, ma l'imponente numero di delegazioni
00:26al massimo livello, venute dai quattro angoli del mondo e veramente rappresentative di buona
00:32parte dei governi della Terra. Perché diciamo che in queste sintesi che i governi sono chiamati
00:39a fare quando decidono sugli interessi nazionali, esiste una componente etica, per quanto non
00:48sempre evidente. Sicuramente la Santa Sede e il Papa da questo punto di vista rappresentano
00:54tutto il 100% di componente etica delle decisioni di politica internazionale. In questo Papa
01:02Francesco è stato paradigmatico, ha parlato di pace, ha parlato di disarmo, ha parlato di
01:09convivenza pacifica tra i popoli, a volte anche dando l'impressione a questa o quella parte
01:15del conflitto che questa, diciamo, l'amore della pace si volesse prescindere dalle ragioni
01:23degli uni piuttosto che degli altri. Ma del resto questo è il compito, questa è la missione
01:29che non solo, diciamo, gli aspetti religiosi, ma anche la consuetudine internazionale, la storia
01:37assegnano al papato, assegnano alla Santa Sede. In altre parole il Papa fa il Papa. Questo
01:43Papa in particolare ha avuto un significato molto migliorante anche dal punto di vista
01:50geopolitico, cioè degli affari del mondo. Io direi per due ragioni. La prima è perché
01:56ha reso meno europeo-centrica la Chiesa. La Chiesa dopo Francesco non sarà più come prima,
02:04è una Chiesa fortemente centrata sul mondo. Forse qualcuno potrebbe dire con troppo spazio
02:11agli episcopati nazionali senza un reale coordinamento da parte della Chiesa di Roma, però ciò non
02:18di meno la voce del resto del mondo si è imposta in un'epoca in cui il Sud globale vuole dire
02:25la propria con rinnovato vigore, mettendo al passo la Chiesa a questa realtà del mondo, rendendolo
02:32diverso da quello che era prima. In secondo luogo l'idea di fare fortemente appello alle
02:40coscienze. Queste coscienze che troppe volte ci fanno dimenticare per l'appunto le istanze
02:46della pace. Il Papa da questo punto di vista ha puntato forte sul parlare non solo di pace
02:54ma anche di disargo, ha coniato un concetto che poi è una foto purtroppo realistica della
03:01situazione in cui il mondo versa di questo problema di ferrare di conflitti che danno l'impressione
03:07di una terza guerra mondiale a pezzi. C'è un rammarico in tutto questo, è un rammarico che purtroppo
03:14gli interessi delle potenze, il condursi con sintesi che hanno poco a che fare con l'etica
03:22pur non essendone come dicevamo del tutto prive, danno meno spazio a questo e fanno incamminare
03:30la realtà su un sentiero diverso da quello che il Pontifice avrebbe voluto. Però di nuovo
03:38io credo che il vedere, il vedere quella piazza così gremita dei potenti della terra
03:45con un Papa e per un Papa che ha avuto il coraggio di lanciare questo messaggio credo che non sia
03:53soltanto una questione di forma o di ossequo formale. Questo è il mio auspicio e questo è
04:01anche il viatico del nuovo conclato.