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Stare svegli fino a tardi senza una ragione concreta, anche sapendo che l’indomani sarà una tortura. A chi non è mai capitato? La chiamano revenge bedtime procrastination, ed è un modo per reclamare tempo personale in una quotidianità che sembra non lasciare spazio a nient’altro che doveri. Dopo una giornata scandita da lavoro, impegni e responsabilità, arriva la notte e con lei la possibilità di avere finalmente un po' di tempo libero: guardare una serie, scrollare i social, leggere un libro o semplicemente godersi il silenzio. Ma quel tempo che ci sembra guadagnato è in realtà rubato al riposo. E a lungo andare, il prezzo da pagare diventa altissimo.
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Dallo smartphone al burnout: il ciclo della stanchezza
Il fenomeno è più diffuso di quanto si pensi, e a peggiorare le cose ci si mettono i dispositivi elettronici: luci blu, stimoli continui, scroll infiniti. È come se il cervello non volesse disconnettersi. Le vittime ideali? Chi vive giornate stressanti, studenti sotto pressione, donne spesso caricate di più ruoli, e chi ha un’indole nottambula. La “vendetta” consiste nel rifiutarsi, anche inconsapevolmente, di cedere al sonno, quasi fosse una resa a scapito del tempo libero. Ma a lungo andare si crea un circolo vizioso di stanchezza, irritabilità, mancanza di concentrazione, fino ad ansia e depressione. Per non parlare delle conseguenze fisiche su cuore, metabolismo e sistema immunitario.
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Piccole azioni per dormire meglio e uscire dalla revenge bedtime procrastination
Il primo passo per uscire dal meccanismo è prenderne coscienza. Sì, è una forma di ribellione. Ma è una ribellione che colpisce la nostra salute più di quanto colpisca “il sistema”. Serve, allora, un cambio di prospettiva: proteggere il proprio riposo non è un atto di debolezza, ma un gesto di autodifesa e autoconservazione. Strategie semplici, ma efficaci possono fare la differenza: staccare dai dispositivi almeno un’ora prima di dormire, stabilire una routine serale rilassante, evitare sostanze eccitanti la sera e — cosa più importante — ritagliarsi momenti di libertà anche durante il giorno. La vera rivincita non è perdere ore di sonno, ma imparare a costruire giornate in cui avere un po' di tempo per sé, senza dover aspettare la notte, anche se non è sempre facile.

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Trascrizione
00:00Grazie a tutti
00:30E' sera, tu hai studiato o lavorato tutto il giorno e sai che domani ti aspetterà una giornata altrettanto impegnativa
00:46Ti metti a letto e nonostante la stanchezza al posto di dormire ti metti a fare altro
00:51Questo tipo di comportamento ha un nome specifico
00:53Si chiama Revenge Bedtime Procrastination e come dice il nome è una forma di procrastinazione
00:59Mettiamo in atto questo comportamento per due ragioni
01:02Ci permette di vendicarci nei confronti dello stress e quindi di reclamare il tempo che non siamo riusciti a dedicare a cose piacevoli durante la giornata
01:09E ci permette di rimandare il più possibile e quindi di evitare le emozioni negative legate al giorno successivo
01:14Grazie a tutti
01:16Grazie a tutti
01:17Grazie a tutti

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