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  • 03/04/2025
ROMA (ITALPRESS) - Il verde urbano rappresenta un patrimonio strategico per i Comuni italiani.
In Italia, gli investimenti stanziati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) hanno permesso di piantare nel 2022 oltre 2 milioni di alberi in aree che interessano complessivamente più di 21 milioni di cittadini. È all’interno di questo contesto che l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) dedica la sua nuova pubblicazione ai Piani comunali del verde, realizzata con i contributi di ANCI, ICLEI e Paolo Pileri. Lo studio si concentra su 10 Piani del verde approvati dai Comuni italiani a partire dal 2020: Torino, Vercelli, Bolzano, Padova, Rovigo, Parma, Bologna, Forlì, Livorno e Avellino, in cui vivono oltre 2 milioni di persone. Quello che emerge è il ruolo centrale della pianificazione strategica del verde per integrare le politiche urbane in una visione di medio-lungo termine, finalizzata alla costruzione di un sistema organico di infrastrutture verdi e blu nelle città. A Padova un parcheggio è stato trasformato in rain garden per restituire permeabilità al suolo e consentire l’infiltrazione naturale delle acque meteoriche. Il Comune di Vercelli punta invece a nuovi 10 km di parco fluviale, mentre Avellino propone la gestione differenziata del verde per ridurre i costi e favorire la biodiversità. Per compensare la carenza di verde pubblico in determinate zone della città, alcuni PdV prevedono l’apertura dei giardini scolastici ai cittadini del quartiere, come prospettato per esempio nei PdV di Bolzano, Livorno e Rovigo. In diversi Piani le analisi riguardano anche le aree naturali protette presenti sul territorio comunale, con la restituzione del valore ecologico degli habitat presenti secondo la Carta degli habitat prodotta da ISPRA (come nel caso del PdV di Avellino). Nonostante le best practice di questi casi studio però, le norme che sovraintendono alla cura e crescita del verde sono ancora deboli, parziali e frammentarie. Nel 2024 infatti, i Piani comunali del verde sono ancora strumenti volontari e non obbligatori. Secondo l’analisi invece, la risposta urbanistica alla crisi climatica dovrebbe fare in modo che i piani del verde diventino obbligatori se non, addirittura, essere loro a definire le traiettorie evolutive delle città, rendendole meno impattanti, più resilienti e più abili ad adattarsi al clima.

mgg/gtr/col

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00:00Il verde urbano rappresenta un patrimonio strategico per i comuni italiani. In Italia
00:08gli investimenti stanziati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza hanno permesso
00:14di piantare nel 2022 oltre due milioni di alberi in aree che interessano complessivamente più di
00:2021 milioni di cittadini. È all'interno di questo contesto che l'Istituto Superiore per la Protezione
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00:32realizzata con i contributi di Anci, Iclei e Paolo Pileri. Lo studio si concentra su dieci
00:39Piani del Verde approvati dai comuni italiani a partire dal 2020, Torino, Vercelli, Bolzano,
00:45Padova, Rovigo, Parma, Bologna, Forlì, Livorno e Avellino, in cui vivono oltre due milioni di
00:51persone. Quello che emerge è il ruolo centrale della pianificazione strategica del Verde per
00:57integrare le politiche urbane in una visione di medio-lungo termine, finalizzata alla costruzione
01:02di un sistema organico di infrastrutture verdi e blu nelle città. A Padova un parcheggio è stato
01:08trasformato in rain garden per istituire permeabilità al suolo e consentire l'infiltrazione
01:14naturale delle acque meteoriche. Il comune di Vercelli punta invece a nuovi dieci chilometri
01:19di parco fluviale, mentre Avellino propone la gestione differenziata del Verde per ridurre i
01:25costi e favorire la biodiversità. Per compensare la carenza di verde pubblico, in determinate zone
01:31della città alcuni Piani del Verde prevedono l'apertura dei giardini scolastici ai cittadini
01:37del quartiere, come prospettato per esempio nei Piani di Bolzano, Livorno e Rovigo. In diversi
01:43Piani poi le analisi riguardano anche le aree naturali protette presenti sul territorio
01:48comunale, con la restituzione del valore ecologico degli habitat presenti secondo la
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02:03deboli, parziali e frammentarie. Nel 2024 infatti i Piani comunali del Verde sono ancora strumenti
02:10volontari e non obbligatori. Secondo l'analisi invece, la risposta urbanistica alla crisi
02:15climatica dovrebbe fare in modo che i Piani del Verde diventino obbligatori, se non addirittura
02:21essere loro a definire le traiettorie evolutive delle città, rendendole meno impattanti, più
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