• mese scorso
«Sono delusa, ma non perdo la fiducia. La verità non è quella emersa oggi, quella capita dal giudice e spero che in Appello e in Cassazione ci siano altre persone a leggere le carte. Lo devo a mia figlia Gioia, a mia nipote Ginevra e a mia sorella Graziella». Sono le prime parole di Monica Lorenzatti di Villarbasse (Torino), condannata insieme al camionista Alberto Marchetti di Medolla (Modena) a due anni (pena sospesa) per omicidio stradale. Nel terribile tamponamento del 27 ottobre 2017 in A22 hanno perso la vita la figlia di Monica, Gioia Virginia Casciani di 9 anni e la nipote Ginevra Barra Bajetto di 17. Venti mesi dopo dallo schianto anche la sorella gemella Graziella, madre di Ginevra.Monica Lorenzatti, impietrita alla lettura della sentenza, ha poi commentato affiancata dai suoi avvocati Claudio Tasin e Karol Pescosta: «Ho voluto affrontare il processo perché so benissimo cosa è successo, lotterò fino alla fine: non ho paura del carcere, sono in prigione dal 27 ottobre 2017». «Trovo la forza dalle mie bambine», ha aggiunto riferendosi alla figlia e alla nipote morte nello schianto. Lorenzatti ha quindi annunciato la nascita dell'associazione «Gioia l’angelo del ghiaccio», creata per aiutare sportivi e ragazzi talentuosi ad avvicinarsi alle diverse discipline.

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Trascrizione
00:00Abbastanza delusa, ma non perdo la fiducia e continuerò a combattere perché la verità deve venire fuori e sicuramente non è quella che ha capito il giudice e spero che in appello o in Cassazione ci siano altre persone a leggere tutte le carte.
00:18Questo lo devo a mia figlia Gioia, a mia nipote Ginevra e a mia sorella Graziella e combatterò fino alla fine. Grazie.
00:26Lei ha voluto fare il dibattimento proprio per chiarire la sua posizione.
00:31Io so benissimo cosa è successo, lo ripeterò sempre nello stesso modo anche fra cent'anni e sto dicendo la verità e quindi lo chiederò fino alla fine.
00:39Non ho paura del carcere perché sono in prigione dal 27 ottobre 2017.
00:43Ha un senso di giustizia come dice lui.
00:45Non sono preoccupata della pena, la pena per me non importa perché non ho paura di una pena dopo aver perso tutta la mia famiglia.
00:55Mi rispetto soprattutto nelle mie famiglie che me la danno fin dal primo momento in cui mi è stato comunicato che erano mancate
01:03e poi continuo comunque a lavorare nel mondo del pattinaggio producendo vestiti, abiti da gara per pattinaggio e per allenamenti di pattinaggio
01:12e quindi ho fondato un'associazione che aiuta i sportivi, i ragazzi talentuosi che non hanno possibilità a praticare lo sport che si chiama Gioia Lancio del Piaccio.
01:22Lancio del Piaccio.

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