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Un pezzo di montagna viene giù a causa delle piogge e scopre una discarica sepolta – e dimenticata – del 1971. Succede a Palazzuolo sul Senio sul torrente Rovigo, una meraviglia naturale deturpata da monti di sacchetti e contenitori di plastica, ora disseminati lungo chilometri di corso d’acqua. L’impresa di bonificare il Rovigo sarà complicatissima, ma dall’Appennino fino a Imola centinaia di volontari, tra cui esperti di boschi e montagne come cinghialai e trekker estremi, si sono offerti per contribuire a ripulire tutto. Ma vista la difficoltà di raggiungere quelle sponde impervie, l’impresa richiederà uno sforzo immenso.

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Trascrizione
00:00Siamo sul passo della Sambuca, Palazzuolo sul Segno, e qui il 14 marzo scorso si è verificata una delle più gravi frane che abbiano colpito il territorio dell'Alto Mugello,
00:10perché la slavina ha portato alla luce una discarica sconosciuta, persino all'Arpat, che risaliva al 1971,
00:20i cui rifiuti si sono scaricati nel fiume Rovigo con un danno ambientale gravissimo.
00:26Ci vorranno mesi di lavoro, ma qui al momento si lavora soprattutto al consolidamento della strada che rischia di franare sotto il peso delle automobili.
00:39Dopo aver guadato il torrente Rovigo ed aver attraversato mari di fango, siamo arrivati ai piedi della discarica, 150 metri sotto la strada,
00:48e qui il disastro ambientale del torrente Rovigo è evidente. Una meraviglia naturalistica ricoperta di contenitori e buste di plastica che risalgono al 1971.
00:59Arpat ha dichiarato da un primo esame che non ci sarebbero rifiuti tossici, ma qui è chiaro che il problema per tutto il bacino, anche al di sotto,
01:10con il fiume Santerno, che è un luogo dove d'estate si viene a fare il bagno in montagna, è chiaro che questo bacino avrà un problema di inquinamento per tantissimo tempo
01:20e il lavoro di rimozione sarà assolutamente immane.

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