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Sport
Trascrizione
00:00cari amici di Bike Channel benvenuti a questa nuova puntata
00:29di Mondotriatron. Io sono Dario D'Addonardone e con noi in puntata quest'oggi abbiamo il nostro
00:35Luca Zenti. Ciao Luca come stai? Come va? Ciao a tutti grazie per l'ospedalità oggi un po' dagli
00:42schermi ma grazie davvero per questa possibilità. Buongiorno a tutti. Grazie Luca davvero abbiamo
00:48una gran voglia di fare una bella chiacchierata con te perché ci sono tantissimi argomenti da
00:54sviscerare insieme ma come al solito a noi piace rompere il ghiaccio Luca facendo raccontare ai
00:59nostri ospiti quello che è l'excursus, la scoperta dei primi sport da quando eri bambino. Cos'hai
01:05cominciato a fare? Com'è entrato lo sport nella tua vita evidentemente? Ma allora adesso faccio
01:11l'allenatore quindi diciamo ho fatto un po' l'atleta ma quanto pare non abbastanza a un
01:17buon livello ma vabbè a parte le battute in realtà ho provato un po' di cose nel senso che nasco un
01:22po' come un nuotatore da piccolino. Ho sempre fatto mentre nuotavo comunque anche vari sport
01:27le classiche campestre scolastiche andavo comunque un po' in bc qualche gara già di triathlon anche
01:32da piccolino così per provarmi padre faceva triathlon qualche qualche esperienza l'ho fatta
01:37dopo di che diciamo che lì sai il classico nuoto è uno sport molto precoce capisci subito un po'
01:44il tuo posto nel mondo diciamo e ero il classico atleta insomma dove punti un po' ai tempi per
01:50gli italiani di categoria e mi sono fermato lì come idea ecco quindi facevo due quattro stile e
01:56nel contempo mi piaceva molto la bici ero appassionato comunque guardavo già gare con gli amici che
02:02correvano in bici ho iniziato un po' un percorso col ciclismo e si parla di categoria allievi e
02:08lì invece dai ho fatto un po' di anni mi sono divertito ho avuto la possibilità di lavorare
02:14con varie squadre fino alla categoria andar 23 mi sono tolto le mie soddisfazioni diciamo che
02:20era un buon piazzato non sono mai stato un vincente però ero il classico che in salita andavo bene
02:24un buon passista scalatore diciamo mancava magari sempre un po lo spunto vincente era un buon
02:30piazzato e poi dopo il ciclismo ho fatto magari un paio d'anni di triathlon modo un po più diciamo
02:38così proprio per divertimento mentre facevo l'università tra l'altro un periodo anche in
02:43belgio c'era una bella bello squadra di triathlon la con tra l'altro un coach che adesso comunque sta
02:48lavorando molto bene l'attuale coach di ibogrand glenn quindi insomma poi tutto si è anche un po
02:54riunito con gli anni è stato stato anche carino e quindi questo un po il mio discorso sportivo
03:01insomma ma ci racconti cosa cosa ti ricordi di quella esperienza che hai fatto da ragazzo da
03:07quando eri giovane ci raccontavi da molto molto giovane nel triathlon perché insomma lo sport del
03:12triathlon lo sappiamo non è uno sport giovane che fino a qualche anno fa diciamo fino all'inizio
03:20degli anni 2000 era ancora anche complicato da incontrare no casualmente eppure invece per te
03:25è stato così ma sì c'erano io sono un 94 no come come anno c'erano all'epoca i fatti che ero
03:33veramente giovane i primi all'epoca triathlon kids mi ricordo mio padre gareggiava c'era qualche
03:38gara in concomitanza e ho fatto qualche esperienza all'epoca ero più un'ottica nuoto poi successivamente
03:45ciclismo quindi era proprio una cosa diciamo così ricreativa o giusto per provare no però era era
03:52già un approcciarsi alla disciplina è stato è stato carino e quindi dai poi dopo ho fatto quel
03:58anno e mezzo due di triathlon dopo aver smesso un po con quella quella micro carriera di ciclismo
04:04che ho avuto sono con gli anni d'under 23 e lì ho fatto le classiche gare d'italia no il bardolino
04:09di turno il peschiera qua vicino casa insomma e sì diciamo ho masticato un pochino di triathlon
04:16anche come atleta nel panorama un po italiano insomma. Com'era il tuo rapporto con l'agonismo
04:23col mettersi il pettorale che cosa significava per te gareggiare quando appunto facevi l'atleta
04:28nel ciclismo e poi anche nel triathlon? Ma allora diciamo che sono sempre stato uno molto
04:34competitivo adesso mi fa mi fa sorridere parlare di me ancora come atleta nel senso che ormai un
04:39po di anni che sono abbastanza sedentario facendo un po la vita da coach tra guai eccetera però
04:45diciamo che all'epoca e forse da un lato facendo un'analisi un po introspettiva no è quello che
04:52cerco anche di riportare poi anche nel mio stile di coaching con gli atleti questa visione un po
04:57sempre orientata alla performance cioè cercare sempre il massimo a prescindere dal risultato ma
05:03cercare di migliorarsi sempre di perfezionarsi di guardare il dettaglio e diciamo che nella mia
05:10carriera se possiamo così definire la sportiva sai quando non arrivi ad altissimi livelli comunque
05:15sei in contesti in cui ti autogestisci molto e nel ciclismo forse ho avuto la prima esperienza
05:21proprio di un coach un pochino più presente il primo misuratore di potenza e fatto andare
05:26tra il 2011 e il 2014 quindi si iniziava a masticare qualcosa con i primi power profile
05:34quindi a professionalizzare un po anche il monitoraggio all'allenamento e diciamo che
05:39lì era proprio il momento in cui forse guardandomi anche ora ti appassioni proprio di capire un po
05:45come funziona il nostro corpo di capire come reagisce gli stimoli allenanti e di fatto poi
05:51anche a livello universitario sono sempre stato appassionato di capire un po la fisiologia dello
05:55sport inizialmente poi c'è anche da dire che è un po non dico quando si smette un po quasi un
06:02rifiuto no infatti all'inizio ero proprio incentrato molto più sulla parte se vogliamo
06:06accademica e la parte di da campo di allenamento la prendevo un po in secondo piano poi anno dopo
06:12anno invece ho visto che era un po la mia passione allenare e adesso diciamo che lo faccio a tempo
06:17pieno e la parte accademica invece. Spiegarci però Luca un po più nel dettaglio scusami se
06:22ti interrompo perché credo che sia davvero molto interessante anche capire quel momento in cui hai
06:27detto che appendo tutta l'attrezzatura sportiva al classico chiodo e faccio il salto della
06:33barricata e divento coach quindi come è avvenuto questo passaggio perché immagino che non sia stato
06:38un click ma sia stato un percorso che hai compiuto anche da questo punto di vista. Sì allora diciamo
06:43che ogni coach ha un po la sua storia c'è anche adesso tanti colleghi nel world tour ognuno ha la
06:49sua strada c'è chi viene da essere ex atleta c'è chi viene da veramente un percorso puramente di
06:54studi c'è che di entrambe le cose insomma ci sono vari scenari. Nel mio caso personale appunto ho
07:00sempre fatto diciamo così un po l'atleta non mi definirei atleta diciamo di alto livello fatto un
07:07percorso giovanile ho fatto le mie esperienze però insomma quella visione d'atleta e nel frattempo
07:12ho iniziato a studiare appunto in università è stato un po' un diciamo così studiare quello
07:19che era la fisiologia dello sport ma nel contempo è stato come smettere soprattutto quel ciplismo
07:24devo dire e voler un po uscire da quello che era l'ambiente e il campo quindi uscire un po
07:28dal contesto. Infatti ero un po' un appassionato proprio della fisiologia neanche applicata
07:33fisiologia pura. Ho fatto un periodo che proprio ricordo che quando sono andato in Belgio a parlare
07:39proprio di altura di risposta mitocondriale quindi di cose anche molto più a livello teorico
07:44proprio quasi per forse momentaneamente staccarmi da quello che era un po la vita delle gare e
07:49ripensando sui posteriori forse ne avevo anche bisogno forse è stato uno step utile sai si cerca
07:55sempre di unire i punti e capire un po cosa ti porta nella vita a creare un percorso. Il fatto
08:00sta che poi è nato tutto un po per diciamo quasi per gioco la parte di allenamento nel senso che
08:04incentrando un po le energie su quello che era la parte di studi ho iniziato ad allenare un po
08:09quasi per dire dai ti faccio un favore iniziamo ti do una mano e all'epoca tra l'altro avevo un
08:16paio di amici con cui ho corso in bici che sono passati professionisti di squadre qua in Italia
08:20ed è iniziato quasi un po per gioco nel senso che loro avevano preparatori interni poi dai mi dai
08:25una mano testa e studiando sta cosa abbiamo corso insieme e lo voglio anche citare quest'anno
08:31purtroppo ha dovuto interrompere la carriera un carissimo amico Davide Gaburo che ha corso un
08:35po di anni in Bardiani con cui sono contento di aver iniziato è stato il mio primo professionista
08:39ed è iniziato proprio per gioco ma siamo riusciti a anche centrare un po di etappe al giro Italia
08:45quindi e da lì poi nasce tutto no perché ti appassioni dici cavolo allora forse può il mio
08:49percorso e parti quindi a dedicarci più energie a investirci del tempo e poi sai da cosa nasce
08:58cosa nel senso che quando un atleta sta bene si trova bene ti fa un po pubblicità in diretta
09:03quindi ti arrivano altri atleti e da lì diciamo poi ti trovi dentro una una un ciclo no e iniziano
09:11ad andare le cose di fatto poi mi sono trovato a fare questo lavoro ascolta luca nell'immaginario
09:17collettivo è abbastanza tra virgolette semplice non facile ovviamente per un allenatore prepararsi
09:23nel senso che rimanere sempre all'avanguardia cercare essere curioso sperimentare capire
09:29sul campo anche diventa un pochettino più complicato da capire come ci si prepara per
09:35la comunicazione e l'ascolto dell'atleta perché questa cosa diventa di fondamentale importanza
09:40sembra banale ma non lo è ma se sei anche il più bravo e preparato al mondo ma non riesce ad avere
09:45un rapporto anche empatico mi viene da dire adesso ci direi tu con l'atleta che alleni a volte
09:52probabilmente non si riesce ad essere così efficaci in quello che il risultato finale cioè
09:56la prestazione dell'atleta cosa ne pensi cento per cento d'accordo e diciamo che siamo qua anche
10:03per parlarvi quello che è stata un po la stagione a livello triathlon quindi giusto citare un po
10:08gregory barnaby in primis poi giorgio per una compagna con cui anche con lei un po di anni
10:13di lavoro quest'anno seguito anche da luca pozzatti e la cosa tornando un po quello che
10:19l'approccio di lavoro sai quando sei giovane sei molto incentrato su lei vede sbase no adesso va
10:26anche un po di moda come parola vuol dire tutto e niente perché l'allenare appunto c'è una parte
10:31di applicazione scientifica ma c'è una parte totalmente sperenziale cioè non è un applicare
10:36un articolo scientifico al programma allenamento perché chi si ferma a quello realtà non ottiene
10:44il cento per cento da un atleta nel senso che io dico sempre la prossima volta forse meglio che
10:48mi faccio prima la laurea in psicologia e poi in sport physiology nel senso che la performance è
10:53talmente complessa talmente un capire una marea di cose al di là della della mera tabella allenamento
11:00della del profilo fisiologico un atleta che diciamo riuscire a creare un'interazione con
11:06l'atleta e far sì che lui possa rendere al meglio perché si si dimentica sempre che al centro di
11:10tutto l'atleta quindi la cosa che funziona è cercare di creare una stabilità all'atleta
11:17dal punto di vista di gestione dello stress tranquillità nel processo fiducia nel processo
11:23e questo consente l'atleta effettivamente di essere tranquillo poi quando arriva in gara di
11:28esprimersi il nostro ruolo quindi è quello sì creare chiaramente il più possibile cercare di
11:34identificare quali sono le cose che fanno effettivamente bene l'atleta dal punto di vista
11:38allenamento ma cercare di applicarle tenendo in considerazione che sia di fronte quindi anche
11:42come spieghi gli allenamenti come rendi partecipe nel processo l'atleta cioè abbiamo in mente un
11:47certo determinato blocco di lavoro è importante spiegare perché andiamo a fare questa cosa
11:51l'atleta è partecipe a suo modo di quello che si andrà a fare e quindi si mette anche quel commitment
11:57in più nel senso che è proattivo nella programmazione mi dà dei feedback che alle
12:03volte sono molto più efficaci di un'analisi tattica io dico guarda veramente sempre di più
12:08mi baso sul feedback dell'atleta cioè mi faccio la mia chiaramente visione delle cose dal punto
12:14di vista analitico ma il feedback è fondamentale e questo processo di consapevolezza dell'allenamento
12:21della programmazione da parte degli atleti crea chiaramente anche una diciamo così educazione
12:28da parte dell'atleta nel capire quello che sta succedendo e nell'interpretare le sensazioni che
12:33ha anche in chiave di medio e lungo termine quindi si crea quello che io definisco sempre
12:38il circolo virtuoso perché l'atleta prende fiducia dà dei feedback corretti o chiaramente le
12:44informazioni per poter creare un legame un rapporto che è chiaramente fondamentale per creare questo
12:51processo e tutto funziona e quindi ecco allenare sicuramente la parte di diciamo così di comunicazione
13:00fondamentale. Ascolta Luca gioco forza non possiamo entrare nel dettaglio di chissà quali
13:07teorie dell'allenamento certo è che nel nostro mondo in particolare nel mondo del multisport
13:12del triathlon è uno sport così giovane insomma dagli anni 90 ad oggi credo che ci siano delle
13:18differenze abissali anche nel pensare all'allenamento ma poi soprattutto in generale nel mondo
13:24dell'allenamento dell'endurance mi viene da dire negli anni 90 abbiamo vissuto tante abbiamo sentito
13:29tante volte le frasi del tipo se sei ciclista dei pedalare non puoi assolutamente correre e
13:35adesso invece abbiamo questi grandi campioni che si fanno delle maratone o delle maratone
13:39addirittura dopo grandi imprese ciclistiche insomma comunque il cross training detto
13:45vecchia maniera è diventato un qualcosa di uno strumento assolutamente utile anche per chi deve
13:50performare ad altissimo livello ecco è questa la più grande diciamo differenza nell'allenamento
13:57che si vive rispetto magari a una trentina una ventina di anni fa anche nel mondo dello sport
14:02dell'endurance allora buona buona considerazione sicuramente è chiaro non ho allenato vent'anni
14:12fa quindi magari so per sentito dire da colleghi che hanno più esperienza di me ma la cosa che
14:17sicuramente si sta verificando ho la fortuna anche tra virgolette di vedere un po lato triathlon ad
14:24alto livello e lato ciclismo ad alto livello e anche capire come questi due mondi hanno alcune
14:28cose in comune alcune cose differenti e fare un po un transfer delle cose buone da entrambi
14:32entrambi i mondi diciamo così. Il triathlon è veramente nuovo se dobbiamo vedere un po l'analisi
14:39a livello storico di quello che è successo per esempio nel ciclismo è che sicuramente c'è un
14:44atleta molto più multilaterale molto più completo quindi non va solo in bici questo assolutamente
14:50quello che l'implementazione di quello che la preparazione atletica con il palestra con
14:56una periodizzazione della forza sicuramente molto più funzionale è un'attenzione anche
15:01quello che per esempio la posizione in bici ai materiali alla cura dell'atleta extra bici
15:06e ha sicuramente migliorato quello che la qualità di vita dell'atleta e di conseguenza quello che
15:10recupero e quindi chiaramente anche dal punto di vista muscolare una prontezza ai carichi diverse.
15:17Un altro boost onestamente importante nella preparazione che ha alzato tantissimo livello
15:22è la parte alimentare e storicamente mi metto dentro anch'io quando correvo in bici in quegli
15:28anni soprattutto nel ciclismo c'era questa visione dell'atleta che deve essere ovviamente
15:33magro e i carboidrati erano visti come una minaccia per l'atleta. Mi viene ancora da sorridere perché
15:40poi sai se a tavola tra gli atleti ho ancora le immagini che chi prendeva il primo pezzo di pane
15:44e gli altri lo guardavano perché sei il debole che mangia. Però diciamo a parte le battute
15:50chiaramente adesso sappiamo benissimo quanti grammi ora mangiano gli atleti in gara. Nel triathlon
15:55Nacona quest'anno penso che parlando anche con altri atleti si è andati veramente su grammi
16:01ora veramente importanti e si calcola un po' tutto dal punto di vista elettrolitico dei grammi
16:06ora di idratazione in base a temperatura umidità quindi questo da chiaramente una capacità all'atleta
16:12in acuto nella performance della gara e in cronico nel senso che l'attenzione all'integrazione dal
16:20punto di vista dei carboidrati e dell'alimentazione permette ovviamente un recupero molto più veloce
16:25e di conseguenza una capacità di carico cronica molto più alta nel senso che chiaramente se
16:31dobbiamo fare un allenamento alta intensità abbiamo abbondato i carboidrati creiamo una
16:35stabilità dal punto di vista del glicosio non ai giorni l'atleta rende meglio recupera meglio
16:40e di conseguenza a medio e lungo termine avrà una quantità di lavoro e di recupero che le
16:45permette di alzare un po la sticella e stessa cosa poi appunto in appunto come dicevamo nella
16:50gara stessa su una gara soprattutto di long distance la quantità di carboidrati che viene
16:54gestita adesso è importante l'atleta effettivamente riesce a rendere molto di più arrivare alla
17:02maratona rispetto agli anni fa anche tra virgolette più fresco o diciamo così quei cali che vediamo in
17:07maratona anche al giorno d'oggi sono derivanti magari al fatto che in bici hanno alzato talmente
17:12tanto la sticella e spinto talmente forte che il calo è chiaramente più di natura neuromuscolare
17:17di fatica più periferica e perché effettivamente con i grammi ora che si mangiano oggigiorno si
17:24riesce a stabilizzare bene la performance e tenerla abbastanza lungo insomma. Luca una
17:30curiosità riguardo di questi grandi alcuni grandi campioni cito per esempio un Cameron
17:36Wurf capace di essere professionista nel ciclismo e professionista nel triathlon iron distance e
17:42d'altro canto poi anche un Christian Blumenfeld capace di performare ad altissimi livelli su tutte
17:47le distanze del triathlon che mi dice che adesso dice ho un progetto tour de france addirittura
17:54tu credi che ci sia la possibilità per questi grandi atleti realmente di performare lo stanno
18:01dimostrando in effetti ad altissimi livelli anche in discipline diverse come possono essere
18:06comunque del ciclismo professionistico e il triathlon long distance? Allora è chiaro che
18:14il triathlon long distance appunto ha un occhio di riguardo per quello che è la bici quindi
18:21chiaro che stiamo parlando di tutti ottimi ciclisti se prendiamo il top 10 a conan tutti
18:25dei power profile veramente importanti spostati chiaramente molto su caratteristiche aerobiche
18:31quindi è chiaro che qualcuno di loro se lo guardiamo proprio meramente dal power profile
18:35potrebbe fare un buon gregario nel ciclismo sai il classico che magari gestisce un po' l'andatura
18:41davanti al gruppo nella prima parte di corsa sicuramente non quando le dinamiche di gara
18:46sono molto accelerate dove chiaramente serve un power profile molto più orientato sui 5-10
18:51minuti soprattutto magari punti salita quindi lì chiaramente cambia un po' le dinamiche cambia un
18:56po' la diciamo la domanda fisiologica dell'atleta quindi è chiaro che ti dico sì assistiamo certe
19:03prestazioni sull'ironman su quattro ore che dal punto di vista proprio di potenza espressa ci fa
19:10pensare che alcuni di questi atleti potrebbero inserirsi in alcuni contesti chiaramente il
19:14ciclismo ha tutta una dinamica molto particolare di non solo watt e soprattutto non watt medi su
19:19quattro ore ma capacità di leggere la corsa di stare in gruppo di dinamiche tecnico-tattiche che
19:24non è solo applicazione alla forza ad esempio faccio sempre ci sono corridori nel ciclismo che
19:28power profile lo leggi non è una una follia e hanno vinto classiche quindi sì diciamo ci sono
19:36tante dinamiche che devono essere un po viste chiaro che ti dico dal punto di vista fisiologico
19:40alcuni di questi atleti potrebbero inserirsi in alcuni contesti di ciclismo e tornando a
19:47l'esempio che hai fatto diciamo che è difficile commentare non ho dati suoi per vedere vedendo
19:56poi quello che succede si vanno a stimare un po quelle che sono le sue caratteristiche
20:00fisiologiche mi viene da dire bisogna stare attenti a ciò che marketing e ciò che è effettivamente
20:04vero il resto è il fatto che dovrebbe fare una trasformazione abbastanza importante dal
20:11punto di vista di allenamento di struttura composizione corporea e distribuzione del
20:18power profile chiaro hanno dimostrato negli anni di essere veramente forti nel gestire la
20:23fisiologia dell'atleta non sta mai rispondere ti dico la vedo complicata e tra l'altro devo
20:33essere sincero mi sa che ultimamente hanno smentito il loro inserimento nel ciclismo
20:37quindi quest'anno andranno ancora avanti con Pro Series e Ironman quindi vedremo un
20:42po come cosa decideranno di fare in futuro. Ascolta Luca prima hai citato tre nomi che
20:47noi triatleti italiani ovviamente fanno venire un gran sorrisone Giorgia Friarone Gregory Barnaby
20:54Gianluca Pozzati che nelle ultime stagioni ci hanno regalato grandi soddisfazioni grazie
20:59ovviamente anche al fatto che li hai saputi sapientemente allenare evidentemente per
21:04raggiungere i risultati che hanno raggiunto. Prima domanda un po banalotta superficiale ma
21:10non lo è insomma per far capire anche ai nostri amici che ci stanno seguendo le differenze più
21:16sostanziali che si hanno nel andare ad allenare degli atleti di così alta intensità insomma di
21:24alto livello su una distanza corta nel caso di Gianluca Pozzati e teniamo per mantenere insomma
21:30sesso maschile Gregory Barnaby nella distanza Ironman in cui nella passata stagione lo sappiamo
21:37in particolare ma anche prima ha dimostrato veramente una capacità prestativa incredibile.
21:41Quali sono le differenze più importanti che tu devi adottare nella gestione di un atleta di
21:48alto livello in una distanza olimpica e una distanza Ironman? Allora è chiaro che appunto
21:57si parte come tutti pensano dal modello prestativo, sono due modelli prestativi
22:02completamente diversi, sono due atleti che anche fisiologicamente hanno caratteristiche
22:06completamente diverse e è chiaro quindi che gli stimoli allenanti devono essere adeguati. Greg ha
22:15fatto una stagione superlativa in realtà se andiamo ad esaminare come è andata la stagione
22:19la prima parte stagione avevamo ben chiari gli obiettivi e abbiamo avuto un po di sfortune
22:23tra piccoli infortuni, bronchiti eccetera per poi andare nella seconda parte di stagione
22:28effettivamente centrare tutti gli obiettivi. Greg è il numero uno in gara nel senso che
22:34chiaro il mio ruolo è quello di cercare di farlo portare al meglio possibile, di tenerlo pronto ma
22:40devo essere sincero lui in gara è veramente un killer, sa gestire le situazioni, la pressione
22:45e devo dire davvero non è scontato nel senso che può essere migliore allenatore del mondo come
22:51aveva sempre detto ma sono dinamiche extra fisiologia che chiaramente sono veramente parte
22:58integrante della caratteristica dell'atleta e su questo Greg è veramente anche alcuna,
23:01vi assicuro in pre-gara c'era una tensione importante e devo dire che lui è sempre in
23:05grado di gestire le situazioni quindi chapeau a lui su questo, è l'atleta che è anche perché ha
23:11queste caratteristiche. Gianluca Pozzati anche lui ha fatto veramente una grande annata, l'Olimpiade
23:17è andata bene, veramente bene, secondo me abbiamo centrato gli obiettivi che c'eravamo
23:22un po' prefissati quando abbiamo iniziato a lavorare assieme. Gianluca è molto più calcolatore
23:27negli allenamenti nel senso che ha una gestione delle risorse molto più attenta, sa quello che
23:33può fare, sa gestirsi bene, Greg al contrario magari su alcuni elementi devi molto più frenarlo
23:38e quindi due attitudini un po' diverse. Dal punto di vista ovviamente delle caratteristiche
23:43fisiologiche la cosa curiosa è che bene o male la distribuzione del monte ore è simile,
23:47cioè non è che quello che fa l'Ironman si allena tanti più ore, anzi in alcuni momenti
23:52forse Gianluca ha fatto anche più ore di Greg. Quello che cambia è la distribuzione dell'intensità
23:57dove chiaramente nella distanza corta si va a prediligere a distanze ovviamente di ripetute,
24:04comunque sessioni di allenamento che vanno un po' a stimolare quelli che sono poi i ritmi più
24:08relativi alla gara, nell'Ironman invece è molto più inerente a distanze ovviamente molto più lunghe
24:14quindi si va a stimolare molto più la componente erotica e cambia quindi anche un po' la densità
24:19e la frequenza di allenamenti nell'arco della settimana nel senso che a parità di monte ore
24:23l'atleta di corti magari si trova delle giornate con più allenamenti, tendenzialmente magari
24:28l'atleta a long distance magari fa un lungo in bici molto importante quindi magari quel giorno
24:32gli fa meno allenamenti ma il volume di ore totale è molto simile. Questo proprio per un
24:37discorso di distribuzione ovviamente di volume intensità diversi che poi si vanno a ripercuotere
24:42sul modello prospettivo. Quindi ecco questo è un po' in generale quello che è l'overview, sono stati
24:46tutti e due atleti top, caratteristiche di approccio all'allenamento e alla gara un po'
24:51differenti e chiaramente anche gli allenamenti strutturati in maniera un po' differente. Ecco
24:56però dal punto di vista dell'atteggiamento mentale entrambi vedendoli dall'esterno noi
25:01tifosi e abbiamo visto degli atleti che durante tutta la loro carriera sono sempre stati molto
25:06pacati e sembra dall'esterno appunto, poi ovviamente ci sono tutte le cose che si vivono
25:11d'atleta dentro di sé che sono immagino molto più intense, ma comunque capaci anche di gestire
25:17appunto quegli attimi importanti, l'aspetto mentale così fondamentale. Tu dal tuo punto
25:23di vista di coach cosa gli dai dal punto di vista mentale? Come si riesce a far gestire per esempio
25:30a Greg sette ore e mezzo ormai di gara o appunto a Gianluca Pozzati un'olimpiade in cui magari in
25:38pochi secondi in una transizione che può andare in uno senso o nell'altro ti può girare anche
25:42totalmente la gara, quindi due aspetti anche molto diversi. Ma la cosa curiosa è che appunto
25:49sono due top atleti, quindi sono già super esperti, hanno un background derivante da tutto
25:54il loro percorso che hanno fatto prima anche di lavorare con me, quindi hanno già una struttura,
25:59un approccio alla gara molto solido, questo c'è da dire. Quello che si fa come allenatore,
26:05oltre alla parte appunto di programmazione, di seguirli quando abbiamo magari fatto qualche
26:09training camp assieme, è cercare di orientarsi sempre un po' quello che è l'obiettivo, cioè
26:14anche mentre sei in allenamento immagazzinare già le sensazioni e quello che già dovrai fare in gara
26:20e avere una visione quindi di quello che dovrai appunto già fare in gara. La cosa che io dico
26:26sempre è che la mattina della gara, sia per Gianna nell'Olimpia di Sè che per Greg, per esempio a
26:31Kona, c'era già fatto tutto. Non è che devi dire le grandi cose, cioè quello che è un po' lo studio
26:37del pacing, per esempio per Kona, studiando un po' quello che sulla bassa temperatura,
26:42umidità, ipotetici scenari di gara. Cioè la mattina della gara è veramente accompagnare
26:49l'atleta che in realtà veramente è già informato su tutto, cioè io dico sempre che è anche un
26:54discorso di effettivamente qualità del lavoro che è stato fatto con l'atleta stesso, nel senso che
26:58se ti trovi la mattina della gara a dover dare il consiglio all'ultimo minuto vuol dire che magari
27:02è mancato qualcosa prima. Devo essere sincero, sia alle Olimpiede che a Kona la mattina della
27:07gara c'è bastato uno sguardo tra me e l'atleta in entrambi i casi per dire ok, sappiamo dove
27:14siamo, sappiamo quello che è stato fatto e sappiamo quello che dobbiamo fare. Ovviamente
27:20l'atleta. E quindi essere lì, essere presenti, perché è importante per loro essere di supporto
27:29e accompagnarle fino a fondo nel percorso, ma il giorno della gara paradossalmente è il giorno
27:33meno impegnativo, è più quasi lo stress emotivo di essere lì e viversi la gara che quello che
27:38devi effettivamente fare. Guarda Luca, davvero interessantissimo, vorrei farti altre mille
27:45domande, purtroppo siamo in chiusura di questa puntata ma avremo sicuramente modo di fare un'altra
27:50bellissima chiacchierata perché hai dato degli spunti davvero molto interessanti. L'ultima
27:55cosa che ti voglio chiedere, stiamo parlando ai nostri amici, magari tra di loro, tra quelli che
27:59ci stanno seguendo ci sono degli appassionati di triathlon che ancora non sono triatleti e
28:04vorrebbero e si chiedono ma è così importante e necessario avere un coach per cominciare a fare
28:09triathlon, cosa ne pensi? Allora io dico sempre per iniziare a fare triathlon adesso ormai c'è di
28:18tutto, coach, vari, aiuta però bisogna divertirsi. Io dico sempre quando un atleta vuole iniziare un
28:29percorso la cosa migliore è creare un gruppo, magari inserirsi in qualche gruppo locale,
28:35qualche squadra locale dove poi indirettamente assorbire un po' di feedback e di suggerimenti
28:39da parte di atleti che stanno già facendo quello sport. Puoi apprezzare anche un po' il lato ludico
28:44di divertimento, nel senso che io dico sempre avere una tabella, magari di nuoto, il coach ti dà la
28:49tabella, vai in piscina a sera dopo lavoro da solo, non è facile, non è facile. Quindi secondo me per
28:55iniziare inserirsi in un gruppo dove hai una struttura, una squadra che ti permette anche
29:00di divertirti mentre fai sport è fondamentale. Il coach personale uno a uno chiaramente aiuta,
29:07ti dà una struttura, ti dà una linea metodologica che magari ti permette di migliorare, di evitare
29:14infortuni eccetera, ma io lo farei come un secondo step. Nel senso che soprattutto il coach a distanza
29:20lo faccio anch'io, nel senso hai alcuni limiti su atleti già un pochino esperti si riesce a fare,
29:26su chi inizia io consiglio veramente di divertirsi, di stare in un gruppo e di condividere momenti in
29:32allenamento e post allenamento, è anche quello importante. Questo crea ovviamente un'implicazione
29:39anche emotiva che ti permette di condividere passioni con altre persone, di divertirti e quindi
29:45in realtà di migliorare perché poi quando ti diverti fai bene le cose, fai volentieri, è indirettamente
29:50migliore comunque. Io ringrazio di cuore il nostro coach Luca Zenti, grazie davvero per questa
29:55bellissima chiacchierata. Finisce qui la puntata di Mondo Triathlon, vi aspettiamo ovviamente per
30:00la prossima sempre su Bike Channel, da Doceio Triamo, buon triathlon a tutti! Ciao amici!