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https://www.pupia.tv - De Luca - La Regione Campania al Salone Internazionale del Libro di Torino
Vi riproponiamo il mio intervento in occasione della conferenza stampa di apertura del XXXVII Salone Internazionale del Libro di Torino. (16.05.25)

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Trascrizione
00:00Grazie, grazie a voi. Un saluto cordiale al Ministro, alle autorità, agli amici di Torino.
00:09È un'occasione per noi importante, intanto per spiegare il lavoro che stiamo facendo con la Regione Campania,
00:17che tradizionalmente non è noto a nessuno in Italia.
00:22Godiamo di questo privilegio, diciamo.
00:24Siamo la Regione che investe di più nella cultura, che ha realizzato un ecosistema digitale
00:34nella quale abbiamo riversato tutto quello che è il patrimonio culturale della nostra Regione,
00:39dall'archeologia, alla musica, al teatro, alla letteratura, agli archivi, un lavoro enorme.
00:49Abbiamo approvato una legge per dare una mano ai piccoli editori, abbiamo una bella realtà.
00:54Non amplissima, ma una bella realtà di editori di grande qualità.
01:01Abbiamo aumentato la nostra presenza anche quest'anno, proprio per spiegare un po' il lavoro,
01:08le produzioni che abbiamo nel nostro territorio.
01:11Avremo a inizio ottobre Campania dei Libri Festival, ci sarà una presenza anche di Torino
01:19nel nostro evento Salerno-Letteratura.
01:22Insomma, abbiamo una realtà, credo, interessante, effervescente.
01:27Ma credo che sia importante incontrarci qui con la Campania,
01:33anche perché non ritengo superfluo ribadire sempre i valori dell'unità nazionale.
01:41Mi è capitato di ricordare che i difensori più tenaci del processo unitario risorgimentale
02:01ci sono stati a Napoli quando Francesco Esantis diede vita a un'associazione costituzionale unitaria
02:09a difesa del Piemonte, quando vi erano già primi contrasti dopo la nascita dell'unità nazionale.
02:18Ebbene, difendere questo patrimonio, perché l'unità nazionale è una conquista recente
02:24recente e fragile per il nostro Paese, recente e fragile.
02:32Io sono fra quelli che ritengono che noi siamo diventati una patria non durante il Risorgimento,
02:38ma nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, quando si sono incontrati i nostri giovani del Sud e del Nord.
02:46Allora, quando avete immaginato la direttrice bravissima, che ringrazio per l'invito a questo evento,
02:57per la trentasettesima edizione, il mondo era un po' più tranquillo.
03:03Ci ritroviamo nel giro di pochi mesi in un mondo totalmente destrutturato.
03:07E dunque, questa edizione, quest'anno, carica il mondo della cultura di una responsabilità particolarmente grande.
03:22Nel giro di pochi mesi è cambiato tutto.
03:26Facciamo fatica perfino a seguire gli eventi politici, sociali, tecnologici.
03:34Allora, credo che oggi abbiate, mi rivolgo al mondo degli intellettuali e della cultura,
03:41un primo grande compito, che è quello della alfabetizzazione del mondo.
03:49La sensazione che ho io è che si stia determinando una vera e propria rottura nel processo di civilizzazione umana.
03:56Il processo di civilizzazione è stato, alla fin fine, l'affermazione del primato della soggettività sulle forze oggettive.
04:11Sembra che si sia avviato il mondo verso un nuovo stato di natura.
04:17Sono in discussione tutte le grandi conquiste della soggettività, legate cioè al primato della coscienza.
04:27Stiamo assistendo a cose inimmaginabili, a messa in discussione dei confini, del diritto internazionale, delle conquiste dello Stato sociale.
04:38In modo particolare in questa parte del mondo ci è sembrato che avessimo raggiunto il punto più alto della civilizzazione umana,
04:46con lo Stato sociale, un punto di equilibrio straordinario fra individuo e società, fra Stato e mercato, fra pubblico e privato.
04:58E soprattutto qui c'è un compito straordinario che grava sulle vostre spalle, la trasmissione della conoscenza e dell'informazione.
05:15Siamo in un mondo nel quale ormai l'unico racconto che viene trasmesso è un nuovo scontro di civiltà, il bene e il male.
05:28Non è così. Non c'è chi difende la civiltà e la barbarie, perché su questa strada noi andremo verso un disastro nucleare.
05:41In questo momento sta arrivando nell'ospedale pediatrico di Napoli, Santo Bono, un bambino di tre anni, devastato dalle bombe israeliane.
06:00È una vergogna per il mondo civile quello che sta accadendo a Gaza.
06:11Sono, perdonatemi, sono fra quelli che non riescono a reggere quelle immagini di devastazione totale nella indifferenza del mondo.
06:41Avete visto con quanta raffinata sobrietà raccontiamo i bambini morti a Gaza.
06:50Ma non vi raccontano qualcuno arriva nei nostri ospedali di quanti bambini sono mutilati o di quanti vengono amputati senza anestesia.
07:01Non è una cosa che si possa reggere oltre.
07:06Non abbiamo il diritto di rivendicare la civiltà occidentale di fronte a queste barbarie.
07:11O di fronte alle centinaia e migliaia di morti che abbiamo in Ucraina.
07:16Ma tutto sommato nell'indifferenza generale.
07:21Un po' di parole, ma...
07:23Dobbiamo raccontare questo mondo e raccontare che non c'è nessuno scontro di civiltà in atto.
07:31C'è un mondo destrutturato nel quale ormai c'è una sola legge, quella della forza.
07:37Punto.
07:39Ma così l'umanità fa passo indietro.
07:41C'è un altro compito che è relativo alla tenuta delle democrazie.
07:46Perché io sono fra quelli che ritengono che la democrazia in generale sia arrivata a fine corsa.
07:56Non è politicamente corretto dirlo, ma sono saltati tutti i contenuti di un sistema democratico.
08:04Uno dei contenuti è il modo di formazione delle opinioni dei cittadini.
08:10Come si formano le opinioni?
08:13Come si costruisce un giudizio politico?
08:15Come si fa una scelta fra diverse opzioni, forze, candidati?
08:25Il suffraggio universale non c'è più.
08:27Abbiamo governi di minoranza.
08:33Non c'è più.
08:36Non ci sono più corpi intermedi.
08:38Non ci sono livelli di partecipazione adeguati.
08:43Non c'è più una divisione dei poteri limpida.
08:47Cosa rimane?
08:49Un sistema democratico se non un guscio vuoto.
08:52E non c'è neanche un sistema di valori che dia un'anima alle democrazie.
08:58Non c'è più.
09:01Uno dei punti chiave di questa criticità è il sistema informativo.
09:06Con i social non abbiamo più una realtà che viene proposta ai cittadini.
09:11sempre di più i cittadini vengono trasportati in un mondo virtuale.
09:18Nel fare anche esperienze di lavoro e socializzazione, il mondo reale diventa sempre più lontano.
09:24È una condizione difficile delle democrazie in generale.
09:28La cultura deve riprendere in mano questo tema, altrimenti avremo tragedie.
09:32Infine, credo che ci sia un altro compito che garava oggi sulle spalle del mondo della cultura
09:40e riguarda le giovani generazioni e la condizione umana dei giovani.
09:49Quello che sta investendo le giovani generazioni è un processo sconvolgente di nuove alienazioni, di nuove sofferenze.
09:58L'esplosione di social, oltre che questo fenomeno più generale di, come dire, spostamento nella realtà virtuale delle giovani generazioni,
10:11spinge verso tensioni umane, a volte insostenibili, proprio sul piano psichico-psicologico.
10:19Abbiamo ormai centinaia di migliaia di ragazzi che si chiudono in casa, centinaia di migliaia di chico-mori.
10:28Abbiamo una difficoltà a capire la realtà per quella che è, poi ognuno si faccia l'opinione che vuole.
10:36Ma le giovani generazioni stanno vivendo una sofferenza immensa.
10:41Immensa, che a volte non riescono più neanche a comunicare.
10:45I linguaggi si sono frantumati, il linguaggio tecnologico non appartiene più alle generazioni oltre i 50 anni.
10:54Bene, una possibilità è legata ai libri, alla cultura, a trovare una dimensione del silenzio,
11:05dei pensieri pensati, non l'ansia, dei tweet che non trasmettono pensieri,
11:14ma non trasmettono neanche notizie e immagini reali, ma finzioni.
11:23Allora, io vorrei che da questa edizione emergesse una spinta forte verso i giovani
11:30a ritrovare valori umani fondamentali.
11:33Io ricordo, quando parlo con i miei ragazzi, una cosa che diceva, pensate, da laico,
11:43Celestino V, era in un piccolo libro, L'avventura di un povero cristiano, Ignazio Silone,
11:50quando un cardinale di Curia, Benedetto Caetani, contestava a Celestino V la sua idea naif del potere.
11:58Non si governano le grandi organizzazioni, così il paternoste nell'Ave Maria.
12:05E Celestino V che ribadiva da sconfitto, che il Vangelo non è un modo di dire, ma un modo di vivere.
12:16Vorrei che arrivasse questo messaggio ai nostri ragazzi, magari sulla sollecitazione di un libro letto,
12:26di un autore ascoltato, di un poeta, cara direttrice,
12:31che non facessero come quelli che Montale invidiava.
12:39Ah, l'uomo che se ne va sicuro agli altri e da se stesso amico,
12:44e l'ombra sua non cura che la canicola stampa sopra uno scalcinato muro.
12:50L'uomo che se ne va senza passioni, senza relazioni umane,
12:58senza il senso della vita.
13:01Cari ragazzi, cercate di essere cristiani assurdi.
13:06Non abbiate paura, alla fine vivremo tutti quanti.
13:09Possiamo vivere con onore o possiamo vivere da maggiordomi.
13:13Decidete di vivere perlomeno da uomini liberi
13:17e senza perdere il senso umano anche della lotta politica.
13:22Grazie a tutti, buon lavoro.
13:24Grazie.

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