Come tenere insieme riarmo e stato sociale, lavoro e crescita, tecnica e politica? Proponiamo un momento della diretta tv con Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano e autore del saggio «Senza giri di parole» appena uscito per i tipi di Mondadori, condotta da Maria Serena Natale e riservata in esclusiva ai nostri abbonati per le Conversazioni del Corriere.«Riarmo, stato sociale, big tech: idee per il mondo futuro»: qui la versione integrale dell’evento.Le Conversazioni del Corriere sono incontri riservati in esclusiva ai nostri abbonati e pensati per approfondire insieme i temi più rilevanti: qui tutti gli appuntamenti.Chi non è ancora abbonato può trovare qui le modalità per farlo.
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NovitàTrascrizione
00:00La grande preoccupazione dei nostri lettori è appunto dove andiamo a trovare le risorse.
00:09Possiamo permetterci, sapendo di avere questo altissimo livello di indebitamento,
00:13questi investimenti sulla difesa richiesti dalle sfide del presente senza togliere al welfare?
00:19Allora, chiariamo una cosa, anche se una cosa è finanziata in deficit comunque sta togliendo qualcosa
00:25perché io quel deficit lo potrei fare per fare altre spese, la sanità e il welfare in generale e così via.
00:31Quindi la domanda è ottima, effettivamente.
00:33Che rischi, a cosa dobbiamo rinunciare se facciamo maggiore spesa per la difesa?
00:42Credo che arrivare al 2% del PIL, noi adesso siamo intorno all'1,6% spesa militare su PIL,
00:49arrivare al 2% del PIL sia inevitabile perché abbiamo preso questo impegno più di dieci anni fa,
00:58nel 2014 semplicemente è stato reiterato l'obiettivo del 2%, è diventato più solido,
01:03ma già ce l'avremmo anche prima.
01:05Arrivare al 2% e questo è quello che ha detto che il governo dovrà,
01:11questo sembra l'intenzione del governo, portarlo al 2%.
01:14Dopodiché si vedrà, però è chiaro che non è una cosa sì e no, possiamo farla o possiamo non farla.
01:24Più aumenta la spesa e più stai tornando qualcosa a qualcos'altro.
01:29Lo stesso vale anche in caso di finanziamento con debito,
01:33non è che c'è una soglia del debito oltre alle quali succede il patatrack,
01:37più ti indebiti e più ti spone il rischio.
01:40Facendo qualche calcolo si vede che se utilizzassimo tutto lo spazio di deficit addizionale
01:48che la Commissione europea ha proposto,
01:54nel 2031 avremmo un rapporto tra debito pubblico e PIL
01:59che invece di essere sceso di 3 punti percentuali,
02:03questo sarebbe il piano attuale di ridurre da qui al 2031
02:07il rapporto tra debito pubblico e PIL di 3 o 4 punti percentuali,
02:11che capite comunque non è tanto,
02:13avrebbe un leggero aumento del debito.
02:16E non è che con un leggero aumento del debito succede un disastro,
02:20però è comunque qualcosa che va contro questa tendenza alla riduzione del debito.
02:25Per questo io credo che il governo abbia prima di tutto,
02:29per ora ha fatto bene a dire noi non chiediamo di utilizzare questo spazio.
02:33Alcuni paesi hanno chiesto all'Unione europea,
02:37alla Commissione europea di utilizzare questo spazio per maggiore spesa,
02:42l'Italia non l'ha fatto.
02:44E poi vedremo, se ci sono risorse, per esempio,
02:48se le entrate dello Stato a parità di aliquote vanno molto bene,
02:52a quel punto lì diventa più facile fare un po' più di spesa.
02:56Negli ultimi anni, negli ultimi due anni,
02:58per motivi che non sono interamente chiari,
03:00le entrate dello Stato sono andate molto bene
03:02e questo ti dà un po' più di spazio.
03:05Però io credo che la decisione presa dal governo
03:08di essere abbastanza prudente su questo,
03:10quindi aumentare la spesa al 2%
03:13e poi si vedrà, credo che sia la decisione giusta.