È bufera sul nuovo spot U-Power, azienda nota per l’abbigliamento da lavoro, che ha scelto Diletta Leotta come testimonial per il lancio della linea Red Ego. Nella clip, andata in onda per la prima volta lo scorso marzo, si vede un bambino osservare una giovane donna in minigonna che si esibisce su un palco. La narrazione, affidata alla voce di Leotta, recita: «La prima volta che sei rimasto senza parole».
Secondo il Giurì dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, la scena rappresenta una «sessualizzazione dello sguardo di un minore» e viola l’articolo 11 del Codice di autodisciplina, che vieta la rappresentazione di atteggiamenti sessualizzati riferiti a bambini o soggetti che appaiono tali. Venerdì 9 maggio è arrivata la pronuncia formale: sospensione immediata della pubblicità.
[idgallery id="1730116" title="Diletta Leotta, vita pubblica e privata della conduttrice"]
Le critiche di Lucarelli allo spot con Diletta Leotta
A sollevare per prima la questione era stata Selvaggia Lucarelli, che aveva denunciato la scena attraverso le sue Instagram stories e successivamente nella sua newsletter. Secondo la giornalista, l’inquadratura del bambino con lo sguardo fisso verso l’alto e la bocca socchiusa, sotto il palco dove si esibisce una donna in minigonna, suggerisce una lettura ambigua: «È la messa in scena della prima volta che un bambino vede le mutande di una donna», aveva scritto. Lucarelli ha definito la scelta narrativa triste e inappropriata, accusando l’azienda di aver utilizzato la figura di un minore per creare un effetto “shock” finalizzato solo alla promozione commerciale.
[idarticle id="2483138,2374884,1781418" title="Diletta Leotta, il marito Loris Karius lascia l’Italia: ecco perché,Diletta Leotta nuovo volto Mediaset: condurrà ''La Talpa'',Mietta contro Selvaggia Lucarelli: «Aspetto le tue scuse, mi hai messo alla gogna in tv»"]
La replica di Uzzeni: «La malizia è negli occhi di chi guarda»
Non si è fatta attendere la reazione di Franco Uzzeni, fondatore di U-Power, che ha difeso la sua azienda sottolineando come lo spot, a suo dire, non contenga elementi scorretti: «La malizia sta negli occhi di chi guarda. Ma almeno sappiamo che il nostro spot è stato visto e apprezzato date le vendite», ha dichiarato. In un post sui social, Uzzeni aveva anche promosso direttamente la campagna, orgoglioso del lancio della nuova scarpa antinfortunistica ultraleggera. La sua linea difensiva punta a ribaltare il significato attribuito alle immagini, accusando i critici di avere interpretato la scena in maniera forzata.
[idgallery id="1591926" title="Ludovica Pagani, l'anti Diletta Leotta che incanta il web"]
Un precedente e un'immagine aziendale in bilico
Non è la prima volta che U-Power finisce al centro di una polemica mediatica. Durante il Festival di Sanremo 2024, John Travolta era salito sul palco dell’Ariston indossando un paio di scarpe dell’azienda, in quella che fu ritenuta una pubblicità occulta. La vicenda portò alla sanzione di 206mila euro per la Rai.
Ora il caso Leotta rischia di amplificare ulteriormente i dubbi sulla strategia comunicativa di U-Power, accusata da più parti di puntare sul sensazionalismo più che sulla qualità del messaggio. Sebbene il video sia stato ritirato, risulta ancora accessibile su YouTube, alimentando così discussioni online e divisioni tra chi parla di eccessiva censura e chi di giusta tutela dell’infanzia.
Secondo il Giurì dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, la scena rappresenta una «sessualizzazione dello sguardo di un minore» e viola l’articolo 11 del Codice di autodisciplina, che vieta la rappresentazione di atteggiamenti sessualizzati riferiti a bambini o soggetti che appaiono tali. Venerdì 9 maggio è arrivata la pronuncia formale: sospensione immediata della pubblicità.
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Le critiche di Lucarelli allo spot con Diletta Leotta
A sollevare per prima la questione era stata Selvaggia Lucarelli, che aveva denunciato la scena attraverso le sue Instagram stories e successivamente nella sua newsletter. Secondo la giornalista, l’inquadratura del bambino con lo sguardo fisso verso l’alto e la bocca socchiusa, sotto il palco dove si esibisce una donna in minigonna, suggerisce una lettura ambigua: «È la messa in scena della prima volta che un bambino vede le mutande di una donna», aveva scritto. Lucarelli ha definito la scelta narrativa triste e inappropriata, accusando l’azienda di aver utilizzato la figura di un minore per creare un effetto “shock” finalizzato solo alla promozione commerciale.
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La replica di Uzzeni: «La malizia è negli occhi di chi guarda»
Non si è fatta attendere la reazione di Franco Uzzeni, fondatore di U-Power, che ha difeso la sua azienda sottolineando come lo spot, a suo dire, non contenga elementi scorretti: «La malizia sta negli occhi di chi guarda. Ma almeno sappiamo che il nostro spot è stato visto e apprezzato date le vendite», ha dichiarato. In un post sui social, Uzzeni aveva anche promosso direttamente la campagna, orgoglioso del lancio della nuova scarpa antinfortunistica ultraleggera. La sua linea difensiva punta a ribaltare il significato attribuito alle immagini, accusando i critici di avere interpretato la scena in maniera forzata.
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Un precedente e un'immagine aziendale in bilico
Non è la prima volta che U-Power finisce al centro di una polemica mediatica. Durante il Festival di Sanremo 2024, John Travolta era salito sul palco dell’Ariston indossando un paio di scarpe dell’azienda, in quella che fu ritenuta una pubblicità occulta. La vicenda portò alla sanzione di 206mila euro per la Rai.
Ora il caso Leotta rischia di amplificare ulteriormente i dubbi sulla strategia comunicativa di U-Power, accusata da più parti di puntare sul sensazionalismo più che sulla qualità del messaggio. Sebbene il video sia stato ritirato, risulta ancora accessibile su YouTube, alimentando così discussioni online e divisioni tra chi parla di eccessiva censura e chi di giusta tutela dell’infanzia.
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