https://www.pupia.tv - Firenze - ECONOMIA. CAMERA DI COMMERCIO: DAZI A FIRENZE BRUCERANNO 0,3% DEL PIL
Firenze, 23 apr. - Il Pil fiorentino potrebbe lasciare sul terreno almeno lo 0,3% a causa dei dazi, ma l'economia del territorio ha un grande punto di forza: il posizionamento nella fascia alta dei mercati internazionali, Stati Uniti inclusi. È il racconto che emerge dal rapporto 2025 sulla congiuntura della provincia presentato in mattinata dalla Camera di Commercio di Firenze nel corso della giornata dell'economia. "La prospettiva dei dazi, l'incertezza degli annunci, condiziona molto l'andamento dell'economia fiorentina anche perché Firenze è molto aperta al mercato americano- spiega il segretario generale della Cciaa Giuseppe Salvini- oltre il 25% del nostro export va in direzione degli Stati Uniti, pari a circa 6,5 miliardi. In altri termini siamo la seconda provincia in Italia per intensità di esportazioni verso gli Stati Uniti, raggiungiamo il 10% del dato totale italiano". Di conseguenza, osserva Salvini, "è ben comprensibile quanto la prospettiva dei dazi possa rallentare, condizionare l'andamento dell'economia nei prossimi anni. Stimiamo l'impatto in una perdita di almeno lo 0,3% del Pil". Una tassazione del 20% sulle merci in ingresso negli Usa dall'Europa potrebbe determinare, nello specifico, una caduta del giro d'affari dell'export di 800 milioni. La preoccupazione è quindi tangibile e motivata dal rapporto curato dall'ufficio studi e statistica. Ad ogni modo, va affiancata a una consapevolezza: "Auspichiamo che questa questione possa essere risolta, evidenziamo però nel rapporto anche un potente antidoto di cui disponiamo per affrontarla- conferma il segretario generale della Camera di Commercio di Firenze- l'alta gamma. Il 'fil rouge' che lega i nostri settori economici è proprio la capacità di presidiare il livello altissimo di gamma nella moda, nell'agroalimentare, nella produzione vitivinicola, nella meccanica di precisione". L'economia fiorentina, osserva dunque Giuseppe Salvini, "presidia una fascia alta di consumatori alto spendenti. Questo potrebbe teoricamente rappresentare un grande punto di forza per affrontare una situazione complessa e imprevista". Al momento, però, bisogna fare i conti con l'incertezza alimentata dalla raffica di balzelli imposti dall'amministrazione Trump. E fino a quando non si concluderà il negoziato fra Ue e Stati Uniti sul futuro dei rapporti commerciali, il quadro resta troppo confuso anche per calibrare un intervento pubblico efficace per mitigare i contraccolpi di questi mesi: "Bisogna vedere in che misura e se i dazi verranno applicati, siamo in un contesto molto in divenire- rimarca Salvini- quindi è prematuro pensare a un utilizzo del Pnrr o di altri strumenti, bisogna capire quale sarà il punto di caduta, se effettivamente sarà il 20%, il 10% o se ci saranno altre misure. È una situazione così fluida, instabile che ancora si fanno male delle proiezioni sui possibili strumenti da adottare
Firenze, 23 apr. - Il Pil fiorentino potrebbe lasciare sul terreno almeno lo 0,3% a causa dei dazi, ma l'economia del territorio ha un grande punto di forza: il posizionamento nella fascia alta dei mercati internazionali, Stati Uniti inclusi. È il racconto che emerge dal rapporto 2025 sulla congiuntura della provincia presentato in mattinata dalla Camera di Commercio di Firenze nel corso della giornata dell'economia. "La prospettiva dei dazi, l'incertezza degli annunci, condiziona molto l'andamento dell'economia fiorentina anche perché Firenze è molto aperta al mercato americano- spiega il segretario generale della Cciaa Giuseppe Salvini- oltre il 25% del nostro export va in direzione degli Stati Uniti, pari a circa 6,5 miliardi. In altri termini siamo la seconda provincia in Italia per intensità di esportazioni verso gli Stati Uniti, raggiungiamo il 10% del dato totale italiano". Di conseguenza, osserva Salvini, "è ben comprensibile quanto la prospettiva dei dazi possa rallentare, condizionare l'andamento dell'economia nei prossimi anni. Stimiamo l'impatto in una perdita di almeno lo 0,3% del Pil". Una tassazione del 20% sulle merci in ingresso negli Usa dall'Europa potrebbe determinare, nello specifico, una caduta del giro d'affari dell'export di 800 milioni. La preoccupazione è quindi tangibile e motivata dal rapporto curato dall'ufficio studi e statistica. Ad ogni modo, va affiancata a una consapevolezza: "Auspichiamo che questa questione possa essere risolta, evidenziamo però nel rapporto anche un potente antidoto di cui disponiamo per affrontarla- conferma il segretario generale della Camera di Commercio di Firenze- l'alta gamma. Il 'fil rouge' che lega i nostri settori economici è proprio la capacità di presidiare il livello altissimo di gamma nella moda, nell'agroalimentare, nella produzione vitivinicola, nella meccanica di precisione". L'economia fiorentina, osserva dunque Giuseppe Salvini, "presidia una fascia alta di consumatori alto spendenti. Questo potrebbe teoricamente rappresentare un grande punto di forza per affrontare una situazione complessa e imprevista". Al momento, però, bisogna fare i conti con l'incertezza alimentata dalla raffica di balzelli imposti dall'amministrazione Trump. E fino a quando non si concluderà il negoziato fra Ue e Stati Uniti sul futuro dei rapporti commerciali, il quadro resta troppo confuso anche per calibrare un intervento pubblico efficace per mitigare i contraccolpi di questi mesi: "Bisogna vedere in che misura e se i dazi verranno applicati, siamo in un contesto molto in divenire- rimarca Salvini- quindi è prematuro pensare a un utilizzo del Pnrr o di altri strumenti, bisogna capire quale sarà il punto di caduta, se effettivamente sarà il 20%, il 10% o se ci saranno altre misure. È una situazione così fluida, instabile che ancora si fanno male delle proiezioni sui possibili strumenti da adottare
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NovitàTrascrizione
00:00Noi presentiamo oggi un corposo rapporto che analizza l'andamento, la direzione di marcia del sistema economico fiorentino
00:06anche alla luce della prospettiva dei dazi, una prospettiva che condiziona molto l'andamento,
00:11l'incertezza prodotta da questi annunci condizionano molto l'andamento e la direzione di marcia,
00:16anche perché l'economia fiorentina, lo spiegheremo stamani, è molto aperta al mercato americano.
00:21Oltre il 25% dell'export fiorentino va in direzione ai Stati Uniti, circa 6,5 miliardi.
00:28Siamo in altri termini la seconda provincia in Italia per intensità di export verso gli Stati Uniti.
00:36Raggiungiamo il 10% del totale Italia che passa proprio da Firenze, quindi è ben comprensibile quanto la prospettiva dei dazi
00:44possa rallentare e condizionare il nostro andamento per i prossimi anni.
00:49Noi stimiamo anche l'impatto che possono avere i dazi sul nostro andamento mentale
00:54e lo stimiamo in una perdita dello 0,3% almeno del prodotto interno lordo.
01:00Auspichiamo evidentemente che questa questione possa essere risolta,
01:04evidenziamo però anche nel rapporto un pesante antidoto che noi disponiamo
01:09per affrontare la questione dazi che è l'alto di gamma.
01:12Il filo rouge che collega i nostri settori economici è proprio quello di presidiare l'altissimo di gamma
01:17nella moda, nel lavoro alimentare di qualità, nella produzione vitivinicola, nella meccanica di precisione.
01:23Quindi l'economia fiorentina presidia una fascia alta di consumatori altospendenti,
01:30quindi teoricamente potrebbe avere dei grandi punti di forza
01:35per affrontare questa situazione imprevista, incerta e complessa
01:40derivata dall'introduzione dei possibili dazi.
01:42Grazie.