MILANO (ITALPRESS) - Il sistema bancario sta entrando in una fase di profondo cambiamento. In Italia c’è l’aspirazione per una maggiore concentrazione, supportata dagli ottimi risultati di questi ultimi anni che hanno posizionato l’Italia come uno dei mercati più solidi del Vecchio Continente, creando i presupposti per un futuro di sicurezza. Ma per competere a livello globale manca sempre una vera unione bancaria europea (quando arriverà?) e serve un po’ meno burocrazia. Non è un caso se ben 4 governatori delle banche centrali di Germania, Francia, Spagna e Italia abbiano scritto una lettera comune alla Commissione chiedendo regole più semplici. Si seguiranno gli Stati Uniti dove si sta promuovendo una deregolamentazione i cui effetti rischiano di alzare i rischi in un mercato dove l’esposizione è poco tutelata da sempre? Oppure si persevera sulla strada tracciata che ha permesso alle Banche italiane di fare grande pulizia nei bilanci e oggi non essere più fanalino di coda? E questo riposizionamento delle banche italiane come cambia il rapporto tra le grandi e le piccole per l’accesso al credito delle imprese? Per saperne di più ma anche per capire cosa servirebbe per far cambiare passo all’Europa, nella puntata 50 di FOCUS ESG, la Professoressa Loriana Pelizzon dell’Università Ca Foscari Venezia e Goethe University e il Professore Matteo De Poli ordinario di diritto bancario dell’Università di Padova entrano nel merito di questi temi con il giornalista Marco Marelli.
fsc/gsl
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NovitàTrascrizione
00:00Ben ritrovati da Marco Marelli e da tutta la redazione di Focus SG, in questa puntata
00:15ci focalizziamo sul sistema bancario, per il risico in atto in Italia, per le sfide
00:20in essere a livello regolamentare in Europa, cosci che negli USA si sta andando verso una
00:27deregolamentazione e in Cina rimane sempre una totale opacità. In mezzo come sempre
00:33c'è l'Europa, a proposito di ciò i quattro governatori delle banche centrali d'Italia,
00:39di Germania, di Francia e di Spagna hanno scritto una lettera comune alla Commissione
00:46chiedendo regole più semplici. Saperne di più è importante perché la stabilità del
00:50sistema finanziario significa resilienza del sistema economico. Ringraziamo i nostri ospiti
00:56che ci aiuteranno a saperne di più, la professoressa Pellizzon, ordinaria di Economia all'Università
01:02Ca' Foscari di Venezia e alla Goethe University di Francoforte e il professor Matteo Depoli,
01:09ordinario di diritto bancario all'Università di Padova e titolare dello studio legale Depoli,
01:14uno dei più indipendenti e proattivi nella difesa e nel dare valore alle imprese italiane.
01:19Partiamo da lei professoressa Pellizzon, recentemente ben quattro governatori delle banche centrali
01:25europee più importanti hanno mandato una missiva alla Commissione per evitare eccessi
01:29normativi in ottica di competitività con il sistema bancario USA. Cosa ne pensa? Anche
01:37ricordando che nel 2008 negli USA sono saltate banche per una mancanza di controllo e di
01:42trasparenza ma anche in tempi più recenti con la banca della Silicon Valley sono andati
01:46incontro a dei default.
01:48Beh allora in Europa, lo ha dimostrato anche recentemente il caso della Silicon Valley
01:56Bank del 2023, abbiamo banche solide, il livello di capitalizzazione è aumentato molto rispetto
02:03alla crisi del 2008 e abbiamo un sistema comunque di regolamentazione molto articolato e più
02:10avanzato rispetto a quello degli Stati Uniti. Questo che cosa vuol dire? Da un lato che
02:14appunto abbiamo un sistema bancario più solido, dall'altro lato ovviamente si pone
02:20il problema di quanto è competitivo questo sistema bancario e la domanda che ci dobbiamo
02:25porre è se una regolamentazione magari meno stringente lo rende più competitivo e come
02:32al solito abbiamo il problema del trade off tra avere un sistema solido, resiliente e
02:37avere un sistema che invece in qualche modo prende molti rischi e quindi magari fornisce
02:44più capitali all'economia ma che diventa molto più fragile. Allora secondo me la lettera
02:51mandata dai quattro governatori deve essere letta non in termini di una riduzione della
02:56resilienza del sistema bancario europeo ma come una richiesta nel in qualche modo ridurre
03:03il livello diciamo così di burocratico della regolamentazione bancaria e di renderlo più
03:10semplice ma dall'altro lato appunto non è una richiesta di ridurre per esempio i requisiti
03:15di capitale, quindi va vista in un'ottica di semplificazione ma non in un'ottica di
03:21deregolamentazione. Oggi per quanto riguarda il sistema bancario dei tre continenti Asia,
03:28America e UE, quale secondo lei ha il sistema oggi più solido, più in grado di sopportare
03:35delle crisi che si possono paventare? Sulla carta come dicevo prima l'Europa ha fatto
03:44passi avanti molto significativi per quanto riguarda la regolamentazione e questo ha fatto
03:49sì che da un lato alcune banche che magari appunto non erano profittevoli sono state
03:57o in qualche modo liquidate o ci sono state delle acquisizioni e questo è un processo
04:02che sta andando avanti da parecchio tempo. Dall'altro lato appunto è aumentato molto
04:07il livello di capitalizzazione delle banche, tuttavia rimaniamo comunque in un contesto
04:13quello europeo che è ancora frammentato e quindi la competitività delle banche europee
04:21è soprattutto a livello nazionale, non abbiamo appunto i colossi come nella realtà americana
04:27che sono delle banche a livello europeo competitive, quindi con la capacità di attrarre depositi
04:36da tutti i diversi stati europei e hanno la capacità appunto di investire in tutti gli
04:44stati europei. Quindi da un certo punto di vista se andiamo a vedere tra i tre sistemi
04:48il sistema bancario europeo a livello di capitalizzazione è in qualche modo il migliore, dall'altro
04:55lato però ovviamente lo dobbiamo inserire in un contesto che è quello europeo con una
04:59crescita che non è quella che abbiamo visto negli anni scorsi negli Stati Uniti, vedremo
05:03come andrà in futuro e non è neppure quella dei paesi asiatici.
05:07Professor De Poli la chiamiamo in causa in ottica di regolamentazione, cosa secondo la
05:12sua esperienza sarebbe importante fare subito in virtù di una competizione sempre più
05:17serrata a livello geopolitico che sta portando tra l'altro sempre maggiore indebitamento
05:22degli stati?
05:24Che cosa va fatto? Innanzitutto andrebbe completata l'Unione bancaria europea perché è un processo
05:31che si fondava originalmente su tre pilastri, il terzo dei quali è incompiuto, che è il
05:36sistema di garanzia dei depositi che è fondamentale, è stato bloccato in prima battuta dalla Germania
05:45e dai paesi del nord, dovrebbe evolvere senza del quale è un processo geniale, fondamentale
05:53ma incompiuto. Dopodiché c'è da dire anche sulla scorta di quello che ha detto la collega
06:01che sarebbe davvero opportuno procedere senza pensare di aderire a un'idea di deregulation
06:09ad una forte semplificazione del sistema normativo, legislativo europeo e questo per dare non
06:17solo stabilità e competitività alle banche europee. Poi i processi che già vediamo per
06:23esempio svolgersi in maniera molto vibrante in Italia, di concentrazione, nonostante possano
06:30creare dei problemi dei malumori a livello nazionale perché i presunti campioni poi
06:35vengono soverchiati da altri dinamici forti, bisogna procedere secondo me a un'ulteriore
06:43integrazione e dopodiché il completamento del mercato dei capitali, perché anche lì
06:49un'unificazione del mercato dei capitali è fondamentale.
06:53Guardando e concentrandoci proprio sul vecchio continente in Europa, si racconta che le banche
06:58in Italia oggi siano più solide di quelle tedesche, ma anche di quelli di molti paesi
07:03del nord che hanno un debito inferiore e sono più virtuosi, concordate perché da fanalino
07:08di coda oggi sembra che siamo diventati i primi della classe?
07:12Non so se siamo diventati i primi della classe, ma non siamo più decisamente i fanalini di
07:17coda, c'è stata una grande pulizia dei bilanci bancari, un'operazione veramente
07:22masseccia e non senza qualche problema che ha sicuramente tolto gran parte delle problematiche
07:30che caratterizzavano e affliggevano i sistemi bancari e poi come lo vediamo c'è dinamismo,
07:35c'è voglia di crescere, ci sono utili accumulati nell'ultimo periodo in maniera
07:41masseccia dalle banche italiane per recupero sul gioco dei tassi che vengono messi a servizio
07:47di investimenti di crescita, per cui non so se siamo davvero i primi della classe, ma
07:54so che probabilmente non sono gli ultimi della classe della Germania, ma lo spread tra la
07:59competitività e la stabilità dei due sistemi si è fortemente ridotto, il sistema bancario
08:04italiano è un buon sistema, davvero un buon sistema.
08:07Professoressa Pellizzon, facevamo prima, abbiamo una grossa banca italiana che si sta
08:13muovendo anche sul mercato tedesco, però ci sono un po' di problemi tra questi accordi,
08:20questi passaggi, che problemi è che ci sono da un punto di vista proprio di flussi del
08:24denaro?
08:25Il problema appunto come è stato sottolineato è che non abbiamo ancora un sistema bancario
08:31europeo, l'unione bancaria europea non è ancora stata fatta e questo è appunto dovuto
08:38al fatto che non abbiamo un sistema ai depositi congiunto, ma comporta anche una riduzione
08:46dei flussi tra i diversi stati, sia per quanto riguarda i depositi, sia per quanto riguarda
08:51gli investimenti.
08:52Per assurdo, se andiamo a vedere il sistema finanziario europeo, è più integrato con
08:58o a flussi di capitali maggiori con l'estero, quindi parliamo dell'Inghilterra, degli
09:03Stati Uniti o verso l'Asia, rispetto ai flussi all'interno del sistema europeo.
09:09Questo perché?
09:10Perché appunto per esempio una banca come Unicredit, che ha comunque già acquisito
09:19una banca tedesca, non può comunque trasferire i depositi che raccoglie in Germania per fare
09:25investimenti in Italia, perché appunto la regolamentazione allo stato attuale è ancora
09:31nazionale e non permette, anche se abbiamo in qualche modo già una forma di sistema
09:40bancario in qualche modo europeo, questo ancora non lo consente.
09:45Quindi non abbiamo ancora, come dicevo prima, colossi europei che possono competere a livello
09:51mondiale, che in qualche modo non hanno le barriere a livello nazionale, che riescono
09:57a superare queste barriere che abbiamo a livello nazionale.
09:59Professor De Poli, lei che si occupa proprio di diritto bancario, per sciogliere questo
10:05nodo che tempi e quali sono proprio i passaggi necessari?
10:08Oddio, è molto complesso perché gli agenti sono molti e le spinte e le controspinte sono
10:19di grande intensità.
10:21Penso che sia un ciclo la cui conclusione non si intravede nel breve periodo, anche
10:27perché il mondo è stato sconvolto, l'Europa è stata sconvolta dall'esigenza di porre
10:32in agenda altre priorità.
10:33Penso però che tutto deponga nel senso di un, anche se non immediato, un desiderio,
10:44un senso del bisogno di completare l'Unione bancaria.
10:47L'Unione bancaria è stata una delle parti dell'Unione europea che ha consentito, una
10:52delle componenti che ha consentito maggior crescita al nostro continente.
10:56Non completarla, specialmente in un momento in cui l'Europa si trova di fronte a una
11:01condizione di sopravvivenza, sarebbe un gravissimo errore politico da ricordare nei libri di
11:06storia, assieme a tanti altri.
11:08Ci sono tante sfide più urgenti, questo è certo, ed è questa la ragione per cui non
11:12mi sento di dare un timing preciso, ma che la direzione di marcia non possa essere invertita
11:17ne sono convinto.
11:18Professoressa Pellizzono, lei è anche direttrice del SAFE di Francoforte, che sensazioni ha
11:26lei a riguardo proprio tempi e modi?
11:30Condivido la posizione del collega, purtroppo sempre più in Europa, anche se continuiamo
11:42ad avere degli shock significativi dall'esterno che ci indicano che la strada è quella di
11:47avere un'Unione europea sotto tutti gli aspetti, bancario, mercato di capitali e anche fiscale,
11:55come messo in luce anche dal documento di Draghi, purtroppo vediamo invece che da un
12:01punto di vista politico stanno crescendo i partiti populisti e sovranisti, che vanno
12:08al contrario rispetto a quello di cui avremo bisogno.
12:12Quindi con gli shock però vediamo che l'Europa risponde, ecco perché condivido che nel medio
12:18e lungo periodo la questione dell'Unione bancaria e dei mercati capitali verrà risolta,
12:26però purtroppo il problema è soprattutto ad oggi politico, i diversi stati non vogliono
12:34rinunciare alla loro sovranità, sotto tutti i diversi punti di vista, quindi finanziaria,
12:40fiscale e così via.
12:42Noi di Focus SG siamo molto sensibili ai problemi e alle tematiche legate alle PMI,
12:49per quanto riguarda l'accesso al credito alcune PMI lamentano difficoltà con le grandi
12:54banche, mentre trovano più ascolto presso le banche territoriali, secondo voi qual è
13:00la situazione e soprattutto qual è il futuro anche delle banche territoriali?
13:04È un problema in parte di sostanza, in parte di percezione, di sostanza perché venuta
13:13meno la contiguità territoriale la filiera dei processi decisionali è più complessa
13:19rispetto a quello che aveva una volta, una volta c'era troppa contiguità che non era
13:24semplicemente territoriale, era relazionale e pertanto questo conduceva a selezioni avverse,
13:36processi di concessione del credito non strettamente fondate sul merito, è una rivoluzione, io
13:41non sono personalmente così convinto che la percezione sia del tutto vera, perché
13:47vedo anche il grandissimo interesse anche dei grandi gruppi, probabilmente il Veneto
13:51è un territorio felice sotto questo aspetto perché si è insediato un campione nazionale,
13:57ma ed altri seguono facendo concorrenza e insistendo particolarmente, c'è pertanto
14:02una parte di problema, è una parte di problema che però è anche un po' figlia di una visione
14:08dell'imprenditore piccolo, specialmente dei nostri territori, scarsamente propenso
14:15a un'idea di organizzazione di tutti i suoi processi, compreso quello di concessione del
14:20credito molto proteso a intuito, scelte rapide, azioni, non si può più fare così, è un
14:27processo che secondo me comunque darà miglior credito, perché il credito è un bene che
14:35non può essere dispensato criticamente, per cui riconosco che ci sono stati dei problemi
14:39nel passaggio complessi, non sovradimensionerei il problema, lutterei però sempre sotto
14:46tiro se posso dire, bisogna sempre stare attenti che un determinato territorio non
14:50venga penalizzato, questo è importante.
14:53Le banche territoriali ovviamente svolgono un ruolo che è quello di avere informazioni,
15:04relazioni, bisogna stare attenti che questo rapporto non diventi degenerativo e che porti
15:10a finanziare zombie firm, imprese che in qualche modo sono già insolventi ma che ovviamente se
15:21continuiamo a finanziarle sopravvivono, quindi questo è un po' il problema da tenere in
15:28considerazione. Dall'altro lato ritengo che anche nel nord est, vedendo anche i miei studenti che
15:35appunto vanno a lavorare in gran parte in queste aziende, c'è la necessità di un cambiamento del
15:42modo con cui fanno impresa, cioè un modo che vuol dire avere un controllo dei costi, dei ricavi,
15:53avere un'idea precisa di dove sta andando il mercato e dall'altro lato secondo me il mondo
15:59sta anche cambiando perché non abbiamo solo le banche che fanno credito, ma abbiamo molte
16:03aziende non banche che stanno entrando comunque sul mercato che fanno credito e quindi dovremmo
16:10essere pronti anche a questo tipo di rivoluzione. Ringraziamo i nostri ospiti alla prossima puntata
16:16di Focus SG.