NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Intervista con l'ambasciatore Giampiero Massolo, a New York per la presentazione dell'edizione in inglese del suo libro "Realpolitik - Il disordine mondiale e le minacce per l'Italia". Incontriamo l'ex segretario generale della Farnesina e poi presidente dell'ISPI nell'aula dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite all'apertura dei lavori di "Change the World NYC", la riunione annuale che L’Associazione Diplomatici organizza nella serie "Change the World Model United Nations" ogni anno dal 2012. La conferenza di quest'anno accoglie oltre 3000 studenti provenienti da più di 133 Paesi diversi.
Il tema principale della conferenza è: "Orizzonti Uniti in un Mondo di Opportunità: Promuovere la Cooperazione Globale per lo Sviluppo Sostenibile, l’Innovazione e una Pace Inclusiva". Dopo l'intervento di Massolo che ha risposto davanti ai ragazzi alle domande poste in inglese dalla giornalista Maria Latella, l'ambasciatore ha risposto alle domande dell'Italpress.
xo9/sat/gtr
(Video di Stefano Vaccara)
Il tema principale della conferenza è: "Orizzonti Uniti in un Mondo di Opportunità: Promuovere la Cooperazione Globale per lo Sviluppo Sostenibile, l’Innovazione e una Pace Inclusiva". Dopo l'intervento di Massolo che ha risposto davanti ai ragazzi alle domande poste in inglese dalla giornalista Maria Latella, l'ambasciatore ha risposto alle domande dell'Italpress.
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NovitàTrascrizione
00:00Ambasciatore Massolo, qui siamo proprio all'ONU e quindi questa domanda che le farò sul
00:09suo libro che ha già presentato e che continuerà a presentare a New York, il RealPolitik, ecco
00:17in RealPolitik si parla molto dell'interesse nazionale, ma che differenza c'è tra interesse
00:26nazionale e nazionalismo?
00:29L'interesse nazionale è comunque un atto di sintesi che incorpora da parte dei governi
00:35che lo perseguono e che sono titolari degli atti di sintesi che compiono, ingloba svariati
00:42elementi, il nazionalismo è fra questi elementi sicuramente e ci sono fasi storiche e latitudini
00:49geografiche alle quali tende a prevalere nella sintesi l'elemento nazionalistico e fasi e
00:55latitudini in cui questo avviene di meno, quindi in realtà non vi è una contrapposizione
01:03perché l'interesse nazionale racchiude in sé degli elementi di nazionalismo, questa
01:09è una fase dove forse da questo punto di vista gli anni hanno una maggiore sensibilità.
01:14Il suo libro vuole essere uno strumento non solo per chi lo legge, ma forse anche per
01:22chi deve guidare l'Italia perché si parla proprio di interesse nazionale italiano. Qual
01:28è in questo momento il principale, secondo lei, interesse nazionale dell'Italia? L'interesse
01:36nazionale evidentemente è sempre compito dei governi che si succedono a fare questo
01:44atto di sintesi, io credo che la base dell'interesse nazionale sia perseguire da un lato la sicurezza
01:52della collettività nazionale e dall'altro la prosperità della collettività nazionale
01:58parando e evitando le minacce e cercando di cogliere le opportunità. Questo fa sì che
02:06non vi è un interesse materialmente identificato che in qualche modo sia superiore agli altri
02:13o renda gli altri meno importanti, è sempre un'opera in qualche modo di collage collettiva
02:21con queste stelle polari, prosperità e sicurezza. Nella ricerca dell'interesse nazionale se
02:27dovesse capitare a questo governo italiano o anche a un futuro governo italiano di dover
02:33scegliere tra l'interesse dell'Europa e l'interesse di un grande alleato come quello degli Stati
02:40Uniti, secondo lei ambasciatore cosa dovrebbe fare l'Italia? Non capiterà perché sono
02:46due aspetti complementari nel senso che il rapporto transatlantico non può prescindere
02:53anche nell'interesse degli Stati Uniti da una base europea forte onde consentire poi
02:59agli Stati Uniti facendo leva su un'Europa stabile di potersi concentrare su quello che
03:05loro considerano il loro avversario principale che è la Cina e dall'altra parte un'Europa
03:12stabile e un'Europa prospera non si può fare contro il rapporto transatlantico ma a sua
03:18volta una salda Europa è una componente indispensabile di un saldo rapporto transatlantico, il che
03:25non significa che necessariamente questi termini, atlantismo, europeismo siano sempre destinati
03:32a convivere pacificamente e che non ci siano tensioni, che non ci siano dialettiche, questa
03:38è una fase dove oggettivamente le contraddizioni ad opera della nuova amministrazione americana
03:44vengono messe molto in evidenza, ma la composizione alla fine è una composizione naturale, non
03:52sappiamo ancora quale sarà il nuovo punto di equilibrio, sappiamo però che ci sarà.
03:56E' qui che ci troviamo al Palazzo di Vetro dell'ONU di New York, si parla di grande crisi
04:02del multilateralismo, questo è il tempio del multilateralismo, l'ONU c'è ancora un
04:08futuro? L'ONU è il futuro che riserveranno all'ONU gli stati perché usciamo dall'equivoco,
04:16non esiste una vita propria delle organizzazioni internazionali, le organizzazioni internazionali
04:22vivono, agiscono e hanno la possibilità di essere efficaci solo nella misura nella quale
04:28gli stati che compongono gli organismi internazionali lo consentono e lo promuovono. Non è, è
04:36inutile che ci nascondiamo dietro un dito, una fase in questo momento feconda per il
04:40multilateralismo che non viene o non viene più visto come lo strumento d'elezione per
04:46risolvere le controverse internazionali o per gestire i grandi temi dell'attualità globale.
04:52Detto questo, lo strumento multilaterale è uno strumento che resta essenziale, dobbiamo
04:58in questo momento riproporne l'attualità magari agendo dal basso verso l'alto, facendo
05:06in modo che opinioni pubbliche sempre più esigenti nei confronti dei loro governi, che
05:12le grandi aziende, che i grandi organismi internazionali, che la grande stampa rendano
05:18inevitabile mettersi insieme, agire insieme per fare fronte a sfide che non possono aspettare,
05:26la sfida della grande tecnologia, la sfida dell'energia, la sfida del vivere insieme
05:31in maniera meno disordinata di quanto questi ultimi anni ci propongono, dal basso verso
05:37l'alto, domandando, chiedendo ai governi di essere efficaci da questo punto di vista.
05:43Un'ultima battuta, qui ci troviamo avvolti dai giovani con cui lei ha interagito e questi
05:50giovani che vengono da tutto il mondo, ovviamente pure lei è stata giovane, le differenze tra
05:57questi ventenni e lei, tempi diversi, ma questi ragazzi devono essere ottimisti o pessimisti?
06:06Non possono che essere ottimisti, l'ottimismo è l'ottimismo della volontà e mi scalda
06:12del cuore riconoscere questo stesso entusiasmo, questa stessa fiducia, questa stessa trepidante
06:20attesa che in fondo a loro capiterà qualche cosa di buono. Allora il consiglio è non
06:26esitare a impegnarsi, non evitare a dare manifestazione libera ai propri convincimenti, non disperdersi,
06:33perseguire con forza il proprio obiettivo.