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  • l’altro ieri
Era il 16 maggio del 2023 quando a Cesena il fiume Savio esondava allagando strade e quartieri. Era il giorno in cui persero la vita Palma Maraldi e Sauro Manuzzi, i due coniugi trascinati via dal fiume in piena. Oggi a due anni dalle ore più drammatiche delle alluvioni che devastarono la Romagna il sindaco di Cesena Enzo Lattuca ha simbolicamente inaugurato con un test di prova le sirene installate nei pressi di Ponte Vecchio per segnalare ai quartieri vicini l’eventuale pericolo di esondazione del fiume Savio ai residenti. Proprio qui l’alluvione aveva allagato case e scantinati. Appena una settimana dopo la fine delle piogge la presidente della commissione europea Ursula Von Der Leyen aveva fatto un sopralluogo a ridosso del punto di rottura dell’argine visitando anche le strade ancora piene di fango e mobili ammassati ai margini, segno di un patrimonio, quello della popolazione civile, andato in frantumi in pochi giorni. Intanto decine di cittadini alluvionati provenienti da Faenza hanno manifestato oggi a Bologna di fronte alla sede della Regione consegnando 20mila firme di altrettanti residenti della città romagnola: «da oltre 1 anno e mezzo stiamo aspettando il cosiddetto Piano Speciale, proclamato ai sette venti dall’assessore Priolo e dal generale Figliuolo per la cui redazione erano state scomodate ben tre Università, l’Agenzia di Protezione Civile, il Servizio Difesa del Suolo della Regione, i Consorzi di Bonifica, etc... Insomma il meglio delle competenze che si potevano mettere in campo. Non ci sentiamo al sicuro»

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