https://www.pupia.tv - Trieste - SANITÀ. FEDRIGA: NOSTRA RETE CURE PALLIATIVE AVANGUARDIA IN ITALIA
Trieste, 1 apr. - "Non soltanto c'è la rete regionale che garantisce una risposta sia a domicilio che negli hospice, ma penso anche a quell'esperienza virtuosa delle cure palliative pediatriche che ha come cuore il Burlo Garofolo e la rete in tutta la regione". Così il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine della conferenza che oggi a Trieste ha voluto fare il punto della Rete per le cure palliative in regione, a 15 anni dall'approvazione della legge 38, che garantisce l'accesso alle cure palliative e terapia del dolore nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza. Evento organizzato da Carlo Bolzonello, presidente della commissione Salute del Consiglio regionale. Proprio il Consiglio infatti ha disposto il potenziamento delle cure palliative in regione, dopo aver constatato, in due occasioni recenti, la sua non competenza sul tema del 'fine vita', che invece è prerogativa del Parlamento. Le cure palliative e terapia del dolore, sottolineano i professionisti, rispettano il corso naturale della vita, non la allungano e non la accorciano, e vengono attivate per ogni tipo di sofferenza (in caso di malattie croniche, non responsive al trattamento o inguaribili) per prevenire o trattare il prima possibile i sintomi correlati alla malattia, e le possibili tossicità correlate a terapie pregresse, oltre a qualsiasi problema psicologico, sociale e spirituale. Oltre all'aspetto terapeutico, l'innovazione vede anche l'assistenza sia al paziente affetto da dolore, sia la sofferenza globale che coinvolge anche il nucleo famigliare e quello amicale, per evitare di mettere in crisi le relazioni sociali ed economiche del malato e dei suoi cari. Il 90% dei pazienti adulti che accedono alle cure palliative sono colpiti da malattie tumorali, in 'fase terminale', che prevede una progressiva perdita di autonomia e il manifestarsi di sintomi fisici e psichici. Diverso è il discorso per l'infanzia, dove le cure palliative vengono attivate per i piccoli pazienti colpiti da malattie rare, genetiche, metaboliche o senza diagnosi note, "avvolgendo" però il bambino e la sua famiglia, in una fitta rete di servizi socio-sanitari, che copre ospedale, domicilio, scuola, centri diurni. "Voglio ricordare che una delle poche specialità in cure palliative è in Friuli Venezia Giulia, nell'Università degli studi di Trieste, che oltretutto ha il più alto numero di iscritti- aggiunge ancora Fedriga-. E' una sfida che deve continuare ad avere la massima attenzione, perché anche l'innovazione può aiutare ad assistere non soltanto la persona, ma anche la famiglia della persona coinvolta in questo tipo di cure". L'ultimo tassello che manca per il completamento della Rete regionale per le Cure palliative è la risposta residenziale erogata tramite ricoveri in hospice dedicato all'età pediatrica, in grado di garantire anche ricoveri sollievo, ricoveri per la
Trieste, 1 apr. - "Non soltanto c'è la rete regionale che garantisce una risposta sia a domicilio che negli hospice, ma penso anche a quell'esperienza virtuosa delle cure palliative pediatriche che ha come cuore il Burlo Garofolo e la rete in tutta la regione". Così il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine della conferenza che oggi a Trieste ha voluto fare il punto della Rete per le cure palliative in regione, a 15 anni dall'approvazione della legge 38, che garantisce l'accesso alle cure palliative e terapia del dolore nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza. Evento organizzato da Carlo Bolzonello, presidente della commissione Salute del Consiglio regionale. Proprio il Consiglio infatti ha disposto il potenziamento delle cure palliative in regione, dopo aver constatato, in due occasioni recenti, la sua non competenza sul tema del 'fine vita', che invece è prerogativa del Parlamento. Le cure palliative e terapia del dolore, sottolineano i professionisti, rispettano il corso naturale della vita, non la allungano e non la accorciano, e vengono attivate per ogni tipo di sofferenza (in caso di malattie croniche, non responsive al trattamento o inguaribili) per prevenire o trattare il prima possibile i sintomi correlati alla malattia, e le possibili tossicità correlate a terapie pregresse, oltre a qualsiasi problema psicologico, sociale e spirituale. Oltre all'aspetto terapeutico, l'innovazione vede anche l'assistenza sia al paziente affetto da dolore, sia la sofferenza globale che coinvolge anche il nucleo famigliare e quello amicale, per evitare di mettere in crisi le relazioni sociali ed economiche del malato e dei suoi cari. Il 90% dei pazienti adulti che accedono alle cure palliative sono colpiti da malattie tumorali, in 'fase terminale', che prevede una progressiva perdita di autonomia e il manifestarsi di sintomi fisici e psichici. Diverso è il discorso per l'infanzia, dove le cure palliative vengono attivate per i piccoli pazienti colpiti da malattie rare, genetiche, metaboliche o senza diagnosi note, "avvolgendo" però il bambino e la sua famiglia, in una fitta rete di servizi socio-sanitari, che copre ospedale, domicilio, scuola, centri diurni. "Voglio ricordare che una delle poche specialità in cure palliative è in Friuli Venezia Giulia, nell'Università degli studi di Trieste, che oltretutto ha il più alto numero di iscritti- aggiunge ancora Fedriga-. E' una sfida che deve continuare ad avere la massima attenzione, perché anche l'innovazione può aiutare ad assistere non soltanto la persona, ma anche la famiglia della persona coinvolta in questo tipo di cure". L'ultimo tassello che manca per il completamento della Rete regionale per le Cure palliative è la risposta residenziale erogata tramite ricoveri in hospice dedicato all'età pediatrica, in grado di garantire anche ricoveri sollievo, ricoveri per la
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00:00In questi anni si è fatto un lavoro importantissimo e ringrazio anche tutti i professionisti che si
00:05sono impegnati e si continuano a impegnare. Non soltanto la rete regionale che garantisce
00:11una risposta sia a domicilio che negli hospice, ma penso anche quell'esperienza virtuosa delle
00:17cure palliative pediatriche che ha come cuore il burlo garofano ma che prevede la rete in tutta
00:22la regione. Oltretutto voglio ricordare che una delle poche specialità in cure palliative è
00:28influenza giuglia specificatamente all'Università degli Studi di Trieste che oltretutto ha il più
00:32alto numero di iscritti. È una sfida però che deve continuare a avere la massima attenzione
00:37perché anche l'innovazione può aiutare ad assistere non soltanto la persona ma anche la
00:44famiglia della persona che è coinvolta in questo tipo di cure.