https://www.pupia.tv - GDF PADOVA: PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROVIGO E GUARDIA DI FINANZA DI PADOVA E ESTE. DECRETO DI SEQUESTRO PER COMPLESSIVI 4,8 MILIONI DI EURO NEI CONFRONTI DI 7 SOCIETÀ - DENUNCIATE 7 PERSONE.
Per la rilevanza pubblica della notizia anche in rapporto alla comunità territoriale nonché ai fini di garantire
il diritto di cronaca costituzionalmente garantito per la rilevanza dei fatti, la Procura della Repubblica di
Rovigo e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Padova comunicano che a seguito di
complesse indagini preliminari per reati in ipotesi accusatoria di violazione della normativa tributaria,
coordinate dalla Procura della Repubblica di Rovigo e delegate alla Guardia di Finanza di Padova e Este,
è stato richiesto ed ottenuto dalla Procura della Repubblica di Rovigo un decreto di sequestro preventivo
emesso dal GIP di Rovigo, finalizzato alla confisca, anche per equivalente, di beni e disponibilità
finanziarie pari a 4,8 milioni euro, nei confronti di sette società aventi sede in territorio della c.d. bassa
padovana e dei rispettivi amministratori, i quali, in ipotesi accusatoria attraverso un insidioso
meccanismo di false fatturazioni, hanno generato crediti IVA inesistenti utilizzati per compensare
contributi previdenziali dei propri dipendenti.
Il provvedimento è stato posto in esecuzione nella giornata del 19/3 dalla Procura della Repubblica di
Rovigo ed eseguito dalla Guardia di Finanza di Padova ed Este e rappresenta l’epilogo delle
investigazioni svolte dai finanzieri della Compagnia di Este a partire dal 2023 nei confronti di 7 società di
capitali operanti nella realizzazione di edifici, le quali – per il tramite dei rispettivi rappresentanti legali,
uniti anche da strette relazioni di parentela – in ipotesi accusatoria hanno utilizzato fatture oggettivamente
inesistenti per oltre 14 milioni di euro, emesse da società situate nelle province di Crotone, Parma,
Reggio Emilia, Verona. Queste ultime, in particolare, risultate essere evasori totali privi di asset aziendali,
secondo l'ipotesi accusatoria hanno “concluso” contratti di noleggio di attrezzatura edile mai esistita
ovvero utilizzata nei cicli produttivi.
L’utilizzo ritenuto fraudolento dei documenti fiscali inesistenti ha consentito alle società, nei periodi
d’imposta dal 2019 al 2022, di generare un credito IVA di circa 2,5 milioni di euro, da utilizzare per
compensare i contributi I.N.P.S. dovuti dalle società datrici di lavoro a favore dei propri dipendenti, così
permettendo alle società stesse di apparire virtuose da un punto di vista contributivo e non incorrere in
limitazioni nello svolgimento dell’attività di impresa.
La misura patrimoniale di cui al decreto di sequestro preventivo posta in esecuzione consente di
sottoporre a sequestro preventivo disponibilità finanziarie presenti sui conti correnti intestati alle persone
fisiche e giuridiche indagate, nonché unità immobiliari, autovetture e altri beni mobili, fino a concorrenza
del p
Per la rilevanza pubblica della notizia anche in rapporto alla comunità territoriale nonché ai fini di garantire
il diritto di cronaca costituzionalmente garantito per la rilevanza dei fatti, la Procura della Repubblica di
Rovigo e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Padova comunicano che a seguito di
complesse indagini preliminari per reati in ipotesi accusatoria di violazione della normativa tributaria,
coordinate dalla Procura della Repubblica di Rovigo e delegate alla Guardia di Finanza di Padova e Este,
è stato richiesto ed ottenuto dalla Procura della Repubblica di Rovigo un decreto di sequestro preventivo
emesso dal GIP di Rovigo, finalizzato alla confisca, anche per equivalente, di beni e disponibilità
finanziarie pari a 4,8 milioni euro, nei confronti di sette società aventi sede in territorio della c.d. bassa
padovana e dei rispettivi amministratori, i quali, in ipotesi accusatoria attraverso un insidioso
meccanismo di false fatturazioni, hanno generato crediti IVA inesistenti utilizzati per compensare
contributi previdenziali dei propri dipendenti.
Il provvedimento è stato posto in esecuzione nella giornata del 19/3 dalla Procura della Repubblica di
Rovigo ed eseguito dalla Guardia di Finanza di Padova ed Este e rappresenta l’epilogo delle
investigazioni svolte dai finanzieri della Compagnia di Este a partire dal 2023 nei confronti di 7 società di
capitali operanti nella realizzazione di edifici, le quali – per il tramite dei rispettivi rappresentanti legali,
uniti anche da strette relazioni di parentela – in ipotesi accusatoria hanno utilizzato fatture oggettivamente
inesistenti per oltre 14 milioni di euro, emesse da società situate nelle province di Crotone, Parma,
Reggio Emilia, Verona. Queste ultime, in particolare, risultate essere evasori totali privi di asset aziendali,
secondo l'ipotesi accusatoria hanno “concluso” contratti di noleggio di attrezzatura edile mai esistita
ovvero utilizzata nei cicli produttivi.
L’utilizzo ritenuto fraudolento dei documenti fiscali inesistenti ha consentito alle società, nei periodi
d’imposta dal 2019 al 2022, di generare un credito IVA di circa 2,5 milioni di euro, da utilizzare per
compensare i contributi I.N.P.S. dovuti dalle società datrici di lavoro a favore dei propri dipendenti, così
permettendo alle società stesse di apparire virtuose da un punto di vista contributivo e non incorrere in
limitazioni nello svolgimento dell’attività di impresa.
La misura patrimoniale di cui al decreto di sequestro preventivo posta in esecuzione consente di
sottoporre a sequestro preventivo disponibilità finanziarie presenti sui conti correnti intestati alle persone
fisiche e giuridiche indagate, nonché unità immobiliari, autovetture e altri beni mobili, fino a concorrenza
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