Sassari Gli studi in giurisprudenza, la passione adolescenziale per il cinema e l’amore per Torres, squadra in cui ha giocato suo padre Peppino. Il regista sassarese Sergio Scavio sabato presenta il suo primo film, La guerra di Cesare, nella sezione Meridiana Concorso della XVI edizione del Bifest, il Bari International Film&Tv Festival. Nel quartiere di Monte Rosello a Sassari, dove ha girato la maggior parte della pellicola, il regista racconta il suo percorso e la sua passione per il cinema. (a cura di Luca Fiori)
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CortometraggiTrascrizione
00:00Come si diventa registi?
00:02Con tanta energia, ci vuole tanta energia, me lo disse un produttore molto esperto,
00:12mi disse la grande dotte che deve avere un regista è tenere duro.
00:15Il tuo percorso come è iniziato?
00:17Il mio percorso è iniziato con un cineclub, posso dire che non è finito quel percorso solito
00:25con un mio grande maestro, un maestro non accademico che si chiama Franco Dalirci
00:32con cui facevo ore e ore di letture, di film sul cinema, di visioni sul cinema, rassegne private
00:39vivevamo insieme, lui era molto più grande di me ed è scomparso nel 2004
00:45però già nel 2004 avevo deciso che il mio lavoro sarebbe stato in cinema.
00:49A quasi 50 anni il tuo primo lungometraggio, il tuo primo film, La guerra di Cesare, di che cosa parla?
00:56La guerra di Cesare nasce su due notizie, diciamo su una notizia e su una lettura.
01:04La notizia era sul racconto del miniere del Sulcis, una notizia molto banale che lei si incronaca
01:13di minatori, assunti come minatori che non erano mai stati in miniera.
01:24Perché hai scelto di fare un film a Sassari?
01:26Ho scelto di fare un film a Sassari perché è la città che conosco meglio, non ho mai vissuto in nessun'altra parte
01:33giocare in casa è sempre un gran vantaggio e poi perché Sassari credo che abbia un'identità unica
01:42sicuramente in Sardegna che è frutto di culture diverse da quelle che la Sardegna normalmente ha.
01:51Ha un fatalismo, una disillusione che se da un lato non aiuta la città ad andare avanti
02:03in questi anni anche un po' difficili per la città che è un po' raccolta su se stessa,
02:08da un lato racconta una visione del mondo disincantata che amo particolarmente
02:15e il sassarese, il cittadino sassarese è forse la figura più cinematografica che io conosca.
02:25Qua siamo proprio in uno degli ambienti del film che racconta una comunità che viveva in un paese di fondazione
02:35e qua Sassari forse è questo quartiere, il quartiere di Monte Rosello, il quartiere più adatto per raccontare quella storia
02:43peraltro è un quartiere che io amo particolarmente perché qua ha sempre vissuto la mia famiglia
02:48c'è la casa di famiglia, per me è uno dei quartieri più belli e anche meno conosciuti della città
02:55quindi volevo un po' risarcirlo dall'oblio in cui gli stessi sassarese a volte lo lasciano.
03:02Non solo Monte Rosello ma anche altre zone della città?
03:05Sì, abbiamo girato quasi tutto nella città di Sassari però anche nel centro storico, nei locali, nei circoli
03:17ho girato altri film però siamo anche andati nei territori limitrofi, per esempio l'Argentiera inevitabilmente
03:29luogo delle miniere del territorio ma anche Canaglia dove abbiamo girato buona parte delle scene ambientate nella miniera stessa
03:36perché lì risiede una vecchia miniera ormai esausta che ora è una discarica ma c'era ancora un po' di attrezze
03:44di archeologia mineraria che era interessante. Altre scene sono state girate nel comune di Ossi
03:50che comunque ci ha anche dato una mano e quindi era giusto andare là in spazi prevalentemente all'interno.
03:56Sassari è la città dei Presidenti della Repubblica ma anche di registi negli ultimi anni?
04:01Sì, quindi anche di artisti, Sassari è sempre stata una città che ha dato tante figure di qualità al panorama italiano
04:13Bonifaccio Angius, Paolo Pisano, Antonello Grimaldi sono quelli che sono riusciti a fare dei film professionali
04:27meglio dire industriali perché la professione può essere anche di far film più piccoli
04:34però sono tantissimi i bravi registi che vivono a Sassari. In sala andrà tra maggio e giugno
04:45io credo a maggio però ancora non riesco a sbilanciarmi perché non ho la data certa
04:50però sicuramente entro giugno il film verrà prioritato non solo a Sassari, non solo in Sardegna ma in tutta Italia
04:56e stiamo già lavorando anche per avere una distribuzione internazionale.
05:00Non solo cinema, nella tua vita che passioni ha? C'è sicuramente la Torres
05:06Sì, la Torres è una passione che nasce da quando ero bambino perché mio padre è arrivato a Sassari
05:14grazie alla squadra di calcio perché venne acquistata la Torres dal Tempio Pausani, era un calciatore
05:21Ricordiamo il nome
05:22Peppino Scavio che è stato un centro mediano metodista tra la fine degli anni 40 e l'inizio degli anni 50
05:29quindi una vecchia gloria, è scomparso qualche anno fa, abitava qua proprio a 50 metri
05:35e da lì inevitabilmente la squadra ha fatto parte della mia vita e ora continua a farne parte
05:43Vai allo stadio
05:45Vado allo stadio in gradinata ed è uno dei momenti più divertenti della mia settimana
05:53perché anche lì Sassari mostra dei personaggi divertenti e poi comunque la Torres mi ha insegnato a soffrire
06:05è una cosa che non riuscivo, è difficile riuscire a soffrire dentro uno spazio in cui è ancora concesso
06:16che è quello dello stadio di calcio, anche se negli ultimi anni devo dire la verità si soffre un po' meno
06:21anzi si gioisce un po' di più