Categoria
📺
TVTrascrizione
00:00Diamo il ben trovato agli amici di Teletutto che da questo momento sono connessi con Radio
00:18Brescia 7 per il nostro incontro quotidiano.
00:21Oggi cominciamo la settimana con un argomento forte, interessante, che interessa a tutti
00:27perché si parla di tumori femminili ma sappiamo bene quanto un tumore possa intercettare un
00:35ambito familiare e per cui diventa un tema di tutti noi e quindi ne parliamo con Milena
00:41Ministrini che è una consigliera della Fondazione Alessandra Buono.
00:45Milena buongiorno.
00:46Buongiorno a voi.
00:48Oggi ci concentriamo su un tumore che è ancora difficile da risolvere che è il tumore alle
00:57ovaie, quindi il tumore ovarico.
00:59Lo facciamo perché la vostra fondazione nasce rispetto alla storia di Alessandra che adesso
01:05racconteremo e l'obiettivo è quello di fare ricerca tra l'altro con dati che sono
01:12estremamente confortanti se l'intervento è forte come noi ci auguriamo e noi faremo
01:17la nostra parte.
01:18Ci sono tutta una serie di iniziative che voi mettete e metterete in campo e noi se
01:24possiamo fare qualcosa lo facciamo volentieri partendo dal fatto di parlare della fondazione.
01:30La fondazione nasce dopo la scomparsa di Alessandra Buono.
01:35Lei era la migliore amica di Alessandra.
01:39Parliamo della sua storia.
01:41Cerchiamo di farlo perché è importante farlo.
01:45So che è dura ma è importante anche proprio per la memoria di Alessandra.
01:52La fondazione innanzitutto nasce a distanza di un anno circa dalla morte di Alessandra
01:58per volontà dei genitori Valerio e Alceste Buono.
02:02Alessandra era una giovane donna, quando è morta aveva 44 anni, erano 12 anni circa
02:09che era malata.
02:10Un percorso lungo, complesso e certamente non facile.
02:15Assolutamente sì.
02:16Era una giovane donna che aveva la caratteristica di essere molto umile, era molto solare.
02:25Io lo ricordo sempre, dico sempre voglio che arrivi il sorriso di Alessandra.
02:29Aveva uno sguardo curioso, amava il bello, era onestetta, era un ingegnere molto attento
02:36ai particolari.
02:37Quello che aveva la caratteristica principale alla fine era di conforto a noi stessi che
02:44le stavamo accanto.
02:46Chiedeva sempre come stavamo noi prima ancora di sapere come stava lei.
02:50Scopre l'esistenza di questo tumore ovarico in modo del tutto inaspettato perché questo
02:57è un tumore che viene chiamato un killer silente.
03:01Ha dei sintomi aspecifici e quindi è difficile la diagnosi.
03:07Ecco perché la prevenzione, il curarsi, il mettersi sotto osservazione di mani esperte
03:14diventa fondamentale perché una volta palesati i sintomi tutto diventa più complesso, più
03:20complicato.
03:21Esatto.
03:22Alessandra nel corso della sua vita dopo aver saputo di avere questo tumore ovarico ha seguito
03:27quelle che erano ovviamente la medicina tradizionale.
03:30Teniamo presente che l'approccio è sempre molto standardizzato oggi.
03:35Quindi si va a togliere l'ovaio eventualmente interessato sino a giungere all'asportazione
03:40dell'intero apparato genitale femminile e viene poi seguito ovviamente da dei cicli
03:46di chemioterapia.
03:47Mi fermo per affrontare anche un altro tema, ne parlavamo poco fa a microfono spento e
03:52ne parliamo spesso con ospiti che trattano il tema dei tumori femminili.
03:58È sicuramente vero che un tumore come questo non interferisce solo su quello che è l'aspetto
04:04fisico ma anche emotivo di una donna.
04:07Alessandra quando si è accorta di avere il problema aveva 32 anni quindi era molto giovane
04:13con il desiderio di mettere su famiglia, era sposata da poco e desiderava un bimbo e voi
04:19in quel momento eravate particolarmente connesse.
04:22Sì, eravamo particolarmente connesse perché io quando ho scoperto il tumore ero incinta
04:27della mia prima figlia e il desiderio era proprio quello di crescerli insieme per cui lei comincia
04:33a fare questi controlli ordinari, scoprono l'esistenza di una cisti, come era stato
04:41anche per me e così anche per lei, si aspetta qualche mese nel tentativo che questa cisti
04:45venga riassorbita, la cosa non avviene e di conseguenza programmano l'intervento di asportazione.
04:53Solo in sede operatoria scoprono e hanno evidenza di questo.
04:57Teniamo presente che ai tempi, parliamo di vent'anni fa, questo qua accade nel fine
05:02anno 2004, c'erano l'esistenza di questi biomarcatori ai quali Alessandra risultava
05:09sempre negativa, per cui effettivamente anche da un punto di vista dell'esame di tutto quello
05:15che c'era come strumentazione sembrava non ci fosse nulla di preoccupante.
05:18Quindi diciamo che prima dell'intervento la situazione sembrava molto sotto controllo
05:22perché questo era l'esito rispetto ai marcatori.
05:26Assolutamente sì.
05:27Ripeto, in sede operatoria ci si accorge di questo, molto bravi i professori che l'avevano
05:32operata intervengono cercando ovviamente di limitare quello che poteva essere il danno
05:37e comunque successivamente comincia questo ciclo di chemioterapia molto invasivo per
05:43circa sei mesi ovviamente, ogni tre settimane faceva il ciclo di chemioterapia.
05:47Oggi come oggi le nuove diagnosi di nuove malattie ogni anno sfiorano più di 5.000
05:57persone e 5.000 donne.
05:58Il tumore ovarico è considerato come dicevamo un tumore molto aggressivo proprio perché
06:05spesso viene diagnosticato in fase avanzata, circa otto donne su dieci ricevono la diagnosi
06:12in fase avanzata e in questa fase solo il 30-40% delle donne sopravvive ai 5 anni.
06:21Questo perché appunto viene diagnosticato magari in terzo quarto stadio lì diventa
06:27tutto più complicato, è una battaglia più dura.
06:30La finalità della fondazione è quella di anticipare molto i tempi per far cambiare
06:36le percentuali, per farle diventare il 90% di diciamo così caso risolto dopo cinque
06:43anni.
06:44I cinque anni sono l'elemento diciamo tranquillizzante perché si è avventurato in un tema così
06:49complesso come quello di un tumore in generale.
06:51Assolutamente sì, infatti abbiamo l'orgoglio di presentare questa ricerca che è una ricerca
07:01estremamente avanzata non solo in Italia ma in letteratura mondiale.
07:05E questo lo sottolineamo anche perché spesso gli italiani fanno e dicono poco, invece
07:13ogni tanto è meglio anche dirlo che abbiamo degli straordinari ricercatori che diventano
07:19elemento di vanto anche a livello internazionale.
07:22Assolutamente, questa è una ricerca che possiamo considerare la più avanzata al mondo in
07:26tema di prevenzione del tumore ovarico, è guidata dal professor Maurizio Dincalci dell'Humanitas
07:33di Milano con tutto il suo team.
07:35Mi piace molto ricordare che è un team multidisciplinare per cui non abbiamo solo medici, oncologi,
07:41biologi, abbiamo anche dei bioinformatici, degli statistici perché poi tutti questi
07:45dati devono essere in qualche modo elaborati e analizzati per cercare di capire qual è
07:50la strada.
07:51È interessante questa cosa perché lo diciamo sempre, ormai nell'ambito medico non esiste
07:56che ognuno vada per la propria strada ma dobbiamo creare rete anche tra i professionisti.
08:01Non avevo mai pensato al tema della ricerca, è molto interessante.
08:05Milena, ci fermiamo per 40 secondi e poi torniamo con questo tema estremamente interessante
08:11e parliamo di quella ricerca e di quella che è l'attualità della Fondazione per capire
08:17anche come noi possiamo metterci a disposizione fra poco.
08:20Rieccoci tornati con Milena Ministrini, consigliera della Fondazione Alessandra Bono, vi abbiamo
08:28raccontato chi era Alessandra, è bello che dei genitori che credo vivano quello che è
08:36il dramma più grande in assoluto nella propria vita abbiano già dopo un anno capito che
08:41quello che era successo poteva essere messo al servizio di altri pazienti per rendere
08:50loro la vita più semplice.
08:51Sono passati 20 anni, le cose sono andate avanti anche dal punto di vista della parte
08:59di intervento, di cura eccetera, ma c'è ancora molto da fare e questa ricerca ne è la sottolineatura
09:05più precisa.
09:06Assolutamente sì, come le dicevo il team del professor Dencalci è partito da un'intuizione
09:13molto particolare, cioè hanno verificato che le cellule del DNA che poi evolveranno
09:21in cellule neoplastiche e quindi che creeranno effettivamente cancerogene il tumore, fin
09:27dal loro esordio, a differenza delle cellule sane, hanno all'interno un'instabilità genomica,
09:33un'instabilità strutturale, si riconoscono, si riescono a riconoscere fin dal loro primitivo
09:39esordio.
09:40Questa è una scoperta assolutamente internazionale e hanno percorso questo, quindi su questo
09:46presupposto hanno percorso questo, nel tentativo ovviamente di creare una sorta di esame che
09:53è il classico Pap test, che possa dare degli esiti diversi da quelli che danno d'oggi,
10:00perché c'è la ricerca di questo DNA tumorale nei Pap test, come hanno fatto?
10:05Sono partiti da uno studio retrospettivo, cioè hanno preso i Pap test di 113 pazienti,
10:11che nel tempo ovviamente avevano sviluppato il tumore ovarico e hanno ricercato le cellule
10:16di DNA tumorale tornando all'indietro, in un caso addirittura fino a nove anni prima
10:24hanno ritrovato in un Pap test di una paziente che dopo nove anni ha manifestato la malattia
10:31le cellule tumorali.
10:33Vediamo se ho ben compreso, sostanzialmente con un semplice Pap test ordinario, lavorando
10:41anche in questa direzione, possiamo precocemente intuire se abbiamo delle cellule che potrebbero
10:47degenerare e quindi trasformarsi in un tumore ovarico.
10:50E' una cosa straordinaria perché consente un intervento precocissimo e quindi chiamando
10:59appunto il tumore ovarico silent killer, capite bene che cambia molto se interveniamo per
11:06tempo, ma molto e la percentuale sfiora il 90% di sopravvivenza dopo i 5 anni per essere
11:14molto chiari.
11:16Più la diagnosi è precoce, più l'intervento successivo può essere mirato perché accanto
11:23a un Pap test che consente un'efficacia così importante perché va proprio a cercare le
11:30cellule tumorali presenti, accanto poi si è sviluppata ulteriormente, perché la ricerca
11:36è continua evoluzione, un ulteriore progetto accanto partendo sempre da questo presupposto
11:42nel tentativo poi di cercare quelli che sono dei biomarcatori specifici nel tentativo di
11:50far sì che la terapia possa essere più mirata, più efficace, possa evitare recidive, tutto
11:58ciò che ovviamente Alessandra non ha potuto fare, quindi anche in questo caso poi successivamente
12:06alla diagnosi che ci si spera molto precoce, ad un intervento precoce, ad una terapia efficace
12:12ci potrebbe essere la possibilità tramite una biopsia liquida, che è semplicemente
12:16un prelievo del sangue, all'interno del quale di nuovo andiamo a cercare le tracce
12:22di DNA tumorale per capire come la paziente sta rispondendo alla terapia, se siamo sul
12:28canale corretto o se magari bisogna deviare di nuovo qualcosa, questo anche ai fini di
12:33recidive.
12:34Fin qui lo stato dell'arte ad oggi, adesso capiamo che cosa deve accadere perché il
12:46pub test rutinario tenga conto di questa cosa, cosa fate voi, cosa possiamo fare noi, come
12:52siamo messi?
12:53Allora la ricerca ovviamente deve fare tutta una serie di protocolli, deve trovare le conferme
13:01in tutto questo, per cui la fondazione Alessandra Bono da parte sua può semplicemente sostenere
13:09economicamente i team di ricerca.
13:11Mettere la condizione ai ricercatori di lavorare sereni a quelli che sono gli obiettivi che
13:16abbiamo appena detto.
13:17Esatto, quello che può fare chiunque per cui Milena piuttosto che Maddalena è semplicemente
13:24sostenere la ricerca in tutti i modi possibili, mi piacerebbe tanto se chiunque intercettasse
13:32questa nostra chiacchierata, salisse sui social per vedere quello che noi facciamo.
13:36E allora diciamo qual è il sito, i social, diamo tutte le informazioni per accedere a
13:41quante più informazioni possibili, perché noi abbiamo 20 minuti e uno dice tante cose
13:45diciamo a dire, tante ma non tutte certamente, quindi entrare un po' più nel dettaglio è
13:49importante.
13:50Allora ovviamente sia il sito quindi www.fondazionealessandrabono, sia tutti i canali social portano sempre il
13:57nome Fondazione Alessandra Bono, per cui basta mettere questo link di ricerca e sicuramente
14:03lo trovate.
14:04Accanto alla ricerca scientifica, come dicevamo, che è la nostra principale attività e ovviamente
14:10l'obiettivo finale è quello proprio di ottenere dei risultati positivi, ci sono tutta una
14:16serie di attività che la Fondazione fa, quindi progetti ovviamente in tema sanitario, quindi
14:23supportiamo la medicina anche con acquisti di macchinare, mi piacerebbe ricordare in
14:30particolare quello che è stato fatto per la Fondazione Poliambulanza nel 2019, tramite
14:36grazie alla Fondazione è stata munita e dotata di una sala operatoria cardiovascolare ibrita
14:44di ultima generazione, unica in Italia per le dimensioni, sono circa 124 metri quadrati
14:50di sala, sia per la caratteristica tecnica, per cui è dotata di un sistema angiografico
14:57robotizzato e di un sistema di ricostruzione cardiovascolare addirittura tridimensionale.
15:03Alta tecnologia al servizio della nostra salute.
15:07Sì, assolutamente, questo consente degli interventi ovviamente con meno complicanze,
15:13magari un pochino più in sicurezza, ovviamente più veloci, meno invasivi e quindi questo
15:20è proprio uno degli obiettivi, uno dei progetti che vi rende più orgogliosi giustamente.
15:26Come fate a raccogliere i fondi per per esempio finanziare un traguardo così alto, nobile
15:34ma anche impegnativo economicamente?
15:37L'obiettivo finale è sempre quello di recuperare tutto ciò che è donazione, per cui chiunque
15:44può fare una donazione magari la cosa più semplice sarebbe donare il 5 per 1000.
15:50Questo sicuramente sì, dall'altra parte abbiamo ovviamente degli interventi importanti
15:56da parte della famiglia di Alessandra che sostiene in primis la Fondazione che consente
16:02tutto questo.
16:03E questo è importante, organizzate anche iniziative diciamo così legate a vendita
16:10di qualche oggetto piuttosto che organizzazione di eventi, ci stiamo organizzando anche in
16:16quest'ottica e sicuramente la Fondazione è una neonata, per cui c'è da qualche
16:22anno e quindi stiamo cercando di porre quindi tutto quello che è il paradigma classico
16:30di raccolta.
16:31Rispetto al suo rapporto evidentemente privilegiato con il team di ricercatori, mi piacerebbe
16:36sapere quanto tempo secondo voi e evidentemente secondo i ricercatori deve passare ancora
16:44per immaginarsi che questo pub test che individua fino a 9 anni prima il tema diventerà una
16:53realtà.
16:54Lo so che è difficile la domanda.
16:56Esatto, è difficile perché non dipende solo dal team di ricerca, la caratteristica è
17:01che questa ricerca fino ad oggi ha portato a limitare fortemente i falsi positivi e i
17:08falsi negativi e quindi i risultati sono molto attendibili.
17:12C'è tutto il protocollo sanitario, burocratico, amministrativo che sappiamo essere molto lungo
17:19per cui appena questa cosa si potrà in qualche modo concretizzare noi ci auguriamo a brevissimo.
17:25Mi piacerebbe farle una domanda personale perché siamo addirittura d'arrivo e quindi
17:31tornerei a parlare di Alessandra e mi piacerebbe chiederle come è nella sua vita adesso,
17:39che tipo di rapporto avete perché ci sono persone che restano e che diventano una sorta
17:48di viatico per le nostre azioni.
17:51Assolutamente, Alessandra è con me, come dicevo era la mia migliore amica, noi ci definivamo
17:57così, per me era una sorella, per i miei figli era una seconda mamma, per cui per me, per
18:04i miei figli, per la mia famiglia Alessandra c'è, l'obiettivo proprio il lavorare in fondazione,
18:09il dedicare il tempo è proprio per lei, è semplicemente per lei, lei aveva iniziato
18:14questa ricerca in vita, uno dei vetrini del PAP test è il suo e quindi l'obiettivo era
18:22continuare quello che lei aveva fatto, questo è il modo migliore secondo me per ricordarla
18:27e per portarla nel cuore, da qui tutto quello che può essere assolutamente ricerca e può
18:35essere tanto amore.
18:36Allora se vogliamo possiamo, se siamo insieme anche meglio, per cui nuovamente ricordiamo
18:44come fare per essere utili alla Fondazione Alessandra Bono?
18:49Assolutamente, potreste sicuramente visitare i nostri canali social, Instagram, Facebook,
18:54il nostro sito dove troverete non solo la storia di Alessandra, ma tutti i progetti
18:59e quindi magari ci seguite passo per passo donando attraverso donazioni piuttosto semplicemente
19:06con il vostro 5x1000.
19:07Certo, è possibile anche magari scrivervi una mail perché credo che sia abbastanza
19:12importante mettersi anche vicino a chi sta in questo momento vivendo un'esperienza di
19:18questa natura e che sapendo che c'è qualcuno che va nella direzione di questa malattia
19:24può sentirsi anche in qualche modo confortato.
19:26Assolutamente sì, c'è di prossima inaugurazione proprio venerdì presso la Fondazione Poliambulanza
19:32una mostra se volete partecipare.
19:34Questa è una buona notizia.
19:35Alle ore 11 viene inaugurata questa mostra, se mi guardi parte da una collaborazione multidisciplinare
19:43dall'Anatomia Patologica dell'Università di Brescia, la Fondazione Poliambulanza, ITIC
19:50l'Accademia delle Belle Arti di Santa Giulia, sono praticamente la rappresentazione, un'immaginazione,
19:58una trasformazione delle immagini citologiche in opere d'arte fatte da questi ragazzi e
20:05che consentono di guardare la malattia sotto un'altra prospettiva, cercando di comunque
20:11guardare oltre, ricordando comunque quella che può essere la fragilità umana e l'importanza
20:16della vita.
20:17Per cui se avete magari tempo ci farebbe piacere se partecipaste a venerdì 28 marzo
20:25alle ore 11 presso Fondazione Poliambulanza.
20:28Grazie mille Milena, grazie anche proprio per la semplicità in cui è riuscita a trasferirci
20:34un tema che so che insomma in qualche tratto è anche faticoso ma c'è bisogno di parlarne
20:40e lavorare per esempio con i ragazzi dell'Accademia Santa Giulia diventa importante proprio per
20:44cominciare per esempio a parlare alle ragazze da presto, da molto presto perché a un certo
20:50punto dell'età uno dice una ragazza di 18 anni non è un problema mio e invece è meglio
20:56cominciare a affrontare certi temi da subito per un cambio di passo anche culturale.
21:00Siamo arrivati al termine Ruggero, allora grazie Ruggero Tavelli che ha curato la regia
21:04audio e video, grazie a voi che ci avete ascoltati alla radio, voi che ci avete seguiti in tv
21:09ma grazie soprattutto e grazie per il lavoro che state facendo tutti in Fondazione Alessandra
21:14Bono alla nostra ospite di oggi Milena Ministrini, grazie ancora, alla prossima.
21:18Grazie a voi, buon giorno.