Papa Francesco è tornato a Casa: come si riorganizzerà adesso il Vaticano

Dopo 38 giorni di ricovero, Papa Francesco, tra non poche incognite e speranze, è stato dimesso dall'Ospedale Agostino Gemelli. Una festa per tutti i fedeli che hanno riempito la piazza antistante l'ospedale. Tra di loro, a rendere omaggio al pontefice, che si è affacciato per un saluto da una finestra dell'ospedale durante l'Angelus di domenica 23 marzo, anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
«È una grande emozione, una grande gioia. È fantastico vederlo stare bene, vederlo tornare a casa», ha detto il sindaco intervistato dai cronisti stranieri. A neppure un'ora dalle sue dimissioni, il Papa ha riservato a tutti una sorpresa, deviando dal tragitto concordato che lo doveva portare a varcare la Porta del Perugino per il rientro diretto in Vaticano (Santa Marta) per "allungarsi" oltre il Tevere, direzione la Basilica di Santa Maria Maggiore («Prima andiamo dalla Madonna»). Il luogo in cui ha deciso che sepolto e dove San Ignazio de Loyola, fondatore del suo ordine dei Gesuiti, recitò la sua prima messa, la notte di Natale del 1538. Il papa era sulla 500L bianca del Vaticano.
Francesco è stato congedato dall'ospedale con la formula delle "dimissioni" protette, prescrivendogli almeno due mesi di convalescenza quasi assoluta, consigliando caldamente di evitare il più possibile incontri con i gruppi, sforzi eccessivi, certamente i viaggi. Consigli necessari e forse decisivi per la stessa salute del pontefice argentino che, però, sembrano andare dritti in rotta di collisione con una agenda pontificia fittissima e resa ancora più impegnativa per il carattere di Jorge Mario Bergoglio sempre incline al non risparmiarsi mai.
Forse la nuova sfida per il pontificato dell'ottantottenne Papa argentino è come ridisegnare una guida della barca di Pietro altrettanto incisiva quanto compatibile con il suo stato di salute.