• 14 ore fa
Roberto Cacciapaglia intervistato da Andrea Spinelli per Soundcheck

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Trascrizione
00:00Benvenuti a Soundcheck, benvenuto Roberto Cacciapaglia,
00:28grazie di essere qui con noi, un caro saluto a tutti, sei qui perché stanno arrivando dei
00:38concerti e soprattutto sta arrivando, anzi già è un po' arrivato, Time To Be, nuovo album, è il tuo
00:4725esimo, da Sonance nel 1975 ne abbiamo fatti tanti, quindi comunque c'è anche un anniversario,
00:58certo 25 è ragione, 75 è 25. Roberto la prima cosa che voglio chiedere è Time To Be, tempo
01:08di essere cosa? Se stessi, diciamo tempo di essere invece che di fare, di cercare, cioè l'essere nel
01:19senso rivolgersi all'interno, senza escludere l'esterno, però partendo dall'interno, in una
01:26società che invece è molto sul fare, sul cercare, sul volere, che sono tutti degli attitudini
01:34anche molto materiali, invece l'essere è una cosa che ci appartiene naturalmente
01:41dall'eternità, da millenni, e penso che la musica possa rappresentarlo molto bene. Viaggiare
01:48dentro se stessi e viaggiare anche fuori da se stessi, te come equilibri le due cose? 50-50,
01:55ecco, diciamo che anche con la musica, visto che stiamo parlando anche di quello che per me
02:02comunque è musica e vita, un po' come nel rock, oltre lo dico, nel rock non c'è differenza, anzi,
02:09diciamo la musica è una rappresentazione di un'idea di vita, di libertà eccetera, ecco diciamo per me
02:14è un po' la stessa cosa, l'attenzione nell'essere, nel momento, fa scaturire una musica che ha una
02:24densità più alta, quindi nella vita mi piace andare in questo modo. Hai iniziato comunque ad
02:34anticipare questo album già diciamo dall'estate scorsa, mi sembra il Parlamento scozzese che hai
02:44fatto Incipit, che è quella rielaborazione del K488, se non sbaglio. Perfetto, sì sì, giustissimo,
02:55al Festival Edinburgh l'ho fatto in primo assoluto a Palazzo dei Ministiri scozzese, sì. E da lì è
03:04iniziato un percorso che ti ha portato al disco? Sì, esattamente. Con quali tappe? Diciamo che
03:10stavo già registrando il lavoro che abbiamo fatto essenzialmente, ho scelto diciamo l'unico
03:18brano che ha i virtuosi italiani, è un padre nostro, che quindi c'è l'orchestra, invece per il
03:25lavoro ho scelto una formazione diciamo minimale, col pianoforte c'è un violoncello,
03:32il violoncello elettrico è una postazione elettronica diciamo biologica, chiamiamola così,
03:39cioè dove non si suonano suoni artificiali, digitali, ma si usano dei software per ampliare
03:46il suono acustico, per dare spazio a quelle frequenze che magari l'orecchio umano non
03:52ascolta, non riesce a percepire. Dal 25 marzo tu inizi un mese di concerti, sei in sei città,
04:03leggo Milano, Verona, Bologna, Perugia, Firenze, Roma, poi dopo c'è l'estero perché poi il 13 di
04:12maggio se non sbaglio c'è Londra, quindi insomma torni a Londra. Ecco ti chiedo come saranno
04:20questi spettacoli, saranno interamente impergnati sul disco oppure ci sarà? No, diciamo ovviamente
04:28ci saranno molti brani del nuovo lavoro, anche perché Time To Be devo dire è un, chiamiamolo
04:35concetto anche se è molto più vasto, è un'idea che mi è molto cara e quindi vorrei cercare di
04:41trasferirla anche nel modo di fare musica. Spesso ho detto che non sarà un concerto a
04:48senso unico ma sarà uno scambio tra il pubblico e chi suona, saremo in trio e un po' un'assemblea
04:57pittagorica diciamo, riportata a oggi in modo di dialogare col suono e con la musica un po'
05:05a ping pong. Ci saranno brani del nuovo album, brani che non posso non fare ovviamente perché
05:11se no sarebbe non carino verso chi ascolta e appunto questa modalità farò ancora una volta,
05:19lavorerò sul intonare delle note al pubblico insieme a noi in modo da che lo spazio diciamo
05:28che non ha confini possa essere riempito da tutte le nostre frequenze anche da quelli di chi ascolta
05:35che parteciperà invece attivamente. Dicevamo prima che la tua discografia arriva al mezzo secolo ai
05:4450 anni e a dieci anni invece c'è il decennale anche appunto dell'albero della vita che tu hai
05:54fatto a Milano per l'Expo. Sì nel 2015, il Tree of Life, è stata una bellissima esperienza
06:01che quella soprattutto proprio di interazione anche lì col pubblico mi sono arrivate tante
06:06tante così messaggi e sensazioni di chi ascoltava, molto molto belle. Allora spiritualismo, esoterismo,
06:19la musica tua si porta anche questo dentro. E' sempre uguale questo bisogno dell'ascoltatore
06:29di equilibrare queste cose dentro di sé oppure è sempre molto figlio dei tempi? Cioè ci sono
06:34dei momenti in cui c'è più la ricerca di una strazione e dei tempi in cui ce n'è invece di
06:41meno per quella che è la tua esperienza? Io penso che diciamo l'esigenza, il desiderio di altro,
06:48il desiderio di esplorare l'invisibile dentro di noi e anche fuori è sempre molto... però
06:57cambia forma. Per esempio in quest'epoca, almeno per la mia esperienza col pubblico,
07:02vedo che è una cosa che va oltre i confini territoriali. Io ho fatto concerti in Cina,
07:10poi dicevamo prima in Inghilterra, in Scozia, in Italia, in Turchia, Russia, Stati Uniti. Ma
07:17dico questo perché la cosa interessante è come davanti alla musica, in un certo modo davanti al
07:25suono, queste differenze che sono tante, differenze diciamo anche di età, di classe,
07:32di cultura eccetera, si stemperano. E ora c'è sempre la sensazione di essere davanti a un unico
07:38pubblico, un grande pubblico mondiale che fa sentire la sua voce, non soltanto l'ascolto,
07:45ma anche la sua voce nel senso di di questo desiderio, di questo volere dalla musica un
07:52rapporto profondo, un rapporto come uno strumento diciamo di crescita. E questo è molto bello,
07:59molto interessante. E la vibrazione che ti arriva sul palco è la stessa ovunque oppure
08:07cambia geograficamente a seconda della latitudine? Ma diciamo l'essenza è la stessa. E questo è
08:15interessante. Infatti diciamo, è possibile, sono a Pechino ma mi sembra di essere a Roma,
08:20sono a New York, è veramente perché diciamo un pubblico che forse anche si spoglia un po'
08:28della personalità e rimane più sull'essenza. E quello che io cerco di fare col suono,
08:33di andare a scavare, di andare prima di tutto dentro di me. Se quando io suono raggiungo uno
08:40stato di profondità, allora il suono che esce diciamo è come una freccia che va a toccare chi
08:47ascolta sulla stessa frequenza. E quindi è come se diciamo in un rapporto con l'invisibile,
08:55col profondo, ci si incontrano. I tuoi percorsi nella canzone, tu hai collaborato con tantissimi
09:03artisti, da Battiato a Mandalir, da Gianna Nannini ad Alice per esempio, Giulio Russo,
09:10ti chiedo cosa ti hanno lasciato queste cose, se c'è qualche anima artistica della canzone che ti
09:21ha lasciato qualcosa di particolare. Beh, Franco Battiato era come un fratello maggiore per me,
09:28l'ho conosciuto che avevo 15 anni e l'ho visto quando se n'è andato. Giuni è stata una grandissima
09:39amica, Gianna Nannini a Carla, Alice, insomma tutti hanno lasciato. E secondo me la forma canzone
09:46è una forma straordinaria perché l'essenza, in effetti vediamo come la canzone poi prolifera,
09:52riesce a condensare in pochi minuti questo concentrato che poi arriva al pubblico ed è una
10:01forza straordinaria. Quindi mi ha lasciato molto, e credo molto anche in questo, anche diciamo come
10:07esperienza che poi si mette in una musica che non è proprio canzone. Ti ringrazio per la domanda
10:17perché è stata un'esperienza, io ho fatto produttore per vari anni, poi dovevo fare altro
10:24perché è un lavoro molto faticoso e ci vuole una competenza anche su quello che avviene. Io quando
10:31facevo produttore ascoltavo tutto perché è essenziale, adesso anche ma in modo diverso un
10:39po' meno. Parlavamo di tourné, parlavamo anche di viaggi interiori e viaggi con la valigia in
10:49mano. Ecco, sovrapponendo le due cose, un posto speciale per te dove vorresti portare la tua
10:57musica dove ancora non sei stato e dove ti piacerebbe comunque poter dialogare diciamo
11:03col paesaggio che hai attorno. Santiago di Compostela, tu sicuramente ci sei stato, lui è
11:11stato ovunque, posso dirlo? Io ogni tanto ero in Nepal, gli mando i messaggi perché sto o in
11:18Cina o ovunque in Turchia, quindi possiamo dirlo, anzi è una cosa bellissima perché viaggiare
11:27è sempre una cosa meravigliosa e poi quando si ha anche il suono, la musica insieme. Santiago
11:34sì mi piacerebbe molto. Perché? Per la forza? Simbolicamente e non solo simbolicamente rappresenta,
11:41cioè il luogo. Io una volta ho fatto un progetto che includeva la musica in luoghi particolari per
11:50esempio o di natura o sacri. Ho suonato in tante cattedrali, anche qui nel Duomo per esempio,
11:56ho suonato in vari luoghi e penso che sia molto molto bello questa unione. Certo la musica la
12:05puoi fare ovunque, anche in strada e va benissimo, però quando si incontrano l'energia del posto,
12:11che per esempio Santiago dove sono stato adesso in Nepal, Katmandu oppure Maratica dove ho fatto
12:19questo pellegrinaggio in queste grotte sacre, dove un pezzo mi ha ispirato che ho chiamato Sky Door
12:26perché è la porta del cielo, è una grotta enorme dove vanno tantissimi e allora sono stato lì,
12:34ecco, dove il suono ha incontrato anche il luogo e allora è come se mamma e figlio si uniscono,
12:41cioè l'universo e l'interiore, il macrocosmo e il microcosmo è una cosa insieme, anche perché io
12:51credo che poi la divisione più avanti vai tra esterno e interno non ci sia tanto e il suono
12:58è in questo, è magistrale perché tu parti, il suono passa attraverso i muri, sono infatti lo
13:04sanno i vicini di casa di chi ha il suono a batteria ma anche il piano che il suono non
13:09si ferma davanti ai muri e neanche davanti alle montagne. Senti, invece dei posti dove sei stato
13:17ce n'è uno che ti ha lasciato una particolare energia, una particolare vibrazione dentro?
13:23Diciamo teatri, la Carnegie Hall a New York, sì, la Carnegie Hall a New York è stato un concerto
13:30straordinario e ho avuto anche l'onore diciamo di ricevere il best concert del 2019,
13:39e dico questo anche perché ci sono passati tantissime, Bernstein, Gershwin, è stato un luogo
13:45New York che mi ha lasciato molto, ma non solo, anche tanti altri concerti, se non voglio fare
13:53un'opera che ho fatto a San Pietroburgo, al Marinsky, dove c'è Nureyev, Baryshnikov, è stato
14:01anche lì un pubblico straordinario. Certo, grazie. Grazie a te, Andrea. Time to be. Saluto. Roberto Cacciapaglia.

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