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Roma, 19 mar. (askanews) - Ancora bagarre in aula alla Camera dopo le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha detto di non riconoscersi nel Manifesto di Ventotene. Quando Matteo Richetti (Azione) ha preso la parola per spiegare che la premier non può strumentalizzare il manifesto che è stato scritto dopo anni di "dittatura fascista", il capogruppo di Fratelli d'Italia Galeazzo Bignami si è alzato in piedi dicendo: "Basta ma piantala", suscitando le proteste delle opposizioni che hanno reagito in maniera rumorosa e gridando "fuori fuori". I deputati del Pd Debora Serracchiani e Peppe Provenzano si sono avvicinati ai banchi dei ministri per dire a Meloni che "se siamo qui è anche merito di cose come il manifesto di Ventotene".Il presidente della Camera Lorenzo Fontana, quindi, ha sospeso la seduta convocando i capigruppo. Nell'aula della Camera devono ancora svolgersi le dichiarazioni di voto e il voto sulle risoluzioni presentate nell'ambito delle comunicazioni rese da Meloni in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani. La presidente del Consiglio è anche attesa per il consueto pranzo al Quirinale con il capo dello Stato che precede i vertici europei.

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00:00Presidente e Presidente Meloni, non riconoscere e usare le parole che ha
00:09usato sul manifesto di Ventotene e usarle così strumentalmente, perché io
00:14capisco il tentativo di prendere una parola che fa riferimento alle
00:19organizzazioni politiche, ai processi democratici, quelle parole sono la
00:24conseguenza di anni di fascismo in questo Paese e lei non può ignorare
00:28questo fatto, perché oltre alla memoria...
00:41Scusate, scusate, scusate, facciamo proseguire le onorevole donze.
00:51Sospendo la seduta.

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