Money Vibez Stories ospita Marco Palmieri, Amministratore delegato di Piquadro
Categoria
🗞
Novità Trascrizione
00:00Eh beh, io sono un appassionato di matematica, un appassionato di informatica
00:04Palmieri
00:05P quadro
00:07perché Palmieri per pelletteria, P per P le iniziali
00:12P quadro
00:13Bellissimo
00:15Se noi vogliamo che la sensibilità ambientale cresca veramente
00:19bisogna dire al consumatore
00:21far capire al consumatore che sta scegliendo per il prezzo
00:24per la qualità del prodotto
00:26estetica barra qualitÃ
00:28ma anche per l'impatto
00:51Buonasera e benvenuti a Money Vibe Stories, il podcast di QN Quotidiano Nazionale
00:57il resto del Carlino Nazione Giorno, siamo con Marco Palmieri, molto orgogliosi
01:01di averla qui, presidente, amministratore delegato e fondatore di P quadro
01:06che ormai oggi è un gruppo in realtà che comprende anche degli altri marchi
01:10tra cui Debrige, Lansel che è un
01:13dicevamo prima 150 anni di storia, benvenuto intanto
01:17Grazie a tutti, grazie dell'invito
01:20Le chiacchierate che facciamo qui in genere partono spesso da
01:25gli inizi delle storie
01:28industriali
01:29nel suo caso è abbastanza particolare perché l'inizio è prima dell'inizio
01:33cioè lei giovanissimo fece il primo affare inventando, ci spieghi bene, era
01:38qualcosa che era legato all'informatica, lei era ancora studente?
01:41Sì io studiavo a Bologna all'istituto tecnico
01:44elettronica industriale
01:46e avevo avuto la fortuna di essere in un
01:48gran bell'istituto, il Belluzzi
01:50con degli insegnanti specialmente quelli di elettronica appassionati
01:55e quando un insegnante è appassionato puoi trasmettere la passione ai ragazzi
01:58passione che io peraltro ho sempre avuto
02:00e lì abbiamo iniziato a studiare la microinformatica, cioè a fare cose con
02:05quei primi computer che circolavano
02:07Siamo ai primi anni 80?
02:08Sì
02:11e quindi insomma
02:13la passione, più trovare persone
02:15che te la trasmettevano e te la alimentavano, più una struttura
02:19straordinaria come era il Belluzzi allora, probabilmente lo è ancora
02:23avevamo sviluppato insieme
02:25alla mia classe con degli amici
02:28un po' di tecnologia
02:30software essenzialmente
02:32poi io d'estate
02:34davo una mano a mia mamma a vendere, che aveva una profumeria porretta terme
02:38Stiamo parlando dell'apennino sopra la città di Bologna, l'apennino
02:42tosco-emiliano? Esattamente, apennino tosco-emiliano, città turistica che d'estate
02:48si riempiva di
02:49di turisti appunto che venivano a fare le termine. Avevamo un piccolo negozio, io ho iniziato
02:54lì a dare una mano d'estate
02:56e poi appena ho avuto la patente, 18 anni in un giorno, mi sono messo a vendere
03:00prodotti di perletteria per conto di un'azienda
03:03romagnola
03:05Aveva dei prodotti di moda fantastici perché era pieno di ragazzi d'estate
03:09Quindi lei andava a venderli?
03:11E io andavo a comprare, rappresentavo l'estate, poi li andavo a vendere in Versiglia invece
03:16che erano molto più costosi i prodotti lì
03:19quindi erano più disponibili a pagare. Lo spirito imprenditoriale c'era inutile
03:23perché tutti andavano a vendere di là , lei invece comprava da un lato per vendere
03:26dall'altro lato. In Romagna erano molto più competitivi, sapete che la Romagna è famosa per avere
03:30prezzi molto bassi e qualità molto alta anche nei servizi, quindi andavo a
03:34comprare questi prodotti là , poi andavo invece in Versiglia
03:37che era già molto scicchettosa allora
03:39e quindi vendeva a prezzi più alti e c'era meno offerta e io facevo questo
03:44questo arbitraggio di fatto e ho iniziato così a lavorare
03:48d'estate e ho approcciato un po' il mondo della pelletteria così facendo e mi ero accorto che
03:54questi signori della pelletteria tagliavano la pelle
03:57ancora con metodi molto diversi da quelli dell'abbigliamento che già era un pochino più avanzata
04:01tecnologica
04:02e io con le mie micro competenze
04:05di informatica
04:07ho iniziato a sviluppare un sistema di taglio della pelle
04:11simile a quello del tessuto
04:15è soltanto che la pelle non è mai uguale per cui necessitava di strumenti
04:19informatici più sofisticati banalmente per leggere il perimetro
04:22il tessuto è un rettangolo la pelle non è mai uguale per cui ho applicato delle
04:27telecamere che leggevano il perimetro trasformavano il perimetro
04:30in un file matematico dopodiché questo file poteva essere
04:34lavorato dai computer per ottimizzare il taglio e quant'altro e ho iniziato a fare così
04:39poi ho collaborato
04:40con un'azienda che l'ha reindustrializzato in modo molto serio
04:45io la fermo qua perché in genere l'idea si ferma
04:48cioè per prassi si ha un'idea e si dice potrebbe diventare qualcosa e poi non
04:53c'è nessuno a cui proporla o non si è in grado di proporla. Lei come ha fatto?
04:57in realtà mi hanno cercato loro
04:59perché
05:00questo sistema
05:02era maturo, o meglio non era maturo ma il mercato richiedeva cose di questo
05:07genere
05:08e noi avevamo realizzato questa cosa che tutto sommato funzionava
05:11perché poi intanto io lo facevo parallelamente a vendere la pelletteria
05:16e quindi con mia moglie avevamo messo su un piccolo laboratorio
05:20col quale producevamo articoli di pelletteria
05:23e quindi lo usavo anche per testare la mia macchina
05:27e così è nata la P4
05:31Le avranno chiesto 200 volte come mai si chiama P4 facciamola
05:35duecentonesima. Io sono un appassionato di matematica, un appassionato
05:39di informatica
05:40Palmieri
05:42P4 perché? Palmieri per pelletteria, P per P, le iniziali
05:48P4
05:49bellissimo
05:51quindi era molto lineare
05:53magari troppo lungo per essere un brand ma il P4 ha funzionato
05:57negli anni quindi evidentemente era una buona idea
05:59quindi insomma intanto c'è un primo dato che verrebbe da pensare
06:05appunto voi avete all'interno
06:06un marchio comprato nel 2018 poi ci arriveremo l'hansel storico francese
06:11150 anni
06:12la sua non è una storia aziendale
06:14di famiglia, lei non viene da una famiglia di imprenditori della
06:19pelletteria, ha semplicemente coltivato una sua passione personale
06:23sì esatto io
06:26sono stato molto fortunato
06:28a non avere in famiglia nessuno che facesse una pelletteria
06:31sì perché
06:34ho avuto questa doppia fortuna, da una parte non avevo nessuno che facesse
06:38pellettiere
06:39ma non sono neanche nato in un distrito industriale
06:43perché sono due cose straordinarie
06:45che però ti condizionano
06:47il distrito industriale ti accelera senza altro la crescita
06:50però ti condiziona
06:52e ti omologa un po'
06:54è più facile omologarsi che no, ci vuole molto più talento a non farsi omologare in un distrito
06:57industriale perché frequenti le persone al bar la sera e quindi scambi un sacco di idee
07:02però avevo due genitori
07:03che erano due piccolissimi imprenditori e quindi mi hanno trasmesso
07:07il piacere
07:09e la normalità del rischio
07:11che non è così comune perché persone che hanno avuto magari genitori che
07:14facevano altri tipi di lavoro
07:17avevano un'avversione al rischio straordinaria, i figli di questi avevano un'avversione al rischio straordinaria
07:21che gli nasceva dalla cultura familiare
07:24e quindi magari non hanno potuto intraprendere perché avevano questo
07:28limite che era l'avversione al rischio
07:30che era normale per certi versi
07:33ecco questi sono stati
07:35due elementi
07:37e poi ce n'è un terzo
07:39che il piccolo imprenditore, quello molto piccolo
07:43sa che alla fine
07:44la sua storia, il suo successo
07:46e anche del brevissimo termine
07:50e magari anche il piatto di minestra che mette in tavola la sera quando va a casa
07:54dipende da quello che
07:55fa lui e solo lui
07:57e quindi c'è una correlazione diretta tra
08:00ciò che
08:02sei in grado di fare il successo che puoi avere
08:04nelle grandi organizzazioni si diluisce per forza questa cosa, si dipende molto
08:08di più
08:08da tanti altri fattori
08:10nel bene e nel male
08:11il micro imprenditore ha una
08:13correlazione assolutamente diretta
08:15e quindi si innescono anche dei meccanismi di responsabilità individuale
08:19rispetto agli obiettivi che sono
08:21molto forti. Lei ha anche un altro tipo di responsabilità che le fa molto onore
08:25cioè l'azienda è a Gaggio Montano, la sua
08:28sede principale Gaggio Montano, piccolissimo comune della montagna
08:32dell'apennino tosco
08:34emiliano, difficile da raggiungere nel senso che
08:38è lontana dall'autostrada, è lontana da comunque, anche se non troppo
08:42non è
08:45normale, non è solito il fatto che una grande azienda di produzione sia
08:49in montagna. Lei una volta mi disse
08:51semplicemente come faccio ad andare via, quando io
08:54le chiesi tempo fa come mai non si trasferisce in un posto più facile
08:58la risposta è una non risposta come faccio ad andare via
09:00cosa la lega così tanto al territorio e voglio dire forse anche il
09:05fatto di
09:06essere consapevoli che
09:08andare via
09:10condizionerebbe la vita di molta gente presumo
09:13Allora guardi noi abbiamo
09:15il gruppo ha tre headquarters, tre sedi
09:19principali diciamo così, una
09:21a Firenze
09:22una a Gaggio Montano
09:25e una a Parigi
09:27che già metterle insieme fa come dire, a Parigi, a Gaggio Montano, però è il bello
09:36Io però sono nato a Milano, a dire la verità , però
09:41da bambino
09:43mi sono trasferito a Porretta Terme
09:45e lì ho costruito la mia azienda
09:47gran parte delle persone che sono nella mia azienda
09:50le conosco
09:51da sempre
09:53la stragrande maggioranza delle persone che lavorano a Gaggio Montano
09:56se non sono entrate come primo lavoro quasi, in più quadro
10:00non saprei veramente come
10:06immaginare
10:07di spostare la sede
10:09e questo è un tema emotivo
10:12essenzialmente, indubbiamente emotivo
10:15poi le devo anche dire che
10:17è vero che ci sono 50 chilometri per arrivare a Bologna e 50 o 60 per arrivare
10:22a Firenze
10:23che ci vuole un'ora e quant'altro
10:25però alla fine
10:27per chi fa prodotti come i nostri non è così
10:30essenziale metterci mezz'ora di meno
10:35arrivare da qualche parte
10:36è molto più complicato non avere delle competenze specifiche
10:41e qui dico il contrario di quello detto prima
10:43essere un distrito industriale oggi ci aiuterebbe a recepire competenze
10:48in modo più facile e veloce
10:53però la cosa che forse mi è mancata
10:55più della strada veloce
10:57è stato all'inizio internet
11:00ancora adesso in montagna
11:02se vuoi un internet solido e veloce in alcuni posti devi farlo da solo
11:07noi anni fa abbiamo fatto un investimento importantissimo per
11:11portare la fibra
11:13dentro la P4 perché non c'era in giro
11:16e questo l'ho sempre detto
11:18la Porretana che è la strada che collega
11:20Porretta Terme Gaggio Montano a Bologna è importantissima
11:24tutti vogliamo che venga rifatta più veloce
11:26più dinamica però
11:29la cosa più importante
11:31ancora più importante se mi è permesso
11:34è internet
11:36stabile e veloce per tutti
11:39e poi ci sono
11:42prima ancora della strada
11:44tenderei a dire la ferrovia
11:46preferirei una ferrovia molto più veloce
11:49che una strada nuova
11:50perché sulla ferrovia viaggiano le competenze
11:54e quindi la qualità della vita delle persone quindi le competenze
11:58dipende
12:01magari più dei mezzi pubblici che dalla strada
12:04se il treno anziché metterci un'ora e un quarto per arrivare a Bologna ci
12:07mettesse
12:0840 minuti o 30
12:10io penso che
12:12sarebbe una gran cosa per la nostra vallata
12:15e poi il fatto di avere aziende in montagna fa sì
12:18che la montagna non muoia
12:20da montanaro anch'io, convengo con lei che è una cosa fondamentale
12:24lei ha anche preso un altro impegno
12:24ha avuto
12:28l'altra volta mi disse ho avuto la sventura di mettermi all'interno di una
12:32insomma quella che poi è una stazione sciistica
12:34del corno alle scale in realtà si vede che le piace tanto
12:39quanto la impegna
12:41avere a che fare anche col turismo?
12:43innanzitutto
12:44sopra Gaggio Montano c'è questa stazione sciistica
12:48che si chiama corno alle scale
12:51che ha fatto anche un po' la fortuna
12:53fino a qualche anno fa di quelle zone poi è iniziato un lento declino
12:57fino a che nessuno la voleva più gestire
13:00al che io
13:02ho un caro amico che si chiama Flavio Roda che è presidente della federazione
13:05italiana sporti invernali
13:07che era un po' di anni che mi diceva guarda che prima o poi chiuderÃ
13:10e noi
13:11la prenderemo io e te e io gli ho sempre detto di sì tanto sapevo che non sarebbe mai
13:16successo
13:17poi invece è successo
13:18e ho dovuto mantenere la promessa
13:20e quindi siamo messi insieme a qualche altro conoscente
13:24della valle
13:25e
13:27e ci siamo assunti la responsabilitÃ
13:29di aprire questa stazione, riaprire questa stazione, dare continuità a questa stazione
13:33sciistica
13:35che è una piccolissima stazione
13:37però
13:38nei soli
13:39quattro mesi invernali
13:41fa centomila persone
13:43centomila persone che arrivano in un piccolo paese di montagna
13:46cambiano se tutto va bene come quest'anno che c'è neve
13:50cambiano la sorte economica di tante imprese
13:54e tengono legati alla montagna ad esempio i maestri di sci
13:59che sono molti sono giovani
14:01e che
14:02questi quattro mesi d'inverno
14:04di lavoro
14:05gli consentono di stare lì magari mettendo
14:08insieme a questo anche un altro lavoro, io ne ho di quelli che lavorano in piquadro
14:11e che il weekend insegnano a sciare al corno
14:15e quindi insomma è un ecosistema
14:17ci siamo sentiti in dovere
14:18sia io che Flavio Roda
14:20e anche gli altri
14:22imprenditori che con me hanno fatto questa cosa
14:25di restituire un pochino
14:28della fortuna che abbiamo avuto
14:30alla vallata
14:31e insomma ci stiamo vedendo tutto, è durissimo perché poi il cambio climatico non aiuta
14:35la mancanza di neve
14:37eccetera eccetera però
14:38annate come queste in cui c'è una neve stupenda giornate meravigliose in questo
14:44momento abbiamo una settimana di importantissime gare
14:47avremo altre gare importantissime a marzo
14:49tutti i weekend sono pieni di gente
14:52ti riempie il cuore
14:53e ti fa capire che insomma tutta questa fatica organizzativa
14:57tecnica e finanziaria
14:59dà dei risultati
15:01e questa è sostenibilitÃ
15:04la sostenibilità oltre a quella
15:06ambientale c'è quella sociale
15:08che forse sono la stessa cosa
15:11se uno ci pensa bene
15:13noi in Piquadro
15:15ce la stiamo mettendo tutta
15:17per creare un modello
15:18sostenibile
15:20fatto di sostenibilitÃ
15:22ambientale
15:23siamo
15:24carbon neutral scop 1 e scop 2
15:26è ormai sei anni
15:28che abbiamo il bilancio
15:30di sostenibilità certificato
15:32da quest'anno faremo anche quello che si dice
15:35bilancio di sostenibilità integrato che è ancora molto più sofisticato
15:39e ci impone il darci degli obiettivi molto più chiari
15:42con investimenti anche di reportistica
15:45molto molto alti che nel nostro caso
15:47si tratta di centinaia di euro l'anno
15:49solo di reportistica
15:51perché tutti parlano di sostenibilità , molti parlano di sostenibilitÃ
15:54però
15:56la sostenibilità è tale se tu misuri ciò che fai
15:59la misura è essenziale
16:01e la misura
16:02deve essere certificata, se ci auto misuriamo siamo tutti belli bravi
16:07quindi
16:08bisogna predisporre l'azienda
16:11e le nostre attivitÃ
16:13a essere misurate
16:15e poi a darci degli obiettivi
16:17che si misurano
16:19questo è un percorso
16:22anche molto costoso devo dirle
16:24però noi
16:27in alcuni prodotti non in tutti ancora
16:29mettiamo qual è il footprint carbonico cioè il consumatore sa che se
16:33compra la nostra borsa
16:36sa che per essere prodotta noi mettiamo in ambiente 10, 20, 30 kg CO2
16:41perché
16:42io credo che
16:44si debba
16:45rendere adotto il consumatore cioè se noi vogliamo che la sensibilitÃ
16:49ambientale cresca veramente
16:51bisogna dire al consumatore
16:53far capire al consumatore che sta scegliendo per il prezzo
16:57per la qualità del prodotto
16:59estetica barra qualitÃ
17:00ma anche per l'impatto
17:02il prezzo lo conosciamo perché dobbiamo tirare fuori i soldi per comprare il prodotto
17:06l'estetica e la qualità ognuno valuta la sua
17:08quello che ci manca
17:10quando compriamo un prodotto è sapere
17:11quanto quel prodotto impatta l'ambiente
17:14e quanto incide nella vita del mondo, della terra
17:16esatto quindi
17:17il poter misurare quello che facciamo
17:19e metterlo nel cartellino prodotto aiuta
17:22poi la misura e cos'è la sostenibilità è un tema molto ampio perché non c'è solamente
17:26l'impatto carbonico
17:29ma c'è anche quanto dura il prodotto
17:32se lo puoi riparare
17:33sostanzialmente incide sul ciclo di vita del prodotto
17:36e anche sul fine vita del prodotto. Quanto si possono riparare i prodotti?
17:40I nostri tantissimo
17:41noi abbiamo sempre... Oggi noi siamo tutti abituati a pensare se è rotto lo butto
17:46ricompro. Non i nostri, i nostri prodotti si possono riparare
17:49si va online
17:51si fa una richiesta online
17:52di riparazione ti arriva un
17:56un codice di reso
17:57viene prelevato il prodotto. Da quando entri in azienda puoi monitorare lo stato di avanzamento
18:01della riparazione online
18:03fino a che tu non lo ricevi
18:05alcune volte siamo più veloci, alcune volte un po' più lenti
18:08ma
18:09i nostri prodotti sono fatti per essere riparati
18:12Un imprenditore della Silicon Valley le direbbe ma questo
18:15non va bene perché lei così guadagna di meno
18:17potrebbe vendere prodotti nuovi tutte le volte
18:21ma io credo che
18:23con molta probabilitÃ
18:24i business delle aziende si dovranno spostare anche un po'
18:27dal produrre a riparare ciò che si è prodotto
18:32e quindi
18:34noi abbiamo
18:36a parte il periodo di garanzia
18:38post garanzia abbiamo un listino prezzi trasparente
18:41per riparare prodotti anche molto vecchi
18:43abbiamo tutti i ricambi a magazzino
18:47io penso che
18:49non è la scelta migliore per fare profitto
18:52ma è la scelta essenziale per essere ancora sul mercato
18:55tra vent'anni
18:57c'è un tema
18:59prima di tutto etico
19:00ma anche se non ci fosse un tema etico
19:03che c'è del sentito
19:05c'è un tema proprio di convenienza
19:06il consumatore prima o poi inizierà a scegliere ciò che può riparare
19:11Lei ha fatto anche un'altra scelta oggi si parla molto e c'è un termine che è
19:14entrato anche nell'immaginario e nel linguaggio
19:17economico che è quello del reshoring, il ritornare
19:20a casa, lei l'ha fatto in tempi non sospetti, P4 va in Cina ci sta un po'
19:25poi dice no io ritorno a Gaggiomontano
19:27a Firenze
19:28e oggi producete tutto in Italia
19:31no non è tutto in Italia, a parte la parte francese che ovviamente
19:35non è tutto in Italia, no in realtà la parte francese
19:40che non era in Italia
19:42ma era in giro per il mondo
19:44è tornata tutta in Italia da The Bridge che è l'altra azienda che abbiamo
19:49produce anche tutta l'hansel
19:52P4 è prodotto ancora in parte
19:55in Asia
19:57sempre meno ma ancora è lì
19:59The Bridge è prodotto in Italia, diciamo che a livello di gruppo ormai
20:04probabilmente la produzione
20:06fuori dall'Italia
20:09è minoritaria
20:12Sì, noi quando abbiamo comprato The Bridge
20:15abbiamo comprato sicuramente un bellissimo brand storico
20:18ma anche un bellissimo stabilimento
20:21quindi delle maestranze, un gruppo di lavoro che è una cultura della
20:25produzione
20:26made in Italy
20:29che poi è quella che ci ha consentito di comprare
20:31anche l'hansel
20:33e
20:34e di portarla in Italia e fare di l'hansel un prodotto 100% made in Italy
20:39immagino non sia stato facile anche per la storia del marchio anche
20:43perché comunque insomma oggi leggevo gli ultimi dati poi appunto ce li direi a lei
20:48comunque è uno dei marchi che cresce di più, avevo visto un più 8%
20:52negli ultimi nove mesi
20:55quando siete arrivati non era esattamente così ma soprattutto vi
20:59confrontavate con i francesi che magari non erano del tutto contenti di essere
21:03comprati
21:05No, assolutamente. Come è andata?
21:07L'acquisizione di l'hansel è stata
21:11un'esperienza
21:12umana e professionale straordinaria
21:14ma è stata anche un'operazione super faticosa per me e il management di Piquadro
21:19perché quest'operazione è stata possibile perché
21:21ho in team
21:23un po' di persone veramente
21:25preparate
21:26che vogliono molto bene all'azienda, che credono nel progetto e ci hanno sempre
21:30creduto
21:31e questa operazione è stata possibile
21:33essenzialmente per loro, per un team di lavoro
21:37questa acquisizione è stata fatta
21:39nel 2018, a metà del 2018
21:44la proprietà era il gruppo Richmond
21:47che è il terzo gruppo del mondo del lusso, proprietari di Cartier
21:52e mille altri brand di lusso
21:54questa azienda
21:56era
21:58molto affaticata finanziariamente perché perdeva
22:01oltre 40 milioni di euro l'anno
22:03quando mi avevo presa
22:05era affaticata dal punto di vista del mercato perché non aveva più un'identitÃ
22:09pur avendo 150 anni di storia interrotta
22:12è un marchio che è nato
22:14a Parigi
22:16150 anni fa
22:18compierà 150 anni nel 2026, quest'altro anno
22:21insieme ai grandi maletiers
22:23molto più famosi
22:26che tutti conosciamo
22:27poi ha fatto molto bene per un certo periodo, poi ha perso un po' il contatto
22:32con la sua audience
22:34e noi siamo arrivati
22:37l'abbiamo comperata, abbiamo cambiato la parte creativa
22:41abbiamo cambiato il marketing e la comunicazione, abbiamo ristrutturato i processi
22:45e soprattutto l'abbiamo fatta diventare made in Italy
22:49come tutti i grandi brand del lusso
22:53oggi l'azienda è
22:55a break-even, a pareggio
22:57nonostante gli ultimi anni
22:59col covid non sono stati facili da gestire
23:02noi avevamo fatto un business plan che siamo riusciti a mantenere
23:05quindi l'azienda oggi fa
23:07il 40% di fatturato in più di quando l'abbiamo presa
23:11e non perde più
23:12e sostanzialmente a break-even forse guadagna qualcosa quest'anno, cioè l'anno scorso in realtÃ
23:17ed è un bel brand, è made in Italy, abbiamo una nuova bellissima sede
23:22è come tutto il gruppo
23:24carbon neutral
23:25quindi noi compensiamo tutte le emissioni, misuriamo e le compensiamo
23:29carbon scope 1 e scope 2
23:30ha una governance
23:33molto sofisticata
23:35io credo molto che la governance
23:38sia determinante per
23:41per dare continuitÃ
23:43e sostenibilità all'azienda
23:45una delle esperienze
23:48che mi porto dietro con la quotazione in borsa, dapprima con
23:53l'ingresso nel capitale dell'azienda del private equity e poi con la quotazione in borsa
23:57è l'imposizione di fatto
24:00di una governance molto evoluta
24:03perché quando arrivano giustamente gli investitori terzi, quando arriva il mercato
24:07pretende certe cose
24:10Faccio degli esempi, spieghiamo bene anche come funziona, cioè quando lei parla di
24:14governance intende che cosa quotidianamente?
24:17Beh allora
24:19parlo un po' da lontano, giusto per far capire
24:21quando io nel 2001
24:23ho aperto il capitale al primo fondo di investimento perché mi ha dato i soldi
24:27per crescere
24:29in azienda c'ero io e mia moglie
24:31e quindi facevamo ciò che ci pareva
24:33quindi decidevamo dove investire, cosa fare, quando cambiare le macchine
24:38eccetera eccetera
24:39e non ci confrontevamo con nessuno e facevamo ciò che ci pareva
24:43e
24:44quando fai ciò che ti pare corri qualche rischio in più
24:47quando ho preso il private equity è arrivato un fondo importante
24:51di Milano
24:52e ha messo i suoi soldi
24:54e però ci ha imposto di avere un Consiglio di amministrazione fatto di
24:58altri membri
24:59che mettevano in discussione e pretendevano
25:03una discussione sulle scelte più importanti dell'azienda
25:06e quindi all'inizio è stato durissimo perché io dicevo ma esattamente questi cosa vogliono
25:10qui è casa mia, questi signori cosa vogliono
25:12e sono entrati
25:14si vabbè ti hanno dato un po' di soldi ma mica per questo vi puoi dire cosa devo fare
25:19ed è quello che un po' provano tutti i piccoli imprenditori
25:22quindi all'inizio è stato molto dura
25:23dover confrontarmi su una roba che ritenevo esclusivamente mia con qualcun altro
25:28però
25:29devo dire che
25:30poi ho capito che quando un'azienda è una buona governance
25:39ben che vada o meglio mal che vada come si vuole vedere la cosa
25:43acquisisci reputazione con una buona governance
25:47e ti costa meno il capitale e ti costa meno il debito
25:53perché quando è una buona governance si fidano più di te
25:56e invece
25:59ben che vada
26:01o mal che vada come si vede
26:05eviti di fallire
26:06corri meno il rischio di fallire
26:08interessante evitare di fallire
26:10quindi una buona governance fa esattamente questo
26:13poi certo che dal fondo investimento siamo passati a un secondo fondo
26:17e dal secondo fondo
26:18ha una
26:19ha la quotazione in borsa
26:21e quindi oggi l'azienda ad esempio ha
26:24dei
26:25board member, dei indipendenti
26:28quindi delle persone che stanno in consiglio di amministrazione
26:30che non hanno
26:32relazioni di nessun tipo con l'azienda
26:34che hanno
26:36una
26:37reputazione un patrimonio tale per cui non sono condizionabili da me
26:42che è il principio di indipendenza
26:45e che quindi hanno tutto
26:47e hanno assolutamente il dovere di rappresentare al meglio l'interesse
26:51dell'azienda che poi è l'interesse
26:53delle minoranze ma anche mio
26:56in fondo
26:57e ci sono dei comitati
27:00ai quali io non posso partecipare
27:03che valutano i rischi dell'azienda
27:06ecco tutte queste cose
27:08mette un po' di ansia questa cosa
27:09mette un po' di ansia al fatto che ci sia della gente che sta valutando
27:12oppure no
27:13all'inizio sì
27:15poi è diventato uno strumento straordinario anche per me
27:18perché quando vedo qualcosa in azienda che io reputo
27:23possa diventare un rischio
27:24e
27:26e magari non riesco a intervenire per mille ragioni
27:30io denuncio la cosa
27:32al comitato rischi
27:33certo
27:38ne faccio un esempio
27:41c'è una persona a cui
27:43io voglio anche bene in azienda un manager di lungo corso
27:46che
27:47non faceva una cosa che per me era molto importante
27:50e che poteva esporci dei rischi
27:53legali e reputazionali
27:56però che non era sentita così tanto da questo
27:59amico
28:00dirigente
28:01e io gli ho detto più volte
28:04e lui comunque non sentendo una prioritÃ
28:06non la faceva
28:08e io ho denunciato il caso
28:11al comitato rischi e questo comitato rischi ha fatto pesare
28:15il fatto che non si trattava più di un rapporto tra me e lui ma era un rapporto istituzionale
28:19certo
28:20e quindi
28:21senza dover rovinare il rapporto tra me e lui
28:24e neanche mettere in condizione dei rischi inutili
28:27ho risolto il problema
28:29certo
28:30da una parte si è un po' stressante
28:32ma dall'altra parte è anche una condizione di sicurezza
28:35non di poco conto
28:36allora nel corso
28:38Piquato nasce nel 1987 lei è sua moglie quasi per gioco senza
28:43particolari fondi
28:44arriva oggi a avere quasi 200 negozi nel mondo
28:49quasi 200
28:51insomma
28:53nell'arco di questo periodo
28:55se io le chiedessi quali sono i momenti, qual è il momento in cui lei ha detto
29:01si è svegliato la mattina e ha detto beh
29:03forse ce l'ho fatta, meno male adesso mi posso tranquillizzare
29:06c'è stato intanto
29:07un momento in cui si è sentito arrivato da qualche parte?
29:11no spero prossimo anno
29:14no
29:15no guardi allora
29:18gli imprenditori
29:20tutti anche quelli che appaiono più tranquilli
29:24sono assatanati
29:27ma non per il denaro
29:29gli imprenditori
29:33che hanno tanto successo non hanno mai pensato al denaro
29:37come motore della loro vita
29:39e gli imprenditori che
29:41hanno tanto successo
29:44che continuano a fare quello che fanno lo fanno esclusivamente per il piacere di farlo
29:48esclusivamente, specialmente quando il tempo
29:51va avanti e l'età avanza, assolutamente e solo esclusivamente per quello
29:55ed è bene il male perché poi possono commettere errori come gli altri
29:59non è un tema di...
30:01diciamo che la molla non è questa
30:03io
30:05diciamo che forse la percezione che qualcosa di buono stava succedendo
30:10è quando altri me lo hanno riconosciuto, ad esempio quando è entrato il primo fondo di investimento
30:14nel mio capitale
30:16che è una struttura organizzata che investiva centinaia di milioni
30:19che crede nell'azienda, metteva dei soldi nella mia azienda
30:22io mi sono stato molto gratificato
30:26e ho detto che sto diventando una tenda vera
30:29e invece appunto torniamo sempre agli inizi, ci sono un paio di immagini che
30:33personalmente mi piacciono, io ricordo appunto tra le varie volte che ci siamo
30:38ho avuto il piacere di intervistarla, il racconto di una Renault 5 con cui lei
30:42andava in giro a vendere prodotti a portare, forse era quando parlava della
30:46della Romagna, poi ci diceva che spesso ha fatto un passo più lungo del dovuto
30:55è invece un momento in cui ha avuto paura di essersi esposto
31:01o di non riuscire, c'è stato?
31:05e come l'ha superato se c'è stato?
31:08diciamo che all'inizio della mia carriera quando veramente lavoravamo in
31:14casa, lì per vari anni abbiamo lavorato a testa bassa senza guadagnare
31:22lavorando 15 ore al giorno, mia moglie lì è stata veramente dura
31:27fortunatamente la giovinezza, la follia della giovinezza e anche l'inconsistenza
31:35alcune volte della giovinezza non ti facevano valutare bene che stavi
31:38bruciando veramente un sacco di tempo, una cosa che poteva non funzionare, ti
31:42saresti trovato veramente in mezzo a una strada senza né competenze e né altro
31:49però lì non l'ho mai percepita come rischio vero, era talmente il desiderio
31:53la voglia appunto che sono andato avanti, io la paura vera l'ho presa durante il
32:04covid, ma a parte la paura che abbiamo avuto tutti per gli esseri
32:13umani che si ammalavano e mancavano e quant'altro, io la vera paura l'ho avuta
32:19non tanto per le condizioni di vita della mia famiglia post covid che
32:26immaginavo che prima o poi sarebbe finito, che vabbè insomma
32:30dopo tanti anni di lavoro potevamo dirci sereni comunque, il terrore era nel
32:37dover gestire mille dipendenti che ho nel caso in cui non ci fossimo ripresi
32:43ecco lì ho avuto veramente paura, paura di non riuscire a gestire queste
32:50mille famiglie che dipendono in qualche modo da me, come fare a dirigilo, come
32:56fare a gestire se la cosa non si serve più di presa e quant'altro e lì ho
33:01veramente pensato tanto, ho avuto anche tanta paura. E come è uscito quindi dal
33:05periodo covid? Alla fine siete riusciti a mantenere? No noi siamo più grandi del
33:11pre covid adesso quindi siamo cresciuti, no poi dopo le cose si sono riprese e non
33:16ci sono stati nessun problema particolare, però io in tanti anni non avevo mai messo
33:23in cassa integrazione nessuno, durante il covid ho dovuto mettere in cassa integrazione
33:28persone, certo, per me è stato, immaginare che persone venivano decimato il loro
33:35salario è stata una cosa molto complicata e poi magari non sapevo neanche se andavano a lavorare, sono poi
33:41tornati tutti, abbiamo più dipendenti di prima.
33:44Ecco, a proposito di dipendenti e a proposito anche del discorso che
33:47facevamo prima sui giovani sul rischio, lei io so che crede nei giovani, investe
33:53nelle start up, ogni tanto partecipa alle idee dei giovani, ma che rapporto ha
33:58oggi coi giovani che iniziano, che lavorano con lei, che magari hanno delle
34:04necessità diverse, perché oggi anche il rapporto con il lavoro è cambiato, si
34:10apprezza di più il tempo libero, le passioni personali, lei oggi come vede i
34:16giovani? Ma guardi, innanzitutto i giovani si vedono quando si invecchia un
34:26po', perché quando siamo giovani anche noi si vede come dei competitor, come
34:31noi, quindi non ti poni il problema di come deve essere e come deve stare un
34:36giovane, perché ti ritieni giovane anche tu, per cui non ti poni. Quando invece diventi
34:39un pochino più vecchio, ti stacchi un po', hai una visione un pochino più
34:43dall'alto e inizia a portare il problema, perché vedi nei loro occhi quello che
34:48avevi tu nei tuoi 30 anni prima, e quindi diventi, forse per quello si diventa
34:55anche un pochino più buono e tollerante, perché inizia a vedere certe cose, ma è vero, è proprio così,
35:00almeno quantomeno a me lo sta notando, a lei sta succedendo, a me sta succedendo,
35:05stranamente mi sto diventando più buono, ma no, a parte questa battuta. E' molto
35:09cattivo in azienda, quando passa a Palmieri la gente si mette un attimo,
35:14per me sì, forse però è utile anche quello. Devo dirle che alla fine come
35:20tutte le persone determinate, con forte carattere, produci tanti stimoli da una
35:28parte e però anche tanta pressione dall'altra, è la verità , per cui c'è gente che
35:33vive di stimoli e gli piace vedere così, gente che desidera una vita un
35:39pochino più serena, o comunque meno stimolante, e mi legge in modo diverso,
35:45come tutti, credo. E quindi il rapporto con i giovani, guardi, allora, oggettivamente il
35:52post-covid ha cambiato radicalmente, a mio parere, il percepito della vita,
35:59credo, più nel breve termine che nel lungo termine, nel senso che le cose che
36:07sappiamo tutti, questo periodo ha creato molta insicurezza, incertezza,
36:14ansia, i giovani hanno ansia molto più di prima, i psicologi dicono che i
36:21giovani soffrono di ansia molto più del pre-covid e quant'altro, lo sappiamo
36:25tutti. Parallelamente c'è una rivolutazione
36:28degli stili di vita, ma guardi, questo impatta anche i consumi, si consuma
36:33molto di più in esperienze rispetto a beni fisici, il lusso è in crisi perché la
36:39gente preferisce spendere un po' meno in una super borsa e magari si spende di
36:45più per andare a un concerto, allo stadio, fare una vacanza e quant'altro, perché
36:50fa parte di quel cambiamento strutturale lo smart working, lo smart working è favorevole o è il contrario?
37:02No, io non dovrei dirlo, ma io sono molto contrario, poi mi adeguo, certo, però io
37:11sono molto contrario per vari motivi, ma lo sono talmente tanto giusto
37:20che mio figlio che lavora nel venture capital e che va a
37:27lavorare qualche giorno alla settimana, perché io mi arrabbio e pretendo che lui
37:32ci vada, ma cosa ci vada a fare? Io mi arrabbio con il mio figlio perché non va a lavorare,
37:36perché lo ritengo importantissimo, perché il confronto umano, specialmente
37:42con la gente più adulta di te, il quotidiano, metterli al corridoio, al
37:48caffè, è una fonte di apprendimento se uno vuole apprendere, poi se uno non vuole
37:52fare nulla va bene, ma se uno vuole apprendere, avere di fianco una persona più
37:56adulta che ha già vissuto quelle esperienze, si dà un consiglio, ma non è
37:58solamente un consiglio tecnico o di competenza tecnica, è un consiglio umano,
38:02ma sappiamo tutti che per ottenere dei risultati bisogna entrare
38:09nelle sensibilità , essere empatici, e quindi vivendo con le persone si impara
38:15a conoscere, impara ad essere empatici, impara a fare team, squadra, a far passare delle
38:19decisioni, no? Se uno se ne sta a casa diventa sempre più intollerante, insofferente e
38:25quello che una volta diceva se uno vive tutta la vita da solo è una zittella, un
38:29zittello, perché? Perché il tuo carattere viene forgiato dalla relazione con
38:36qualcuno, quando uno ha i figli diventa già più tollerante, perché il figlio fa
38:41quel che vuole, e quindi devi imparare ad essere tollerante, lo stesso quando vai a
38:47lavorare, e questo ti consente di capire, di gestire, quindi te lo perdi tutto, meno vai a lavorare
38:52ti perdi tutto questo, poi ti perdi la parte di competenza, perché comunque che
38:56è più adulto di te, un po' più di competenze, magari non le tue, ma ce l'ha, e quindi
39:02te le puoi trasferire velocemente, e poi perché lo smart working è una roba
39:08elitaria, e quindi non dovrebbe essere tanto un argomento di cui si discute a
39:17livello globale, no? Deve essere un tema che si discute a livello personale.
39:24Lei dice elitaria perché chi è nella parte produttiva non può farlo, intende
39:28quello? Esattamente per quello, cioè non so se il mio chirurgo, bravo, bravissimo,
39:35vieni a casa, ho un tavolo, esatto, oppure l'idraulico, c'è un allagamento in casa,
39:41chiami, corra, sono in smart working, no? Portami il lavandino, no? Allora,
39:47questo tema qua, ragionarlo a livello sindacale alto, per me è sbagliatissimo,
39:53perché si fanno i cittadini serie A e serie B, ma gli operai, le cassiere, i commessi,
39:59cioè non è che stiamo parlando solamente di stradini, cioè due terzi della popolazione
40:04o giù di lì non potranno mai accedere a questo mondo, giusto? Certo. Diverso è
40:10negoziarlo a persona. Io lì sono d'accordo, infatti abbiamo tante persone
40:17in smart working, però non a livello di regola generale, perché la regola generale è una scimenza.
40:22Quindi anche lei lavora, insomma, in presenza, il suo problema però è che la
40:26sua presenza è in 4-5 stati diversi, cioè allora noi ci siamo sentiti, lei va
40:31spesso a Parigi, ora qui siamo nella redazione del giorno, a Milano lei vive
40:36qua, l'azienda è a Gaggio, è a Firenze. Una cosa che facciamo sempre in questo
40:41format e che mi piace tanto è raccontiamo la sua giornata quotidiana,
40:45ma dall'inizio, quando si sveglia? A che ora si sveglia? Allora, io mi sveglio...
40:48Lei può decidere cosa dire e cosa non dire, non la obbligo. Quindi a che ora vado in bagno
40:55glielo dico? No, quello lo possiamo soprasedere, va bene. Allora, mi rivisa le cose d'Ignitoso.
41:00Esatto. Ma no, io mi alzo diciamo tra le 6 e mezza alle 7, vivo con mia moglie e i
41:10miei figli, poi le dico dove, perché faccio colazione e quando sono a Milano
41:19vado in ufficio qui in Piazza San Babila, casa mia è a 300 metri, per cui è
41:24cammino in ufficio e generalmente quando sono a Milano sono molto in ufficio,
41:31sono molto nel mio ufficio. Ok, se ha degli incontri li fa lì oppure? Le faccio
41:37prevalentemente in ufficio e questa è la mia giornata milanese, poi generalmente
41:44mangio con i collaboratori, anche magari in una saletta dell'azienda,
41:50tendenzialmente quando due o tre volte alla settimana cerco di ricavarmi un'ora
41:55per fare un po' di sport, generalmente corsa, magari anche Pilates. La corsa va
42:02per strada? Per strada, ho il tappi rullano, sono una palestrina in casa, per cui
42:08ho il tappi rullano per strada e poi
42:15ultimamente mi regalo generalmente il venerdì pomeriggio e vado in montagna,
42:22fare il weekend in montagna, o in montagna a Courmayeur o in montagna a
42:27Porretta al Corno alle Scali, quindi cerco di alternare questi due momenti.
42:33Però visto che io abito per l'80% del tempo a Milano e per il 20% del
42:41tempo a Porretta Terme, questo mi impone una logistica un po' complessa,
42:49perché devo cercare di pianificare, la mia assistente è a Porretta Terme,
42:55ma io sto a Milano e quindi devo cercare un po' di gestirmi questa logistica,
43:02perché generalmente arrivo a Porretta e mi scordo che non mi sono portato gli
43:06scarponi e le sci che sono rimasti a Milano, oppure arrivo a Porretta e non ho
43:10un vestito formale magari che le ho tutte a Milano, o viceversa, sono qua e mi sono
43:15scordato il beauty case a Porretta, quindi questo mi capita quotidianamente.
43:21Se poi a questo aggiungo il fatto che una settimana sì e una settimana no, sono tre
43:25giorni a Parigi, la cosa diventa... Quindi ha un caricabatteria del cellulare in
43:30tutte le città , ha un cambio... Esatto, il caricabatteria ce l'ho ovunque,
43:37in tutti gli uffici, ce l'ho nell'ufficio di Parigi, ce l'ho nell'ufficio di Milano,
43:41ce l'ho nell'ufficio di Gaggio e anche in quello di Firenze, perché poi c'è anche
43:45Red Quarter in Firenze. Firenze mi vede una volta al mese,
43:49Lanselmi mi vede un paio di volte al mese, Piquadro mi vede quasi tutte le
43:55settimane, Gaggio Montano e anche Milano mi vede quasi tutte le settimane, quindi questo è quanto.
44:00Poi quando vado a Parigi io prendo la metropolitana, che la linea adesso mi
44:06porta all'inate che l'ho vicino a casa, per cui in dieci minuti sono all'inate,
44:10prendo il volo delle 8.20 alla mattina e dopo circa un'ora sono a Parigi e dopo
44:15un'altra ora sono in ufficio e riparto alle sette col volo del mercoledì.
44:21Le capita ogni tanto la mattina a svegliarsi e dire ma io dove sono adesso,
44:25in quale città mi trovo? Oppure si è abituato a questo? No, mi sono fatto male
44:30diverse volte perché la porta del bagno di camera mia a Milano è a destra
44:39del letto, a Porretta è a sinistra del letto. Sembra di no ma sono problemi
44:44importanti. Esatto e quindi alla mattina che tu ti svegli che non è ancora la luce
44:47accesa e che prendi la porta dritta invece non c'è il momento, prendi quella
44:53destra e ogni tanto qualche scornata la do ancora la mattina e anche mia moglie
44:57come me, ho forza di seguire te, non riesco più a capire dove sono e ho i primi 30 secondi che
45:01devo capire dove sono. Quindi se si vive in molte città si abbia l'accortezza di
45:07mettere la porta sempre nello stesso lato. Esatto. E a che ora finisce la sua
45:12giornata tipo? Ma guardi io generalmente prima delle 9 sono in ufficio e
45:20generalmente a parte quelle un paio di volte alla settimana che mi dedico allo
45:24sport esco verso le 8. Quando sono ad esempio in Parigi è anche
45:31peggio perché il fatto che ci vado tre giorni ogni due settimane e sto in
45:36ufficio finché la vigilanza mi butta fuori. Perfetto allora direi che l'abbiamo
45:41rubato tantissimo tempo però c'è una curiosità che non ho fugato e
45:47volevo tornarci perché è una cosa che chiediamo anche molto spesso
45:53lei adesso ha un ruolo e ha un lavoro ma sembra strano ma io glielo chiedo ma
45:59da piccolo lei cosa sognava di fare? Nessuno sogna di fare l'imprenditore. Il
46:04Marco di sei anni dieci anni che cosa voleva fare nella vita?
46:09Ma sai che non me lo ricordo. Ecco nessuno mi dà soddisfazioni.
46:15Quelli seri vogliono fare i pompieri, lo dicono tutti, io però non ho questo ricordo.
46:22Allora andiamo invece su una cosa che è un po' più intellegibile lei dove si
46:26vede e dove vede P4 tra 15 anni? Con che risultati anche se vuole?
46:32Io lo dico sempre io nel medio termine nel breve lungo termine sono molto
46:39confuso però ho le idee chiarissime a 300 anni.
46:45Perfetto ottimo aspettiamo di capire dove andrà dove andremo tutti noi io la
46:52ringrazio tantissimo per questa questa chiacchierata grazie mille a Marco
46:56Palmieri e ci rivedremo qui tra qualche tempo a raccontare la seconda parte
47:01della storia. Grazie mille a tutti grazie mille per l'attenzione