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Truffa al sistema sanitario, 67 misure cautelari a Napoli. Nella ricostruzione degli investigatori, gli addetti alle pompe funebri, dietro il pagamento di mazzette poi "addebitate" sul conto presentato ai clienti, ottenevano dai medici legali i certificati senza che venisse effettuata la visita domiciliare prevista dalla legge e, in caso di cremazione, effettuando direttamente i prelievi del Dna prescritti dalla normativa. In questo modo, le pompe funebri potevano accelerare le pratiche e offrire un servizio più veloce. . .Leggi l'articolo di Dario Del Porto

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00:00Sono stati ottenuti lo stesso, ma lo ci sono stati impregnati.
00:05Questi passaggi, vi vediamo in questo video, da parte di famigliari, da parte di qualcuno,
00:14da parte di una persona con il capo bianco, a un altro, che cosa significa?
00:21C'è la documentazione, è perché 36 società di Ponte Fulvio, il curatore di Ponte Fulvio,
00:33nei rapporti con quello che è l'accusa di natura illegge, nei rapporti con medici,
00:41specializzati, medici legali, specializzati a dover lasciare certificati attestanti
00:48la morte, la causa naturale della morte, o nel caso di cremazione dover fare una certificazione
00:55anche il premiero del PDA e la certificazione che quel corpo che andava per essere cremato
01:04apparteneva all'inizio, tutto questo non è mai avvenuto nella realtà, cioè si lasciano
01:10certificati senza vedere il cadavere, si lasciano certificati anche apponendo firme false
01:17nei parenti e tutto questo appeniva senza la presenza del cadavere.
01:28Questo perché?

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