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ROMA (ITALPRESS) - “Con il Clean Industrial Deal la Commissione europea ha annunciato dei principi di buonsenso e di pragmatismo finalizzati alla realizzazione degli obiettivi di decarbonizzazione, mettendo al centro l'economia circolare. A Bruxelles si sono resi conto che non basta enunciare degli obiettivi per poterli realizzare, che c'è una forte componente di burocrazia che ne ostacola la realizzazione e che è necessario ridurre”: a dirlo Andrea Campelli, Direttore Comunicazione e Relazioni esterne di COREPLA, intervenuto a Radar, il format di Formiche TV in onda su Urania TV.
"Gli elementi fondamentali, dal punto di vista delle imprese, sono due - ha aggiunto -. Il primo è quello della riduzione dei costi energetici: in Italia ad esempio si sconta un costo dell'energia che è drammaticamente superiore a quello di altri paesi e quindi minaccia la competitività. Il secondo è quello di avere certezze perché le imprese per programmare investimenti hanno bisogno di una visione a medio termine, di una strategia. Questa discrasia tra quello che si annuncia e quello che si fa, e i cambiamenti di rotta a distanza di poco tempo, sono forse ciò che rende gli imprenditori più scettici. Nel mondo del riciclo, nato anche per ovviare alla storica scarsità italiana di materie prime, si aggiunge anche la carenza di impianti e la lunghezza degli iter autorizzativi, e per le imprese lo scenario non è certo roseo".

fsc/gtr
(Fonte video: Utopia Studios)

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Trascrizione
00:00Qualche giorno fa c'è stata un'intervista di Teresa Ribera al Financial Times in cui
00:08parlava della necessità di contemperare gli obiettivi di decarbonizzazione, gli obiettivi
00:14di sostenibilità con la crescita delle imprese, la crescita aziendale e direi un piccolo passo
00:21per l'uomo ma un passo da gigante per la Commissione europea che in effetti in questo
00:26Clean Industrial Deal annuncia dei principi che poi dovranno essere portati a terra e
00:33concretizzati che sono principi di buonsenso, di pragmatismo e che potrebbero forse rendere
00:39più realizzabili gli obiettivi che rimangono quelli di decarbonizzazione, di riduzione
00:44dell'impatto ambientale, nel nostro caso gli obiettivi anche di riciclo.
00:48Si sono finalmente resi conto a Bruxelles che non basta enunciare degli obiettivi per
00:54poterli realizzare, che c'è una forte componente di burocrazia che ostacola la realizzazione.
01:00Direi che i punti fondamentali sono due dal punto di vista dell'impresa, uno è quello
01:06che vedevamo nel servizio proprio come il primo punto che è la riduzione dei costi
01:10energetici, ovviamente in Italia si sconta un costo dell'energia che è drammaticamente
01:14superiore a quello di altri paesi e se non ci si occupa di questa questione in maniera
01:19molto concreta gli impreditori avranno sempre più difficoltà a far tornare i conti.
01:23Il secondo più in generale è quello della certezza, quello di un orizzonte di visione
01:28perché le imprese hanno bisogno per programmare investimenti di una visione certa a medio
01:36termine.
01:37Quello che un po' lascia perplessi è questo cambio di rotta o aggiustamento di rotta che
01:43è fisiologico anche nella navigazione, aggiustare la rotta in corso d'opera, la tempistica
01:48lascia un pochino perplessi.
01:50Questa discrasia tra quello che si annuncia e quello che si fa è forse ciò che rende
01:55gli imprenditori un po' più scettici, l'impresa è un po' più scettica quando
01:59deve investire e fare attività sul territorio.
02:03Se nel mondo del riciclo affianchiamo a questo una continua burocrazia che non riusciamo
02:10invece a snodare, una lentezza nelle procedure, negli iter amministrativi e burocratici ecco
02:16che lo scenario non è tra i più rosei.

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