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Napoli, 25 feb. (askanews) - Sul caso Paragon, prima o poi, "qualcuno ne risponderà". Lo ha detto il capo missione di Mediterranea Saving Humans, Luca Casarini, a Napoli per lo sbarco di 41 migranti salvati in mare dalla Sea Eye 4, rispondendo a una domanda dopo che è emerso anche il suo nome tra gli attivisti e i giornalisti spiati."Sullo sfondo c'è anche questo caso qui - ha spiegato - che guarda caso è accaduto subito dopo il caso Almasri e conferma che questo è un buco nero. Noi dentro questo buco nero della Libia e poi anche della Tunisia in qualche maniera: uno dei motivi per cui potrebbero spiarci, è anche le denunce che noi facciamo per le deportazioni nel deserto tra Tunisia ed Algeria, 1.200 persone documentate nel 2024, e noi abbiamo foto, video, prove di questo che sono finite alla Corte Penale Internazionale, quindi prima o poi qualcuno ne risponderà"."A me non interessa la gente che mi ha spiato. Il problema è il nodo. Perché? Perché dobbiamo stare dentro questa cosa di trame oscure, di accordi indicibili, di vergogna internazionale quando rimpatriamo col volo di Stato un criminale inseguito da mandato di cattura internazionale con 38 capi di imputazione che stupra perfino i bambini. Questa roba qua deve finire, deve esserci una discussione pubblica dove noi mettiamo sul piatto cosa noi possiamo fare per rendere il Mediterraneo un mare di dignità, di rispetto dei diritti umani e anche di commercio e anche di opportunità per l'energia. Ma non può essere che per il petrolio noi facciamo gli accordi con i peggiori tagliagole di tutto il Mediterraneo".

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00:00Sullo sfondo c'è anche questo caso qui che, guarda caso, è accaduto subito dopo il caso al Massri e conferma che questo è un buco nero.
00:08Cioè noi dentro questo buco nero di sta cosa della Libia e poi anche della Tunisia in qualche maniera perché noi abbiamo uno dei motivi per cui potrebbero spiarci
00:20anche le denunce che noi facciamo per le deportazioni nel deserto tra Tunisia ed Algeria, 1200 persone documentate nel 2024.
00:30E noi abbiamo foto, video, prove di questo che sono finite alla Corte Penale Internazionale, quindi prima o poi qualcuno ne risponderà.
00:40Detto questo, è chiaro che lo sfondo è questa cosa qua della Libia, dovrebbe aprire una discussione pubblica, questo invece a me non mi interessa la gente che mi ha spiato.
00:54Il problema è il nodo, perché dobbiamo stare dentro questa cosa di trame oscure, di accordi indicibili, di vergogna internazionale quando rimpatriamo col volo di Stato un criminale inseguito da mandato di cattura internazionale con 38 capi di imputazione che stupra perfino i bambini.
01:17Questa roba qua deve finire, deve esserci una discussione pubblica dove rimettiamo sul piatto cosa noi possiamo fare per rendere il Mediterraneo un mare di dignità, di rispetto dei diritti umani e anche di commercio e anche di opportunità per l'energia.
01:35Ma non può essere che per il petrolio noi facciamo gli accordi con i peggiori tagliagole del tutto il Mediterraneo.

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